Il caso delle chat di Fdi per l’elezione del giudice costituzionale

Fratelli d’Italia ha inviato un messaggio ai propri eletti invitandoli a “partecipare tassativamente” al voto per eleggere il componente della Consulta vacante da 10 mesi. Qualcuno, però, ha divulgato le chat alla stampa svelando la manovra

Il caso delle chat di Fdi per l’elezione del giudice costituzionale

Fratelli d’Italia ha inviato un messaggio ai propri parlamentari invitandoli a partecipare obbligatoriamente al voto per eleggere il nuovo giudice della Corte costituzionale, una posizione vacante da 10 mesi. Dopo sette votazioni fallite, la maggioranza aveva finalmente raggiunto un accordo, ma qualcuno ha divulgato il contenuto delle chat alla stampa, rivelando la strategia e facendo arrabbiare la premier Giorgia Meloni, che ha commentato: «Alla fine mollerò per questo».

FdI ai parlamentari: “8 ottobre presenza indispensabile” per l’elezione del giudice della Consulta

Il Parlamento ci riprova a eleggere il nuovo giudice della Corte costituzionale che sostituirà l’ex presidente Silvana Sciarra, il cui mandato è terminato l’11 novembre 2023. Il 17 settembre scorso, durante il sesto scrutinio delle Camere riunite, c’è stata l’ennesima fumata nera, con soli 374 parlamentari presenti su 605. Dopo sette tentativi falliti, i deputati e senatori di Fratelli d’Italia hanno ricevuto un messaggio urgente dalla premier Giorgia Meloni: “Attenzione, martedì 8 ottobre, ore 12.30, indispensabile la presenza di tutti al voto per la Corte costituzionale”, scritto in stampatello maiuscolo e accompagnato da quadratini rossi per sottolineare l’importanza del voto. Meloni ha aggiunto: “Eventuali missioni vanno rimandate o annullate”.

Il Parlamento deve sostituire Sciarra, ma i senatori e deputati di FdI non hanno ancora ricevuto un’indicazione definitiva su chi sostenere. Tuttavia, due nomi sono in lizza: Carlo Deodato, segretario generale alla Presidenza del Consiglio, e Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Meloni, esperto di diritto costituzionale e coinvolto nella redazione della riforma sul premierato. Nel novembre del 2023, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva nominato due nuovi giudici costituzionali, Giovanni Pitruzzella e Antonella Sciarrone Alibrandi, che hanno preso il posto di Daria De Pretis e Nicolò Zanon.

Per eleggere un giudice della Consulta sono necessari i due terzi dei voti dei parlamentari aventi diritto (605) nei primi tre scrutini, o tre quinti dal quarto scrutinio, cioè 363 voti. Il 24 luglio scorso, il presidente Mattarella aveva esortato il Parlamento a risolvere la questione con un “monito, esortazione, invito”. Analoghi appelli erano stati fatti due volte dal presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, il 18 marzo e il 28 giugno 2024. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, aveva annunciato che da settembre si sarebbe proceduto con convocazioni settimanali fino a quando non si sarebbe raggiunto un accordo. Tuttavia, il 17 settembre i parlamentari presenti erano troppo pochi per eleggere il nuovo giudice.

A dicembre 2024, scadranno i mandati di altri tre giudici nominati dal Parlamento: Giuliano Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti. La legge (art. 16 della legge 87/1953) stabilisce che la Corte costituzionale può funzionare solo con almeno 11 giudici, motivo per cui l’elezione del nuovo componente è diventata così urgente. Il plenum della Consulta prevede 15 membri.

Il messaggio

«Attenzione, martedì 8 ottobre, ore 12.30, indispensabile la presenza di tutti al voto per la Corte costituzionale. Eventuali missioni vanno rimandate o annullate». Questo è il messaggio che Fratelli d’Italia ha inviato su WhatsApp ai propri parlamentari, e anche ad alcuni esponenti di Forza Italia. Tuttavia, qualcuno ha poi inoltrato il testo ai giornali, svelando così il “blitz” che il partito di Meloni aveva pianificato per l’elezione del nuovo giudice della Corte costituzionale, rimasto vacante da dieci mesi. Dopo sette tentativi a vuoto, la speranza era che l’ottava votazione potesse finalmente avere successo.

La reazione di Giorgia Meloni

Dopo che il messaggio è stato divulgato alla stampa, la premier Giorgia Meloni si è mostrata visibilmente irritata. Secondo una ricostruzione de Il Fatto Quotidiano, Meloni avrebbe scritto nella chat dei parlamentari di FdI: «Io alla fine mollerò per questo. Perché fare sta vita per eleggere sta gente anche no». Successivamente, il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto con un messaggio, sempre riportato dal Fatto Quotidiano: «Beh, però penso che lavorandoci un po’ gli o l’infame si trova». Meloni ha poi replicato: «Questo è ovvio. Pensi che non lo sappia già? Ma questo non cambia la natura delle cose. C’è gente che per una citazione sul giornale si vende la madre. Solo non capisco come facciano a stare con noi che siamo sempre stati tutt’altro. Detto questo mi taccio prima che esca qualcosa pure da qui». Nonostante queste parole, il contenuto della chat è stato comunque reso pubblico.

La reazione di Elly Schlein

La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha duramente criticato la situazione. Durante l’assemblea dei referendari, Schlein ha dichiarato: «Noi non accetteremo alcun tipo di blitz sull’elezione dei giudici della Corte costituzionale. È gravissimo anche solo averlo appreso dalla stampa. Questa concezione proprietaria delle massime istituzioni della Repubblica deve finire qui, e vederci tutti mobilitati a difesa delle garanzie democratiche».

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