Come cambiano le regole in Italia sulle Criptovalute

Il governo si è adeguato alle nuove normative europee, aggiornando le leggi nazionali sul trasferimento di fondi e sulle cripto-attività

Come cambiano le regole in Italia sulle Criptovalute

Il governo si è adeguato alle nuove normative europee, aggiornando le leggi nazionali sul trasferimento di fondi e sulle cripto-attività. Durante il Consiglio dei ministri del 29 ottobre, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto e del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, è stato approvato in via preliminare un decreto legislativo di adeguamento al regolamento comunitario. Questo regolamento impone nuove regole sui dati informativi che devono accompagnare trasferimenti e cripto-attività, secondo quanto riportato in una nota pubblicata sul sito del governo.

Nello specifico, per adattarsi alle direttive del Travel rule crypto (Tfr), il governo ha modificato il decreto antiriciclaggio del 2007. Inoltre, sono state apportate modifiche a un decreto legge del 1989 per aggiornare le norme sulla rilevazione fiscale di alcuni trasferimenti di denaro, titoli e valori tra l’Italia e l’estero.

Cosa cambia

Il governo ha introdotto varie misure per rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro tramite cripto-attività. Tra queste, vi è la ridefinizione dei termini “cripto-attività,” “servizi per le cripto-attività” e “prestatori di servizi per le cripto-attività” (Casp), ora aggiornati per allinearsi al regolamento europeo. I Casp, cioè le persone giuridiche autorizzate a fornire servizi legati alle cripto-attività, sono stati inclusi nella categoria degli “intermediari bancari e finanziari” per essere soggetti agli stessi requisiti di vigilanza antiriciclaggio degli altri intermediari finanziari.

A questi nuovi intermediari vengono imposti obblighi specifici: ad esempio, dovranno trasmettere dati aggregati sulla loro attività all’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif). Questo permetterà alle autorità di individuare eventuali fenomeni di riciclaggio o finanziamento del terrorismo in determinate aree geografiche. Inoltre, i Casp saranno sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia e inclusi tra i soggetti che la Guardia di Finanza potrà controllare in materia di riciclaggio.

Un’ulteriore misura riguarda l’analisi e la valutazione del rischio: i prestatori di servizi per le cripto-attività dovranno mettere in atto procedure per mitigare i rischi connessi ai trasferimenti verso indirizzi auto-ospitati, ovvero quelli eseguiti direttamente tra privati senza passare da piattaforme di scambio.

La legge di bilancio

Queste nuove disposizioni sulle cripto-attività si aggiungono alle modifiche previste nella legge di bilancio 2025. Il governo intende aumentare la tassazione sui profitti derivanti dalla vendita di bitcoin e token dal 26% al 42%, con un incremento del 61%. Alcuni esperti del settore delle criptovalute hanno espresso preoccupazione per l’impatto che questa nuova aliquota potrebbe avere sull’industria italiana del settore.

Il deputato della Lega Giulio Centemero, membro della commissione Finanze della Camera, ha auspicato un ripensamento da parte del governo, sostenendo che l’aumento della tassazione sulle criptovalute potrebbe risultare controproducente e creare tensioni con personalità come Elon Musk, con cui l’esecutivo intrattiene “rapporti speciali”.

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