Come riconoscere gli autovelox non omologati

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza sull’annullamento delle multe per eccesso di velocità comminate in seguito all’uso di autovelox non omologati. È quindi importante comprendere quando un autovelox non è omologato e quali potrebbero essere i casi in cui un ricorso potrebbe avere successo

Come riconoscere gli autovelox non omologati
Come riconoscere gli autovelox non omologati. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che ha rilevanza per i Comuni italiani riguardante l’annullamento delle multe per eccesso di velocità comminate in seguito all’uso di autovelox non omologati. Questa decisione, che riguarda un caso specifico a Treviso, potrebbe avere conseguenze significative poiché molti autovelox utilizzati dai Comuni potrebbero essere coinvolti nella stessa situazione.

L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) è preoccupata per un possibile aumento dei ricorsi che potrebbero portare alla restituzione di milioni di euro provenienti dalle sanzioni per eccesso di velocità. È quindi importante comprendere quando un autovelox non è omologato e quali potrebbero essere i casi in cui un ricorso da parte dell’automobilista potrebbe avere successo.

Approvazione e omologazione sono due concetti distinti

Secondo una sentenza della Cassazione, approvazione e omologazione sono due concetti distinti e non equivalenti. La Corte di Cassazione chiarisce che l’autorizzazione da parte del Ministero delle Infrastrutture non è sufficiente per garantire l’omologazione di un autovelox. È necessaria una verifica tecnica più approfondita per confermare l’omologazione.

Sebbene questa situazione rappresenti in gran parte un vuoto normativo che richiede un intervento governativo, la sentenza afferma che le multe emesse a seguito di un rilevamento eccessivo di velocità da parte di un autovelox approvato ma non omologato possono essere annullate.

Differenza tra approvato e omologato

L’articolo 195 del Regolamento di attuazione al Codice della Strada, in riferimento all’articolo 45, chiarisce la distinzione tra “approvato” e “omologato“.

Secondo questa normativa, ogni autovelox deve essere sia approvato che omologato:

  • L’approvazione è il processo mediante il quale si autorizza l’utilizzo di un determinato modello rispettando gli standard previsti dalla legge.
  • L’omologazione è un’analisi approfondita dei requisiti tecnici del dispositivo, seguita dall’autorizzazione alla produzione in serie.

Quindi, l’approvazione non sostituisce l’omologazione: un autovelox può essere approvato ma non conforme alla normativa se non è contemporaneamente omologato.

Cosa fare se l’autovelox non è omologato

Se ci si trova nella situazione in cui un autovelox non è omologato, è consigliabile coinvolgere un avvocato fin dall’inizio della procedura. È importante richiedere l’accesso agli atti per verificare se il dispositivo utilizzato per rilevare il superamento dei limiti di velocità è omologato o solo approvato.

Una volta confermata la mancata omologazione, esistono due opzioni disponibili:

  • Presentare ricorso al prefetto entro 60 giorni dalla sanzione: questa procedura non comporta costi iniziali, ma nel caso in cui il ricorso venga respinto, si dovrà pagare una sanzione raddoppiata.
  • Avviare un ricorso davanti al giudice di pace entro 30 giorni dalla sanzione: questo costituisce un vero e proprio procedimento legale che consente un’esaminazione più dettagliata dell’accaduto. Tuttavia, questa opzione comporta un costo, poiché è necessario acquistare una marca da bollo da 43 euro per i ricorsi su importi fino a 1.033 euro. L’importo aumenta in caso di sanzioni più elevate.

La scelta tra le due opzioni dipende principalmente dalle preferenze personali e dalla specifica situazione. È consigliabile, soprattutto in caso di sanzioni di importo elevato, consultare un avvocato prima di decidere quale percorso intraprendere per il ricorso.

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