L’Agenzia delle Entrate ha reso pubblici i dati più recenti riguardanti le organizzazioni e associazioni che nel 2023 hanno beneficiato del “5 per mille”. Questo sistema consente ai contribuenti italiani di destinare una parte dell’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche, a enti che operano in settori di interesse pubblico come la salute, l’ambiente o l’ambito umanitario. Ogni contribuente può fare questa scelta nella propria dichiarazione dei redditi annuale.
I dati pubblicati si riferiscono alle dichiarazioni del 2023, che riguardano i redditi percepiti nel 2022. In quell’anno, 14,4 milioni di contribuenti hanno deciso di devolvere il proprio 5 per mille a uno degli 80 mila enti disponibili. In totale, questi enti hanno ricevuto circa 522,2 milioni di euro. La Fondazione Airc per la ricerca sul cancro è risultata essere l’ente più beneficiato, ricevendo 69,3 milioni di euro grazie alle scelte di 1,6 milioni di persone. Questa cifra rappresenta il 13% dell’intero ammontare del 5 per mille. Al secondo posto si è posizionata la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, con 12,2 milioni di euro e 269 mila scelte, mentre al terzo posto troviamo Emergency, l’organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada, che ha ricevuto 11,3 milioni di euro da 291 mila persone.
Tra gli altri enti che hanno ottenuto un numero significativo di scelte ci sono la Fondazione del filo d’oro, scelta da 275 mila persone e destinataria di 9,4 milioni di euro, e l’Associazione italiana contro le leucemie, scelta da 245 mila persone per un totale di 8,7 milioni di euro. Anche l’Istituto europeo di oncologia, Medici senza frontiere, la Fondazione italiana sclerosi multipla, Save the Children e la Fondazione dell’Ospedale pediatrico Anna Meyer hanno ricevuto importi significativi, con somme che variano tra 5,4 e 8,3 milioni di euro. Complessivamente, le prime dieci organizzazioni, scelte da 3,5 milioni di contribuenti, hanno ricevuto 146 milioni di euro, pari al 28% del totale del 5 per mille.
Un altro elemento da considerare è che alcuni enti, pur essendo stati scelti da un numero inferiore di contribuenti, hanno ricevuto somme maggiori. Questo dipende dal fatto che l’importo del 5 per mille è proporzionato al reddito di chi effettua la scelta. Ad esempio, il Centro cardiologico Monzino, un ospedale privato di Milano, ha ricevuto in media 65,7 euro per ogni contribuente, il dato più alto tra gli enti scelti da almeno 10 mila persone. Seguono il Fondo Ambiente Italiano (FAI) con 64,2 euro e l’Istituto Mario Negri con 63,2 euro per scelta. In alcuni casi, come per la Fondazione Gruppo Pittini del Friuli Venezia Giulia, l’importo medio per contribuente è stato di ben 18,5 mila euro, nonostante sia stata scelta solo da quattro persone.
L’Agenzia delle Entrate ha anche distinto gli enti beneficiari per settore. Gli enti del terzo settore, che si occupano di finalità civiche come la tutela dell’ambiente, sono stati i più scelti, con 9,9 milioni di contribuenti che hanno destinato loro complessivamente 325 milioni di euro. Gli enti di ricerca scientifica e sanitaria sono stati scelti da 3,9 milioni di persone per un totale di 176 milioni di euro. Gli enti pubblici, come i comuni, hanno ricevuto 15,8 milioni di euro grazie a 540 mila scelte, mentre quelli legati ai beni culturali e paesaggistici hanno raccolto 4,5 milioni di euro da 90,4 mila contribuenti. Tra le organizzazioni più popolari in queste categorie figurano Emergency nel terzo settore, la Fondazione Airc per la ricerca scientifica e sanitaria, il FAI per i beni culturali e il Comune di Milano per gli enti pubblici.
Infine, la ripartizione geografica dei fondi mostra una forte concentrazione nelle province di Milano e Roma. Gli enti con sede a Milano hanno ricevuto complessivamente 152 milioni di euro grazie a 3,4 milioni di scelte, mentre quelli di Roma hanno ottenuto 92 milioni di euro da 2,7 milioni di contribuenti. Seguono le province di Torino, Genova e Bologna, con importi che variano dai 13 ai 23,8 milioni di euro. Nelle posizioni più basse della classifica ci sono le province di Nuoro, Vibo Valentia e Crotone, che hanno ricevuto meno di 400 mila euro in media. Questa distribuzione è influenzata dalla concentrazione di enti di grandi dimensioni nelle città più grandi, come Roma e Milano, mentre le province più piccole tendono ad avere enti più locali, scelti principalmente dagli abitanti della zona.