Salvini ha proposto un nuovo progetto di leva obbligatoria, consistente in un mini servizio di leva obbligatoria universale di 6 mesi, ma Crosetto ha detto la “Leva universale non è in discussione, altra cosa se si parla di servizio civile”
Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha proposto un nuovo progetto di leva obbligatoria per uomini e donne, consistente in un mini servizio militare della durata di 6 mesi. Tuttavia, il ministro della Difesa ha frenato sull’idea, specificando che la leva universale non è attualmente in discussione, ma potrebbe essere considerata un servizio civile.
In Italia, il servizio di leva è stato sospeso nel 2005 dal governo Berlusconi grazie alla legge Martino. Salvini ha presentato il progetto durante un’intervento tenuto durante la sfilata degli alpini a Vicenza, delineando che il servizio di 6 mesi coinvolgerebbe ragazzi e ragazze in attività utili alla comunità, come il soccorso, la protezione civile e la salvaguardia ambientale. Il progetto prevede un’organizzazione su base regionale, con l’obiettivo di consentire ai partecipanti di svolgere il servizio vicino a casa, evitando così la necessità di spostamenti prolungati.
La precisazione di Crosetto
Dopo l’annuncio di Salvini riguardo alla proposta di un servizio di leva obbligatorio, il ministro della Difesa, Crosetto, ha espresso una precisazione. Durante la stessa manifestazione a Vicenza, ha distinto il concetto proposto da Salvini dal tradizionale servizio militare, sottolineando che le forze armate non dovrebbero essere considerate come un luogo per educare i giovani. Secondo Crosetto, l’istruzione dei giovani dovrebbe essere compito della famiglia e della scuola, mentre le forze armate dovrebbero formare professionisti che difendono le istituzioni e la pace. Ha inoltre ribadito che il servizio civile universale non rientra nell’ambito delle forze armate.
“Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola. Le forze armate servono per fare professionisti, che difendono le istituzioni e la pace. Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate», ribadendo che «il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate”.
Perchè se ne sta parlando?
Attualmente si discute del possibile reintegro del servizio di leva militare obbligatoria in Italia e in altri paesi europei. In Italia, il servizio di leva fu sospeso nel 2005 grazie alla legge Martino, emanata dal governo Berlusconi. Tuttavia, l’attuale clima geopolitico, con le crescenti tensioni internazionali e i timori riguardanti possibili minacce dalla Russia e dalla Cina, ha portato alcuni leader politici e comandanti militari a considerare la necessità di riattivare la leva militare obbligatoria.
Anche in Germania, si sta discutendo la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria. Una delle proposte prevede di imporre il servizio militare obbligatorio per i giovani al compimento dei 18 anni, includendo anche le donne. Questo richiederebbe una modifica della Costituzione tedesca, ma è considerato come l’opzione più probabile a ottenere il consenso della società. Altre proposte contemplano un servizio obbligatorio solo per gli uomini diciottenni, ma con una selezione non universale tramite un modulo online. Una terza opzione focalizzerebbe sull’ottimizzazione del sistema attuale attraverso campagne di reclutamento più attive.
Questa discussione sulla leva militare riflette anche il problema della carenza di truppe in Europa, rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti o la Cina. La prospettiva di una difesa comune europea è ostacolata dall’eterogeneità dei sistemi d’arma prodotti in Europa, dagli interessi nazionali divergenti, dalla frammentazione dell’industria bellica e dalla varietà delle percentuali di budget destinati alla difesa da parte dei singoli paesi. Questa situazione è complicata anche dai differenti approcci politici e legali riguardanti l’esportazione di armi e dalla mancanza di un’autorità centrale con il potere decisionale durante un conflitto.
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