Notizia dell’ultima ora: Caso Amara: i pm hanno chiesto una condanna a 16 mesi per Piercamillo Davigo
14 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Nel corso del processo riguardante la rivelazione di segreto d’ufficio dei verbali milanesi dell’avvocato esterno Eni Piero Amara sulla presunta associazione segreta “loggia Ungheria”, la requisitoria dei pm bresciani ha portato a una richiesta finale di condanna per Piercamillo Davigo. L’accusa mossegli è quella di aver scelto una via privata per risolvere problemi pubblici, dimostrando sfiducia nelle procedure istituzionali preposte a trattarli.
Secondo i pm bresciani, Davigo avrebbe utilizzato i verbali di Amara non per esercitare prerogative istituzionali del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), ma unicamente per mettere in guardia altri membri del CSM sull’esistenza di una potenziale associazione massonica al fine di abbattere Sebastiano Ardita, membro del CSM citato calunniosamente da Amara nei verbali.
I pm bresciani hanno sottolineato che Davigo avrebbe scelto una via illecita, utilizzando chiacchiericci e atti della pubblica autorità a fini privati. Tuttavia, gli stessi pm hanno ammesso di non aver approfondito tutte le questioni e di essersi basati sulle dichiarazioni di Davigo e Storari, reputandole già di per sé confessorie.
Durante il processo, è emersa anche la questione della permuta del telefonino di Davigo in un centro di assistenza Apple, dopo la quale ha dichiarato di non avere più i messaggi e le mail dell’epoca, che avrebbero potuto confermare la data dell’incontro tra Davigo e Storari.
L’avvocato Fabio Repici, parte civile per Ardita, ha addebitato a Davigo di aver indotto il vicepresidente del CSM David Ermini a recarsi al Quirinale sulla base delle menzogne di Amara, cercando di “far scoppiare la trappola” e trasformare l’incidente in un ricatto a danno di Ardita e di un CSM condizionabile.
Le arringhe dei difensori Francesco Borasi e Domenico Pulitanó si terranno il prossimo martedì 20 giugno, seguite dalla sentenza.
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