Il primo ministro britannico uscente Sunak ha riconosciuto che i Laburisti hanno vinto le elezioni e ha chiamato il loro leader Keir Starmer per fargli le congratulazioni
In Gran Bretagna, i laburisti vincono le elezioni e inizia l’era di Keir Starmer. “Il popolo ha parlato ed è pronto per il cambiamento”, ha dichiarato il prossimo primo ministro britannico, promettendo un “rinnovamento nazionale”. Rishi Sunak, premier uscente e leader del partito conservatore, ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con il suo rivale.
Keir Starmer, alla guida del partito laburista, sarà il nuovo primo ministro dopo una vittoria netta alle elezioni. Attualmente lo scrutinio è ancora in corso con meno di 130 seggi da assegnare. Le ultime proiezioni della BBC indicano che i conservatori potrebbero ottenere solo 144 seggi, il numero più basso della loro storia, mentre i laburisti hanno già superato la soglia dei 326 seggi necessari per la maggioranza alla Camera dei Comuni.
Starmer ha dichiarato: “Ce l’abbiamo fatta”, celebrando la maggioranza assoluta nel nuovo Parlamento e sottolineando la necessità di un “rinnovamento nazionale”. Dal suo arrivo alla guida del Labour nel 2020, ha lavorato per rimodellare il partito, concentrandosi sull’economia e distanziandosi dall’ala sinistra. “Le vittorie elettorali non cadono dal cielo. Vengono conquistate nel modo più difficile, lottando duramente, e questa potrebbe essere vinta solo da un Labour trasformato”, ha detto Starmer. Ha promesso che “il cambiamento inizia ora”, affrontando le sfide future con un “lavoro paziente e determinato”.
Sunak ha annunciato che rilascerà una dichiarazione completa sulla sconfitta al suo ritorno a Londra. Non ha chiarito se intende rimanere alla guida del partito conservatore. Importanti membri del governo uscente, come Penny Mordaunt, Alex Chalk, Grant Shapps, Gillian Keegan e Simon Hart, hanno perso i loro seggi. Jeremy Hunt ha mantenuto il suo seggio per pochi voti.
Anche il leader dell’SNP, John Swinney, ha ammesso una “brutta elezione” per il suo partito, che secondo la BBC passerà da 48 seggi a meno di dieci. I liberaldemocratici, invece, sono in procinto di ottenere il loro miglior risultato elettorale da un secolo, con proiezioni che assegnano loro 58 seggi rispetto agli 11 delle ultime elezioni. Nigel Farage, leader di Reform UK, ha dichiarato che il suo partito sta facendo progressi per sostituire i Tory come principale partito di opposizione, avendo vinto a Clacton e conquistato almeno altri tre seggi. I Verdi, guidati da Carla Denyer, hanno conquistato Bristol Central e dovrebbero ottenere due seggi. Plaid Cymru è in procinto di ottenere quattro seggi, mentre l’ex leader laburista Jeremy Corbin ha vinto come indipendente.
L’ex primo ministro britannico Liz Truss, che ha guidato il paese per 49 giorni prima di dimettersi a seguito del panico sui mercati finanziari, ha perso il suo seggio parlamentare. La sconfitta è avvenuta durante le elezioni generali, dove è stata superata dal candidato laburista Terry Jermy per 630 voti. Truss era stata responsabile di una crisi di mercato e del crollo della sterlina con una manovra di bilancio non finanziata.
I laburisti hanno vinto queste elezioni, e il leader del partito, Keir Starmer, è in corsa per sostituire Rishi Sunak come primo ministro. I liberaldemocratici hanno ottenuto 61 seggi, mentre il partito anti-immigrazione Reform UK di Nigel Farage ne ha ottenuti 13. I risultati ufficiali sono attesi tra giovedì e venerdì.
Starmer, eletto per la prima volta in Parlamento nel 2015 e diventato leader laburista nel 2020, ha riportato il partito al centro, eliminando le divisioni ideologiche e l’antisemitismo che lo avevano afflitto. Sotto la sua guida, i laburisti hanno mantenuto un vantaggio costante nei sondaggi sui conservatori.
Keir Starmer, figlio di un operaio e di un’infermiera, ha promesso “un decennio di rinnovamento nazionale” per affrontare le sfide economiche e sociali del paese. Ha anche promesso di riportare l’integrità nella politica britannica dopo un periodo caotico con cinque primi ministri conservatori. I suoi primi impegni includono rappresentare la Gran Bretagna alla conferenza della Nato a Washington e ospitare un vertice con i leader europei nel sud dell’Inghilterra.
Chi sarà il nuovo premier
Keir Starmer, il nuovo primo ministro britannico, ha sconfitto Rishi Sunak alle elezioni, riportando il Labour al potere. Sebbene sia considerato poco carismatico, è determinato a soddisfare un Paese desideroso di cambiamento. Prima delle elezioni, Starmer, un ex avvocato per i diritti umani di 61 anni, aveva definito il ruolo di leader dell’opposizione come “il lavoro più frustrante” della sua carriera e aspettava con ansia di governare.
Dal 2020, quando ha preso la guida del Labour dopo la sconfitta elettorale del 2019, Starmer ha lavorato per rinnovare completamente il partito, allontanandolo dalle idee più a sinistra del suo predecessore, Jeremy Corbyn. Non ha esitato a licenziare chi non condivideva la sua visione e ha affrontato le accuse di antisemitismo che avevano danneggiato il partito. In campagna elettorale, ha promesso di mettere “il Paese al primo posto, il partito al secondo”, dopo gli scandali che avevano colpito i governi conservatori.
Nonostante ciò, molti britannici considerano Starmer un enigma politico, criticandone i cambiamenti di posizione e la mancanza di chiarezza del programma. Secondo il giornalista Tom Baldwin, Starmer è entrato in politica perché non sopportava più le politiche di austerità dei conservatori. Baldwin ha spiegato che Starmer voleva “cambiare davvero le leggi, piuttosto che limitarsi ad applicarle”.
Eletto deputato nel 2015 per un collegio elettorale nel centro-nord di Londra, Starmer è diventato portavoce del partito sulla Brexit, nonostante avesse votato per rimanere nell’UE. Appassionato di calcio e tifoso dell’Arsenal, ha affrontato vari primi ministri conservatori durante i dibattiti parlamentari.
Starmer si dichiara socialista, ma il suo programma di governo è “pro-business” e sostiene la disciplina di bilancio. Promette anche di migliorare i servizi pubblici, ritenendo che lo Stato debba fungere da rete di sicurezza, una visione influenzata dalla sua storia familiare.
Biografia di Keir Rodney
Nato il 2 settembre 1962, Keir Rodney Starmer è cresciuto alla periferia di Londra con un fratello e due sorelle, un padre distante e una madre invalida a causa di una rara malattia articolare. “Mio padre era un attrezzista e mia madre un’infermiera”, è una frase spesso ripetuta durante la sua campagna elettorale. Ha studiato in una “grammar school” e poi legge a Leeds e Oxford. È entrato in uno studio specializzato in diritti umani, difendendo sindacati e attivisti ambientali contro McDonald’s e combattendo la pena di morte nei Caraibi.
Nel 2003, ha contribuito a ricostruire il servizio di polizia in Irlanda del Nord e nel 2008 è diventato Direttore delle Procure per l’Inghilterra e il Galles. Nominato cavaliere nel 2014, è sposato dal 2007 con un’ex avvocatessa e operatrice sanitaria di origini ebraiche, con cui ha due figli adolescenti.
Starmer spera di mantenere l’abitudine di non lavorare più dopo le 18 del venerdì per trascorrere tempo con la famiglia. L’avvocato Gavin Millar, amico e collega, lo descrive come “molto scrupoloso, molto laborioso”. A Downing Street, Millar crede che Starmer rimarrà fedele ai valori fondamentali in cui ha sempre creduto: uguaglianza, diritti umani, giustizia sociale e riduzione del divario tra ricchi e poveri. In un Paese diviso, la sfida più grande per Starmer sarà essere ricordato come “qualcuno che ha guidato un governo laburista audace e riformatore”.
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