Il governo ha deciso di modificare il progetto del Liceo del Made in Italy, dopo un numero molto basso di iscrizioni. Solo poco più di 400 studenti si sono iscritti per l’anno scolastico 2023/2024, rappresentando lo 0,1% del totale degli iscritti alle scuole superiori. A causa di questo flop, il governo ha presentato due emendamenti che sono stati approvati in Commissione Istruzione. Questi emendamenti prevedono la cancellazione dell’obbligo di integrazione del Liceo Economico Sociale nel nuovo indirizzo del Made in Italy. Le modifiche sono state richieste da scuole e sindacati, preoccupati per il rischio di compromettere un percorso educativo già consolidato. Il nuovo Liceo era stato promosso come un’alternativa al Liceo Economico Sociale, ma ha ricevuto molte critiche per la sua proposta formativa poco chiara e per la scarsa partecipazione degli studenti. Il progetto ha ricevuto finanziamenti significativi, ma la sua attuazione si è rivelata problematica e ha portato a un forte dibattito pubblico
Il governo ha deciso di fare un passo indietro riguardo al nuovo Liceo del Made in Italy, a seguito di un numero molto basso di iscrizioni. Questo nuovo indirizzo scolastico era stato introdotto con l’intento di promuovere le eccellenze italiane, ma ha registrato solo 400 iscritti nell’anno scolastico 2023/2024, rappresentando così solo lo 0,1% del totale degli studenti delle scuole superiori.
In risposta a questo flop, il governo ha presentato due emendamenti che sono stati già approvati in Commissione Istruzione della Camera. Questi emendamenti eliminano l’obbligo di integrazione dell’indirizzo economico-sociale nel nuovo liceo. In precedenza, la legge prevedeva che l’opzione economico-sociale del Liceo delle Scienze Umane dovesse confluire nel nuovo indirizzo del Made in Italy. Ciò significava che le scuole che decidevano di attivare il nuovo indirizzo avrebbero dovuto ridurre il numero di classi dell’indirizzo economico-sociale.
Le modifiche sono state presentate dai deputati Carolina Varchi e Rossano Sasso, appartenenti rispettivamente a Fratelli d’Italia e Lega. Le nuove disposizioni sono state frutto delle pressioni esercitate da scuole, docenti e sindacati, che avevano messo in evidenza il rischio di compromettere un percorso formativo già consolidato e in crescita. Infatti, dal 2010 il Liceo Economico Sociale ha visto aumentare le sue iscrizioni fino a rappresentare il 4% del totale.
La segretaria nazionale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, ha commentato questa iniziativa definendola tardiva e ha criticato il nuovo Liceo del Made in Italy come generico nelle sue finalità. Ha sottolineato che il piano sembra mirare principalmente a formare gli studenti secondo le esigenze del mercato del lavoro, piuttosto che fornire una vera aspirazione formativa.
Il progetto del Liceo del Made in Italy era stato promosso dai ministri Adolfo Urso e Giuseppe Valditara, con il supporto della premier Giorgia Meloni. Sin dall’inizio, era stato oggetto di critiche e aveva subito un forte calo nelle iscrizioni. Solo a novembre è stato pubblicato il regolamento che definisce il quadro orario del nuovo indirizzo, con una riduzione delle ore dedicate alle scienze umane e un aumento delle ore per diritto ed economia politica.
Attualmente, i licei a indirizzo Made in Italy approvati sono poco più di cento in tutto il territorio nazionale. Le regioni con il maggior numero di licei attivati sono Sicilia, Lombardia e Lazio. Tuttavia, molti istituti hanno deciso di non partecipare a questa nuova sperimentazione a causa della mancanza di chiarezza riguardo ai programmi e alle prospettive future per gli studenti.
Il governo aveva stanziato 700 milioni di euro per il 2023 e 300 milioni per il 2024 per sostenere questo progetto educativo. Nonostante le difficoltà riscontrate fin dall’inizio, il Ministro Urso aveva descritto l’iniziativa come un buon inizio. Ora si attende l’approvazione finale degli emendamenti da parte dell’Assemblea generale per stabilire definitivamente la nuova struttura del Liceo del Made in Italy.