Notizia dell’ultima ora: Figlia sgridata perché usa il cellulare in classe: genitori irrompono a scuola e aggrediscono la prof
11 LUGLIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Una giovane alunna di un Istituto comprensivo emiliano è stata sgridata dalla professoressa per aver utilizzato il cellulare durante le lezioni. La studentessa ha riferito l’episodio ai genitori, i quali si sono presentati a scuola durante l’orario di lezione e hanno aggredito verbalmente e minacciato la docente. Il brutto episodio è accaduto in provincia di Piacenza e ha portato alla denuncia immediata da parte della professoressa, che è stata assistita dai sindacati.
La notizia è stata resa pubblica dalla Federazione GILDA-UNAMS, la quale ha spiegato di aver scelto di divulgarla al termine dell’anno scolastico per evitare di disturbare ulteriormente la serenità degli studenti e creare polemiche che potessero interferire con il lavoro delle autorità competenti.
Secondo il racconto del sindacato degli insegnanti, i genitori dell’alunna si sono introdotti nell’edificio scolastico senza autorizzazione durante una normale giornata di lezione. Si sono diretti immediatamente verso la docente che si trovava nel corridoio e hanno iniziato ad inveire contro di lei. La Gilda degli Insegnanti ha spiegato che ciò è avvenuto dopo che l’insegnante aveva ripreso la figlia per aver utilizzato il cellulare durante una lezione.
La professoressa è rimasta profondamente turbata dall’episodio e nei giorni successivi ha persino temuto per la propria sicurezza. Pertanto, con il supporto della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ha presentato una denuncia formale alle autorità giudiziarie e ha richiesto l’intervento dell’Avvocatura dello Stato per la sua difesa.
“I docenti, nel loro ruolo, sono pubblici ufficiali e dispongono di un’autorità, aspetti giuridici che talvolta vengono trascurati. Per questo motivo, stiamo monitorando le diverse realtà scolastiche del territorio per contrastare fenomeni di delegittimazione e denigrazione dell’autorità del corpo docente, spesso causati da una visione mercantile che considera gli studenti e i loro genitori come clienti, e da una permissività esasperata che calpesta il rispetto” ha dichiarato Salvatore Pizzo, coordinatore sindacale di Piacenza e Parma. Ha aggiunto: “Non escludiamo che in casi simili in futuro, potremmo coinvolgere quanti, in vario modo, giustificano indisciplina, scarsa dedizione allo studio e comportamenti delinquenziali nei confronti del corpo docente”.
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