Chi usa un bambino con un’età inferiore ai 14 anni “per mendicare” è punito con il carcere fino a 3 anni. Il disegno di legge “Sicurezza” vuole alzare l’età del minore a 16 anni e portare la pena da uno a cinque anni di carcere, e aumentare le pene per chi induce gli altri all’accattonaggio
Attualmente chi usa un bambino con un’età inferiore ai 14 anni «per mendicare» è punito (art. 600-octies) con il carcere fino a tre anni. Il disegno di legge “Sicurezza” vuole alzare l’età del minore a 16 anni e portare la pena da uno a cinque anni di carcere, e aumentare le pene per chi induce gli altri all’accattonaggio, portandole fino a sei anni di carcere. Questa pena è aumentata «da un terzo alla metà» se il reato è commesso usando la violenza e le minacce nei confronti di un bambino di età inferiore ai 16 anni.
Il disegno di legge punta a inasprire le pene anche per chi utilizza i minori nell’accattonaggio, portando le pene da 1 a 5 anni di reclusione (attualmente il massimo è fissato a 3 anni). Inoltre, si vuole alzare l’età del minore a 16 anni.
La stretta sull’accattonaggio è un tema attualmente al centro di un disegno di legge noto come “Sicurezza”. Attualmente, chi utilizza un bambino con un’età inferiore ai 14 anni «per mendicare» è punito, secondo l’articolo 600-octies, con una pena detentiva fino a tre anni. Il nuovo disegno di legge propone di alzare l’età del minore coinvolto nell’accattonaggio a 16 anni e di aumentare la pena da uno a cinque anni di carcere. Inoltre, le pene per chi induce altri all’accattonaggio verrebbero elevate fino a sei anni di reclusione. Se il reato viene commesso utilizzando violenza o minacce nei confronti di un bambino di età inferiore ai 16 anni, la pena sarebbe aumentata «da un terzo alla metà».
Il disegno di legge mira quindi a inasprire le sanzioni per chi utilizza i minori nell’accattonaggio, portando le pene da 1 a 5 anni di reclusione, rispetto al massimo attuale fissato a 3 anni. Inoltre, si prevede l’innalzamento dell’età del minore coinvolto a 16 anni.
Queste modifiche legislative si inseriscono in un contesto più ampio di riforma della sicurezza pubblica e mirano a garantire una maggiore protezione dei minori e a contrastare pratiche ritenute dannose per la società. Il disegno di legge è attualmente in fase di esame e potrebbe subire ulteriori modifiche durante il suo passaggio al Senato.
Cos’è l’accattonaggio
L’accattonaggio, o mendicità, è la pratica di chiedere l’elemosina, solitamente per motivi di disagio economico e sociale. Questa attività viene comunemente svolta in luoghi pubblici come strade, incroci semaforici, piazze e parchi urbani. In ambito religioso, la mendicità è praticata da alcuni ordini monastici, noti come Ordini mendicanti, e in questo caso prende il nome di questua.
Accattonaggio forzato
L’accattonaggio forzato è un fenomeno che coinvolge principalmente donne, minori e persone con disabilità. Le reti criminali organizzano il lavoro delle persone costrette a chiedere l’elemosina, stabilendo luoghi, orari e modalità di raccolta. Queste organizzazioni raccolgono i proventi e mantengono le vittime in condizioni di vulnerabilità e soggezione. Spesso gli sfruttatori ricorrono a violenza o minacce per punire o intimidire le vittime che non riescono a raggiungere la quantità di denaro richiesta.
Il fenomeno dell’accattonaggio forzato interessa soprattutto i centri urbani medio-grandi ed è il risultato di vari fattori come povertà, assenza di tutele sociali e conflitti regionali. Le vittime provengono prevalentemente da paesi dell’Est Europa, come la Romania, e dal Maghreb. Negli ultimi anni, anche i richiedenti asilo provenienti dall’Africa sub-sahariana sono stati coinvolti.
Le vittime di accattonaggio forzato possono presentare diverse problematiche, tra cui salute precaria, tossicodipendenza e difficoltà abitative o lavorative. Da una recente ricerca europea intitolata “Il Terzo settore contro l’accattonaggio forzato”, emerge che nelle cinque città italiane mappate quasi la metà delle persone censite si limita a chiedere soldi, mentre l’altra metà offre qualcosa in cambio, come nel caso dei venditori ambulanti o dei mendicanti che chiedono monete per i carrelli.
In alcuni casi, l’accattonaggio può essere associato ad attività illegali come borseggi, furti in appartamento e spaccio di sostanze. In queste situazioni sono coinvolti principalmente minori di origine rom, ma anche est-europei e nordafricani. Questi minori possono essere non accompagnati o sfruttati da familiari o organizzazioni criminali.
Le forme più gravi di sfruttamento legate all’accattonaggio forzato riguardano i minori est-europei. Per rendere più redditizio il business dell’accattonaggio forzato, possono essere utilizzate persone con gravi disabilità psicofisiche e donne in evidente stato di gravidanza.
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