Il Ministro dell’Istruzione Valditara sta considerando una riforma per semplificare i programmi ministeriali della scuola, con l’obiettivo di migliorarne la qualità
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sta considerando una riforma per semplificare i programmi ministeriali della scuola, con l’obiettivo di migliorarne la qualità. Secondo quanto riportato dalla stampa, il Ministro ha nominato una commissione incaricata di rivedere le Indicazioni Nazionali e le linee guida per il primo e il secondo ciclo di istruzione, dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado.
Una delle intenzioni del Ministro è quella di inserire più musica e arte nei programmi ministeriali. Le notizie diffuse fino ad ora forniscono solo anticipazioni su possibili cambiamenti, e sarà necessario attendere ulteriori comunicazioni ufficiali per avere una visione completa della riforma Valditara dei programmi ministeriali.
Cos’ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
Il Ministro Valditara ha proposto una revisione dei programmi ministeriali scolastici, evidenziando l’importanza di privilegiare la qualità dell’insegnamento sulla quantità di nozioni trasmesse.
Il Ministro ha espresso l’intenzione di ridurre le nozioni considerate meno utili per la formazione dei cittadini del futuro, sebbene non abbia specificato quali siano. Ha annunciato di aver incaricato un gruppo di pedagogisti di elaborare nuove linee guida nazionali in merito.
“In terza elementare si va a narrare e a spiegare tutte le specie di dinosauri. Addirittura c’era un animale vissuto 40 milioni di anni fa e questi bambini devono studiare e imparare questo animale vissuto in Messico ed estinto da milioni di anni. Tutto questo, ma a che serve?”
E ha poi aggiunto: “È tutto inutile se poi non conosciamo le esperienze più importanti del nostro passato, che ci hanno dato i grandi valori dell’Occidente”.
“Arte e musica possono avere sempre più spazio nei nostri programmi scolastici, per questo ho chiesto a un gruppo di pedagogisti di riflettere sulle nuove indicazioni nazionali”.
La revisione dei programmi ministeriali della scuola
Il Ministro Valditara ha avviato un processo di revisione dei programmi ministeriali scolastici, istituendo una commissione di esperti incaricata di rivedere le indicazioni nazionali. La notizia della formazione di questa commissione ha suscitato sorpresa tra gli addetti ai lavori e i sindacati, poiché la decisione non è stata condivisa.
A capo della commissione, nominata per rivedere i programmi scolastici, si trova Loredana Perla, coautrice del libro “Insegnare l’Italia. Una proposta per la scuola dell’obbligo” insieme a Ernesto Galli Della Loggia. Il libro propone un approccio che mette al centro l’identità italiana nella formazione dei cittadini.
La composizione della commissione comprende esperti del settore, tra cui docenti universitari e esperti del Ministero dell’Istruzione.
Nella commissione ci saranno:
Francesco Emanuele Magni, esperto del ministro; Laura Sara Agrati, professore ordinario di pedagogia sperimentale all’Università telematica Pegaso ed Evelina Scaglia, professore associato di storia della pedagogia a Bergamo; Paolo Calidoni, professore ordinario di didattica e pedagogia speciale dell’Università degli studi di Parma; Giuseppe Cappuccio docente di pedagogia sperimentale a Palermo; Alessia Scarinci ordinaria di didattica e pedagogia sociale all’Universitas Mercatorum; Viviana Vinci dell’ateneo di Foggia e Massimiliano Costa della Ca’ Foscari di Venezia.
Comunicato della Flc Cgil
Il sindacato Flc Cgil ha espresso preoccupazione per il mancato coinvolgimento degli insegnanti e dei dirigenti scolastici nel processo decisionale.
“Tralasciando valutazioni sulla composizione della commissione, vogliamo evidenziare l’atteggiamento proprietario che il Governo esercita sul sistema d’Istruzione. Ricordiamo al Ministro che la scuola non è “roba sua”, ma è di tutte e tutti”.
“Vorremmo poi capire quali siano l’urgenza e le motivazioni per la revisione delle linee guida ma soprattutto su quali indicazioni si debba muovere la commissione e quali siano le finalità nel lavoro di revisione dei “programmi”.
“Non possiamo che sottolineare il mancato coinvolgimento di insegnanti e dirigenti, di chi cioè ogni giorno, proprio sulla base delle linee guida e delle indicazioni, esercita l’azione educativa concretamente. Questo la dice lunga sulla considerazione che il Governo ha degli insegnanti italiani”.
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