Il caso Diarra potrebbe rivoluzionare il calciomercato

La sentenza Bosman, emessa dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea nel 1995, ha avuto un impatto significativo sul calciomercato mondiale. Oggi, quasi trent’anni dopo, un nuovo caso potrebbe portare a un cambiamento simile

Il caso Diarra potrebbe rivoluzionare il calciomercato

La sentenza Bosman, emessa dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea nel 1995, ha avuto un impatto significativo sul calciomercato mondiale. Oggi, quasi trent’anni dopo, un nuovo caso potrebbe portare a un cambiamento simile. Questa volta, il protagonista è Lassana Diarra, ex centrocampista di squadre come Real Madrid, Chelsea e Arsenal, che ha lasciato il calcio nel 2019. Diarra ha avviato una causa legale per ottenere il riconoscimento del suo diritto alla libera circolazione lavorativa in Europa.

Il caso Diarra

La vicenda di Diarra risale al 2014, quando, dopo aver rescisso il contratto con la Lokomotiv Mosca, non riuscì a firmare con il club belga Charleroi a causa di un indennizzo non pagato al club russo. A seguito di ciò, gli fu inflitta una multa di 10,5 milioni di euro. Secondo le normative FIFA, quando un giocatore rescinde un contratto unilateralmente e senza giusta causa, deve pagare una somma che include la retribuzione fino alla scadenza del contratto. Se successivamente si accasa in un altro club, è quest’ultimo a dover versare l’indennizzo. Lo Charleroi decise di non procedere con l’acquisto e la multa ricadde su Diarra, che quindi decise di fare causa.

Mentre la Lokomotiv lo accusava di inadempienze contrattuali, Diarra sosteneva di aver rescisso il contratto a causa di una drastica riduzione del suo stipendio. Nel 2017, il tribunale commerciale di Charleroi diede ragione al calciatore, stabilendo che la norma FIFA violava il diritto comunitario e condannando la FIFA a risarcirlo. La questione fu poi portata davanti alla Corte di giustizia europea.

Il caso Leao

Un caso simile coinvolse anche Rafael Leao, attaccante del Milan. Nel 2020, Leao fu condannato a pagare circa 16 milioni di euro per essersi svincolato dallo Sporting Club de Portugal, dove aveva iniziato la sua carriera. Dopo una contestazione da parte dei tifosi che culminò in minacce ai giocatori negli spogliatoi, Leao e alcuni compagni rescissero unilateralmente i loro contratti e si trasferirono al Lille in Francia. Dopo una stagione al Lille, Leao approdò al Milan per circa 25 milioni di euro.

Dopo una lunga battaglia legale riguardo a chi dovesse pagare l’indennizzo – se il Lille o il calciatore stesso – il TAS condannò il club francese a versare la somma allo Sporting. Recentemente, nel 2023, il Milan ha raggiunto un accordo con il Lille per rimuovere una clausola che prevedeva una percentuale sulla futura rivendita di Leao, accordo costato circa 20 milioni.

Cosa potrebbe accadere

Attualmente si attende una sentenza decisiva nel caso Diarra. Anche se non definitiva (poiché il caso tornerebbe in tribunale in Belgio), potrebbe stabilire un precedente importante. Se i giudici dovessero dare ragione a Diarra, verrebbe riconosciuto il diritto dei calciatori di rescindere i propri contratti in qualsiasi momento. Questo potrebbe rivoluzionare il calciomercato attuale, dove le società competono attraverso offerte e clausole rescissorie.

Ad esempio, se l’Inter dovesse perdere Barella o Lautaro a zero con questa modalità, o se il Milan perdesse Theo Hernandez o la Juventus Vlahovic, ciò comporterebbe significative perdite patrimoniali per queste società. Le conseguenze sarebbero sia sportive che economiche e potrebbero avere un impatto profondo sul calcio europeo.

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