Gli insulti di De Luca rivolti ai politici: da Salvini “uomo di Neanderthal” a Cesaro “è una polpetta”

Il governatore campano, Vincenzo De Luca, è noto per le sue uscite provocatorie e le sue frecciate taglienti rivolte ai politici e agli avversari

Gli insulti di De Luca rivolti ai politici: da Salvini uomo di Neanderthal a Cesaro è una polpetta

Il governatore campano, Vincenzo De Luca, è noto per le sue uscite provocatorie e le sue frecciate taglienti rivolte ai politici e agli avversari. Spesso usa termini coloriti e insulti per esprimere le sue opinioni, attirando l’attenzione dei media e suscitando reazioni diverse.

Tra i suoi bersagli ci sono stati leader politici come Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Luigi Di Maio. Ha definito Salvini “uomo di Neanderthal” e ha ironizzato sul suo aspetto fisico, consigliandogli di vestirsi in modo più istituzionale. Di Di Maio ha detto che era uno “sfaccendato” e ha fatto battute sul fatto che portasse sfortuna alla squadra di calcio locale.

Anche altri politici non sono stati risparmiati dalle sue critiche taglienti. Ha fatto battute su Giuseppe Conte, definendo il suo comportamento durante la pandemia come un tentativo di organizzare un barbecue. Ha anche minacciato di usare la violenza contro coloro che violavano le regole del lockdown.

De Luca ha dimostrato di non avere peli sulla lingua nemmeno nei confronti dei suoi colleghi del Partito Democratico, come Pier Luigi Bersani, a cui ha fatto commenti ironici sul suo aspetto fisico.

Le frasi

A Matteo Salvini: «Str…, sfaccendato, uomo di Neanderthal».

A Matteo Salvini: «Presidente De Luca, eccomi, sono l’uomo di Neanderthal».

A Matteo Salvini: «Se vuole fare il ministro, Salvini si deve vestire da cristiano, non da uomo di Neanderthal».

A Matteo Salvini: «Senza barba sembra un capitone».

In generale, riferito al triumvirato dei Cinquestelle: «Tre mezze pippe».

A Luigi Di Maio: «Uno sfaccendato a cui il papà passava la paghetta per pizza e birra».

A Luigi Di Maio: «Perché portava seccia (sfortuna, ndr), quando c’era lui il Napoli perdeva».

A Giuseppe Conte: «Si è pensato volesse fare un barbecue (…)».

A Giuseppe Conte: «Io ci sono e io ci sarò».

Ai cittadini che violavano le regole del lockdown: «Se vedo uno che sta in giro senza un motivo gli do una botta in testa e lo lascio stecchito per terra».

Al politico Luigi Cesaro: «Un oltraggio alla biologia, è una polpetta».

Cambiando il nome della segretaria Elly Schlein: «Ho preso il triplo dei voti che Elena Schlein ha preso alle primarie».

Al politico Antonio Misiani: «Contatore di piccioni a Venezia, come in Tototruffa ‘62».

A Pier Luigi Bersani: «Sei un marito morigerato, non hai neanche la creatività di Bill Clinton, ma lo vuoi buttare sto sigaro?».

Sempre a Pier Luigi Bersani: «Non ha l’andatura di John Wayne, si deve pure fare la convergenza ai piedi perché ce li ha a 45 gradi…».

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