REPUBBLICA – Gigi D’Alessio tirato in ballo da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate arrestato per corruzione

Riccardo Cameo è stato arrestato il 17 aprile con l’accusa di corruzione, insieme ad altri due dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. L’indagine condotta dal pm Carlo Villani ha coinvolto trenta indagati, tra cui noti tributaristi, accusati di manipolazione delle dichiarazioni fiscali per conto dei loro clienti.

Tra le intercettazioni che hanno portato all’arresto di Cameo e degli altri due dirigenti, è emerso il nome di Gigi D’Alessio. Durante una conversazione intercettata tra Cameo, la tributarista Maria Grazia Durantini e sua nipote Sonia Donzetti, Cameo ha ammesso di aver “aggiustato” una pratica per Gigi D’Alessio, per la quale avrebbe ricevuto 20.000 euro. Ha dichiarato di aver “riaggiustato la dichiarazione” del cantante, aggiungendo che “non è che io non l’avevo fatto pagare”.

Gigi D’Alessio era stato coinvolto in precedenti indagini della Procura tra il 2016 e il 2017, legate a reati contabili attraverso la sua società Ggd srl. Sebbene alcuni di questi procedimenti siano stati archiviati, la Procura ha deciso di approfondire la vicenda in relazione alle pratiche menzionate da Cameo.

Gigi D’Alessio ha minacciato querela a Riccardo Cameo, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate arrestato insieme a due dirigenti lo scorso 17 aprile che lo ha tirato in ballo: “Le dichiarazioni di un signore che non conosco e con il quale non ho mai avuto alcun rapporto, riportate nell’articolo pubblicato oggi sull’edizione romana del Corriere della Sera dal titolo: ‘La pratica D’Alessio? Presi 20mila euro’, sono assolutamente false e frutto della fantasia di tale soggetto. I presunti fatti che riferisce su di me non sono mai avvenuti e non appartengono al mio stile di vita. Ho già incaricato i miei legali di presentare immediatamente querela all’autorità giudiziaria”.