L’ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini (Pd) è stata condannata a 2 anni di reclusione per due degli episodi contestati nel processo per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera e dall’Usl 1
L’ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del Partito Democratico, è stata condannata a due anni di reclusione dal tribunale di Perugia per due degli episodi contestati nel processo per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera e dall’Usl 1.
Marini è stata invece assolta “per non avere commesso il fatto” dall’accusa di associazione per delinquere. Questo reato è stato invece ritenuto responsabile dall’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini e dall’ex segretario regionale del PD e sottosegretario Gianpiero Bocci, condannati rispettivamente a tre anni e a due anni e sette mesi.
Commentando la sentenza, Marini ha affermato di considerare “molto importante” che sia stata fatta “definitivamente chiarezza” sul fatto che non ha mai promosso o fatto parte di un’associazione per delinquere ai danni del sistema sanitario regionale. Ha aggiunto che il suo lavoro è stato “a difesa del servizio sanitario pubblico regionale” e per “assicurare l’accesso al servizio pubblico”.
Oltre a Marini, sono state pronunciate altre condanne fino a tre anni di reclusione, ma anche diverse assoluzioni, nell’ambito del processo per la presunta manipolazione di concorsi nella sanità umbra.
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