La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che centinaia di persone sono state accusate impropriamente per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che centinaia di persone sono state accusate impropriamente per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Le autorità federali non potevano accusare i manifestanti del reato di intralcio di procedura ufficiale, che aveva coinvolto oltre 350 persone, incluso l’ex presidente Donald Trump. Questo reato fu introdotto nel 2002 in seguito a uno scandalo finanziario e si riferisce a tentativi di manomettere o distruggere documenti utilizzabili come prove durante un processo. Tuttavia, secondo la Corte, non tutti i partecipanti all’assalto rientrano in questa definizione.
Circa 170 persone già condannate per intralcio potrebbero vedere le loro sentenze riviste, con 52 persone condannate esclusivamente per questo reato e 27 attualmente in carcere. Questo è comunque solo una parte delle oltre 1.400 persone accusate per reati legati ai fatti del 6 gennaio, molti dei quali riguardano anche aggressione a pubblico ufficiale o invasione di proprietà privata. Il procuratore generale Merrick Garland ha dichiarato che la decisione della Corte non influenzerà significativamente la maggior parte delle persone accusate.
Il caso esaminato dalla Corte Suprema è stato presentato da Joseph Fischer, un ex poliziotto della Pennsylvania che aveva partecipato all’assalto ed era stato accusato di vari reati, incluso l’intralcio di procedura ufficiale. La Corte aveva annunciato l’intenzione di esaminare il caso lo scorso dicembre, portando al posticipo o alla sospensione di vari processi relativi a questa accusa e permettendo a diverse persone già condannate di beneficiare di sospensioni o riduzioni della pena.
Il 6 gennaio 2021, centinaia di sostenitori di Donald Trump attaccarono la sede del Congresso a Washington DC, scontrandosi con la polizia e occupando l’edificio. I parlamentari, riuniti per ratificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020, dovettero sospendere la seduta per tre ore. La manifestazione era stata convocata da Trump, che non ha mai accettato la sconfitta elettorale e continua a sostenere, senza prove, che il risultato fosse stato truccato.
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