Un anno dopo l’attentato a Vidal Quadras, la trama dell’evento è ancora complessa e gli investigatori continuano a fare progressi. Il 6 giugno, la polizia ha arrestato Mohraz Ayari a Haarlem, in Olanda, un francese di origine tunisina accusato di aver tentato di uccidere il politico spagnolo Alejo Vidal Quadras.
L’attentato è avvenuto il 9 novembre dell’anno scorso a Madrid. Quel giorno, un uomo ha sparato un solo colpo, colpendo Vidal Quadras al volto, ma mancandolo per pochi millimetri. Il sicario è poi fuggito su una moto, successivamente ritrovata incendiata a una ventina di chilometri dal luogo dell’attacco. Nonostante il tentativo di distruggere i numeri di telaio, la polizia è riuscita a risalire all’acquirente della moto, un convertito sciita, e alla sua amica. La polizia ha quindi identificato Ayari come il possibile autore dell’attentato. Ayari era già ricercato in Francia per l’omicidio di un rivale in una questione di droga. Anche Greg Marcano, un venezuelano, è ricercato come parte di questa strana cellula.
Vidal Quadras ha attribuito l’attentato all’Iran, affermando di essere stato preso di mira per il suo sostegno ai Mujaheddin del Popolo, un movimento di opposizione. Sebbene gli inquirenti abbiano preso nota delle sue dichiarazioni, non hanno mosso accuse specifiche.
Le indagini continuano a livello internazionale, con il coinvolgimento dell’Interpol. Le autorità francesi hanno fornito informazioni cruciali legate all’omicidio commesso da Ayari a Neuville-sur-Oise, tra cui un video relativo a una manifestazione di Vidal Quadras trovato sul cellulare di Ayari, che ha stabilito un collegamento significativo con l’attentato al politico.
La caccia ai responsabili non si è fermata. A gennaio, Greg Marcano è stato catturato in Colombia e il 30 maggio una donna è stata arrestata a Den Bosch, Olanda, per aver inviato denaro per l’attentato. Infine, Mohraz Ayari, l’uomo con la calibro 9, è stato arrestato.
Tutti i coinvolti sembrano appartenere alla Mocro-Maffia, un’organizzazione di narcotrafficanti composta da nordafricani trapiantati o cresciuti in Olanda. Questa organizzazione è nota per essere guidata da Redouan Taghi, un boss condannato all’ergastolo. Secondo una teoria, la Mocro-Maffia sarebbe diventata il braccio armato dei servizi d’intelligence iraniani, coinvolta nell’eliminazione di dissidenti iraniani nei Paesi Bassi nel 2014 e nel 2017.
Questa strategia permetterebbe agli ayatollah di evitare di coinvolgere direttamente il proprio personale in operazioni rischiose e di depistare le indagini facendo sembrare le esecuzioni parte di faide interne. Ora la procura di Madrid ha in mano i presunti colpevoli e una traccia della trama. Resta da vedere se riuscirà a confermare l’eventuale responsabilità di Teheran o di qualche apparato segreto.