Politico ha pubblicato alcuni documenti sul “Qatargate“, che da circa un anno coinvolge diversi parlamentari europei, funzionari e lobbisti
Secondo un articolo pubblicato dal sito di news Politico, alcuni documenti riservati alla procura federale belga sullo scandalo di presunta corruzione noto come “Qatargate” gettano nuova luce sulle attività dell’ex parlamentare Pier Antonio Panzeri, accusato di essere a capo di una rete di corruzione che avrebbe tentato di influenzare alcuni parlamentari europei.
Secondo i documenti, Panzeri avrebbe tenuto una tabella di otto schede e più di 300 voci, in cui annotava le attività compiute a favore dei propri datori di lavoro, il Qatar, il Marocco e la Mauritania. Ogni voce sarebbe corredata dal compenso richiesto ai paesi interessati. Secondo la tabella, Panzeri e il suo collaboratore Francesco Giorgi avrebbero ottenuto complessivamente quattro milioni di euro fra il 2018 e il 2022.
I due avrebbero raggiunto i loro scopi utilizzando una rete di collaboratori che lavoravano all’interno del Parlamento Europeo, che definivano i loro “soldati”. Non è chiaro se fra questi ci siano persone che non sono state ancora individuate o arrestate dalla polizia belga, né se i “soldati” ricevevano parte del compenso incassato da Panzeri e Giorgi.
Le azioni descritte nei documenti comprendono il blocco di diverse risoluzioni parlamentari che condannavano il Qatar per il suo scarso rispetto dei diritti umani dei lavoratori stranieri, fino a operazioni più piccole ma indicative del rapporto che si sarebbe instaurato fra i due funzionari europei e i governi dei paesi coinvolti.
Panzeri e Giorgi avrebbero cercato di influenzare l’agenda del Parlamento Europeo
Secondo Politico, il principale obiettivo di Panzeri e Giorgi nella loro carriera da lobbisti era stato quello di assicurare il raggiungimento di un accordo che avrebbe eliminato la necessità di ottenere un visto per chi entrava nei paesi dell’Unione Europea dal Qatar, per periodi brevi. Pochi giorni prima che Panzeri e Giorgi venissero arrestati l’accordo aveva ricevuto l’approvazione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento. Per l’approvazione definitiva mancava solo il voto finale del Parlamento, sospeso subito dopo l’arresto di Panzeri e Giorgi.
Nella tabella Giorgi avrebbe scritto di aver “neutralizzato” sei risoluzioni parlamentari di condanna del Qatar tra giugno del 2021 e novembre del 2022. Non è chiaro se e come Giorgi sia riuscito a evitare l’approvazione di quelle mozioni: se esercitando una legittima influenza da lobbista, oppure promettendo soldi o altri vantaggi ai parlamentari coinvolti.
Panzeri e Giorgi si sarebbero dati da fare anche per screditare alcuni nemici politici dei paesi per cui lavoravano. All’inizio del 2021 i due avrebbero ad esempio cercato di impedire, fallendo, la nomina di Ahmed Naser Al Raisi, un importante funzionario della polizia degli Emirati Arabi Uniti, a presidente dell’Interpol.
Documenti riservati confermano l’ipotesi di corruzione
I documenti pubblicati da Politico confermano l’ipotesi di corruzione che è alla base dell’inchiesta della procura federale belga. I contenuti della tabella di Panzeri e Giorgi, in particolare, forniscono nuove prove del fatto che i due avrebbero cercato di influenzare l’agenda del Parlamento Europeo in favore dei propri datori di lavoro, offrendo in cambio soldi o altri vantaggi.
FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].
Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.