Un amuleto in argento scoperto in Germania potrebbe cambiare la comprensione della diffusione del cristianesimo nel nord Europa. Questo oggetto, lungo 3,6 centimetri, è stato trovato nel 2018 all’interno della tomba di un uomo sepolto in un cimitero dell’antica città romana di Nida, situata vicino a Francoforte. Recenti studi hanno rivelato dettagli importanti grazie all’uso di tecnologie avanzate come la tomografia computerizzata
Un amuleto in argento scoperto in Germania potrebbe cambiare la comprensione della diffusione del cristianesimo nel nord Europa. Questo oggetto, lungo 3,6 centimetri, è stato trovato nel 2018 all’interno della tomba di un uomo sepolto in un cimitero dell’antica città romana di Nida, situata vicino a Francoforte. Recenti studi condotti da un team internazionale hanno rivelato dettagli importanti grazie all’uso di tecnologie avanzate come la tomografia computerizzata.
L’amuleto presenta una lamina d’argento incisa con 18 righe di testo latino che menzionano figure importanti come Gesù e San Tito, discepolo di San Paolo. Questa scoperta è particolarmente rilevante poiché rappresenta la prima evidenza cristiana a nord delle Alpi, anticipando di almeno 50 anni le precedenti testimonianze conosciute. Il lungo processo di studio, durato oltre cinque anni, ha non solo retrodatato la presenza cristiana nelle regioni periferiche dell’Impero Romano, ma potrebbe anche fornire nuove informazioni sull’evoluzione della religione e della spiritualità nel III secolo.
Durante il III secolo, il cristianesimo era ancora una fede in fase di sviluppo e spesso perseguitata. Essere cristiani comportava dei rischi eppure la religione iniziava a diffondersi anche in aree periferiche come Nida, che era un importante insediamento romano nella regione dell’Assia. La lamina d’argento è stata descritta come “sottile come un capello” e questo ha reso difficile per i ricercatori srotolarla fisicamente. Solo nel 2023, grazie alla tomografia computerizzata del Centro archeologico Leibniz di Magonza, è stato possibile creare un modello 3D dell’amuleto e decifrare il testo inciso.
Ivan Calandra, responsabile del laboratorio di imaging, ha spiegato: «La sfida nell’analisi era che il foglio d’argento era arrotolato, ma dopo circa 1.800 anni era ovviamente anche piegato e pressato. Utilizzando la TC, siamo stati in grado di scansionarlo a una risoluzione molto alta e creare un modello 3D». Markus Scholz, esperto di iscrizioni latine, ha guidato il processo di interpretazione del testo coinvolgendo storici e teologi per ricostruire il significato dell’amuleto.
Il testo inciso sulla lamina fa riferimento a Filippesi 2:10-11, un passaggio del Nuovo Testamento utilizzato per “scopi protettivi”. Gli esperti hanno notato che questo tipo di iscrizione interamente in latino era insolito per l’epoca, poiché testi simili venivano solitamente redatti in greco o ebraico. Ciò suggerisce che la comunità cristiana di Nida fosse sufficientemente organizzata da produrre materiali in latino, una lingua comprensibile a un pubblico più ampio.
Wolfram Kinzig, storico della Chiesa, ha affermato che l’iscrizione rappresenta una delle più antiche testimonianze dell’uso del Nuovo Testamento nella Germania romana. Ha dichiarato: «Cita Filippesi 2:10-11 nella traduzione latina. È un esempio lampante di come le citazioni bibliche venissero utilizzate nella magia volta a proteggere i morti». Anche Peter Heather, storico del King’s College di Londra ed esperto in evoluzione del cristianesimo, ha elogiato la scoperta definendola “straordinaria”. Ha aggiunto: «Hai prove di comunità cristiane in parti più centrali dell’impero, ma non in una città di frontiera come quella della Germania romana, quindi è molto insolito; beh è unico. Stai spingendo indietro la storia del cristianesimo in quella regione».