Il generale Francesco Paolo Figliuolo lascerà i suoi attuali incarichi (da commissario per le alluvioni in Emilia-Romagna e comandante del Comando operativo interforze) per assumere un ruolo nei servizi segreti

Il generale Francesco Paolo Figliuolo lascerà i suoi incarichi (commissario per le alluvioni in Emilia-Romagna e comandante del Comando operativo interforze (COVI). Fonti interne alle agenzie di intelligence hanno confermato che Figliuolo è stato scelto per diventare vicedirettore dell’AISE, l’agenzia di intelligence per l’estero

Il generale Francesco Paolo Figliuolo lascerà i suoi attuali incarichi, che includono il ruolo di commissario per le alluvioni in Emilia-Romagna e quello di comandante del Comando operativo interforze (COVI). Questa decisione è stata presa dal governo, che ha deciso di nominare un nuovo commissario straordinario per gestire le emergenze legate alle alluvioni. Le discussioni su chi sarà il nuovo commissario sono ancora in corso tra i vari ministri competenti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il nuovo presidente della regione Michele de Pascale. L’orientamento sembra essere quello di sostituire Figliuolo con un altro militare, e il generale Mauro D’Ubaldi, attuale comandante logistico dell’Esercito, è tra i candidati più accreditati.

La scelta di attribuire un nuovo incarico a Figliuolo è motivata dall’intenzione di conferirgli un ruolo di prestigio all’interno dei servizi segreti. Fonti interne alle agenzie di intelligence hanno confermato che Figliuolo è stato scelto per diventare vicedirettore dell’AISE, l’agenzia di intelligence per l’estero. Questo incarico sarà ricoperto al posto di Nicola Boeri, che andrà in pensione entro febbraio dopo aver superato il limite dei 65 anni. Giovanni Caravelli attualmente ricopre il ruolo di direttore dell’AISE.

Figliuolo dovrà quindi lasciare i suoi attuali ruoli: quello di commissario per le alluvioni in Emilia-Romagna e quello di comandante del COVI, che coordina le operazioni delle forze armate sia in Italia sia all’estero. Per entrambi gli incarichi ci sono già dei candidati pronti a subentrare.

Se D’Ubaldi venisse nominato commissario straordinario per le alluvioni, si continuerebbe la tradizione recente di affidare la gestione delle emergenze a un generale. Figliuolo era infatti comandante logistico quando nel marzo del 2021 fu nominato commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, una scelta motivata dalla capacità dell’esercito di mobilitare uomini e mezzi e coordinare interventi sul territorio nazionale.

La nomina di un generale come D’Ubaldi potrebbe anche aiutare a evitare polemiche politiche, dato che ha un curriculum prestigioso e ha collaborato con governi di diversi orientamenti politici. Inoltre, D’Ubaldi è stato anche capo di gabinetto del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, esponente del Partito Democratico.

Per quanto riguarda l’altro incarico che Figliuolo lascerà, quello di comandante del COVI, il principale candidato a sostituirlo è il generale Giovanni Maria Iannucci, attuale capo di gabinetto del ministro Guido Crosetto. Quest’ultimo dovrà anch’esso essere sostituito, ma finora Crosetto ha mantenuto riserbo sulle sue intenzioni.

La nomina di Figliuolo come commissario per l’alluvione aveva già sollevato dubbi e malumori all’interno del ministero della Difesa. Nel maggio del 2023, dopo l’alluvione in Emilia-Romagna, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva deciso di non assegnare la gestione dell’emergenza al presidente della regione Stefano Bonaccini, anche lui esponente del PD.

La scelta di Figliuolo come commissario aveva alimentato discussioni sul suo doppio incarico. Il ministro Crosetto aveva dato il proprio assenso definitivo solo dopo aver concordato con Figliuolo le modalità per rendere compatibili i vari ruoli che avrebbe dovuto assumere.

Nel corso dell’anno e mezzo trascorso in questo ruolo, ci sono state polemiche riguardo al carico oneroso delle responsabilità da gestire. Figliuolo doveva coordinare sia i lavori per la risistemazione delle dighe in Emilia-Romagna sia le operazioni delle truppe italiane all’estero. Questo compito non era facile da gestire.

Ora, la nomina a vicedirettore dell’AISE segna un passaggio importante nel settore dell’intelligence per Figliuolo, che finora non aveva mai ricoperto ruoli legati a questo comparto. La decisione di anticipare l’annuncio della sua nomina è motivata dalla necessità di concedergli tempo per preparare il passaggio delle consegne ai nuovi incaricati sia al COVI sia come commissario straordinario per le alluvioni.