La nuova legge sul made in Italy interviene su diversi settori produttivi con l’obiettivo di consolidare lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria italiana e rafforzare l’identità dei prodotti italiani sul mercato internazionale
È entrata in vigore l’11 gennaio 2024 la nuova legge sul made in Italy (Legge 27 dicembre 2023 n. 206). La legge interviene su diversi settori produttivi con l’obiettivo di consolidare lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria italiana e rafforzare l’identità dei prodotti italiani sul mercato internazionale, promuovendo made in Italy ed il patrimonio culturale ed artistico italiano.
Principali obiettivi della legge
Uno dei principali obiettivi della legge è quello di incentivare la tutela della proprietà industriale, ad esempio rinnovando la misura del Voucher 3I – Investire in Innovazione che vuole favorire una maggiore consapevolezza delle potenzialità connesse alla brevettazione delle invenzioni e sostenere lo sfruttamento dei processi di innovazione. Con la legge è, infatti, allargato il novero dei soggetti beneficiari comprendendovi, oltre alle startup innovative, anche le microimprese di più recente costituzione.
L’ulteriore misura adottata con lo scopo di tutelare la creatività ed eccellenza italiana è, poi, l’istituzione del “Contrassegno per il Made in Italy”. Il contrassegno, che sarà rilasciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è un marchio collettivo che potrà essere utilizzato dalle imprese che producono o commercializzano beni o servizi che rispettano i requisiti di autenticità, qualità e tracciabilità.
Tra gli altri punti di particolare interesse ricordiamo la norma sul recupero dei Marchi Storici che prevede la possibilità del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio di un marchio storico (ossia usato da almeno 50 anni) qualora il titolare intenda cessare definitivamente la propria attività e non l’abbia ceduto a terzi. Lo scopo della norma è quello di tutelare i marchi di particolare interesse e valenza nazionale ed evitare la loro estinzione.
Valorizzazione del patrimonio culturale
In linea con l’obiettivo di valorizzare e tutelare il patrimonio culturale del Paese, la nuova legge consente agli “istituti ed ai luoghi della cultura” di registrare il marchio che li caratterizza e di concederne l’uso a terzi a titolo oneroso, al fine di aumentare la conoscenza del patrimonio culturale ed incentivare la propria capacità di autofinanziamento. Ad oggi ci si chiede chi siano istituti e i luoghi della cultura, probabilmente possono essere ricompresi in questa categoria i musei, gallerie monumenti, aree archeologiche, archivi, biblioteche e teatri. Sempre in questa ottica la legge richiama l’attenzione sulla importanza di tutela e individuazione di eventuali abusi nell’utilizzo di nomi di dominio caratterizzati dall’estensione «.it» registrati, riferibili a istituti e luoghi della cultura.
Tutela dei creatori digitali
Da ultimo è interessante la definizione di creatori digitali quali “artisti che sviluppano opere originali ad alto contenuto digitale” e l’istituzione di un apposito repertorio nel registro pubblico generale delle opere protette, di cui all’articolo 103 della legge sul diritto d’autore, per tutelare i diritti delle opere originali ad alto contenuto digitale.
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