Il Consiglio Europeo ha approvato la nomina di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Manca, però, il voto del Parlamento Europeo, che potrebbe creare problemi
Il Consiglio Europeo, che riunisce i 27 capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea, ha approvato la nomina di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Questa nomina deve ancora essere confermata dal Parlamento Europeo, dove il risultato non è scontato. Insieme a von der Leyen, sono state confermate anche le nomine di António Costa, ex primo ministro portoghese, come presidente del Consiglio Europeo, e di Kaja Kallas, prima ministra dell’Estonia, come Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Le nomine di Costa e Kallas sono definitive, mentre quella di von der Leyen deve essere approvata dal Parlamento Europeo.
La decisione è stata presa durante il primo incontro del Consiglio Europeo dopo le elezioni europee di inizio giugno. I nomi di von der Leyen, Costa e Kallas erano stati scelti non solo per la loro esperienza, ma anche perché rappresentavano i tre partiti di maggioranza della nuova legislatura: il Partito Popolare Europeo (PPE), il Partito Socialista Europeo (PSE) e i liberali del gruppo Renew. Von der Leyen, affiliata al PPE, è stata scelta perché il suo partito ha vinto le elezioni europee. Costa rappresenta il PSE, mentre Kallas appartiene a Renew.
La geografia ha giocato un ruolo importante nelle nomine: von der Leyen proviene dalla Germania, il paese più influente dell’Unione Europea; Costa rappresenta l’Europa meridionale; e Kallas gli stati dell’Est.
Se confermata, Ursula von der Leyen inizierà il suo secondo mandato come presidente della Commissione Europea, ruolo che ricopre dal 2019 dopo una lunga carriera politica nel partito Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU).
António Costa, primo ministro del Portogallo dal 2015 al 2023, ha lasciato l’incarico dopo essere stato coinvolto in un caso di corruzione, dove il suo nome era stato confuso con quello del ministro dell’Economia António Costa Silva. La nomina di Costa ha incontrato resistenze nei giorni scorsi: il ruolo di presidente del Consiglio Europeo dura due anni e mezzo, ma solitamente viene esteso a 5 anni. Il Partito Popolare Europeo aveva richiesto che un loro membro ricoprisse il secondo mandato, ma il PSE si era opposto, minacciando di ritirare il sostegno alla nomina di von der Leyen.
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