CORRIERE – Beatrice Venezi: Elodie da un’immagine poco elegante del corpo della donna

Notizia dell’ultima ora: Beatrice Venezi: Elodie da un’immagine poco elegante del corpo della donna


8 AGOSTO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – In un’intervista, Beatrice Venezi, celebre direttore d’orchestra, ha raccontato vari aspetti della sua vita, passando dalla sua carriera nella musica alle sue prospettive politiche e ai valori personali.

Domanda: Beatrice Venezi, quando ha deciso di fare il direttore d’orchestra?
Risposta: “Presto. Come se avessi sentito il richiamo fin da bambina. A 4 anni danzavo. La musica è arrivata poco dopo”.

Domanda: E la bacchetta?
Risposta: “A 19 anni. Stavo concludendo gli studi di pianoforte, decisi di frequentare i corsi di direzione d’orchestra di Piero Bellugi”.

Domanda: Uno bravo?
Risposta: “Bravissimo. Avrebbe potuto fare una carriera molto superiore. Ma sulla carriera degli artisti incide anche il dato caratteriale”.

Domanda: Maestro, che cosa vuole dire essere di destra a 33 anni?
Risposta: “Vuole sapere se sono fascista?”.

Domanda: Molto più di questo, in verità.
Risposta: “Può andare a rileggere quello che ho detto e scritto nella mia vita, non troverà niente che si avvicini anche solo vagamente alla prevaricazione sull’altro, all’omofobia o al fascismo”.

Domanda: Il passato non la riguarda?
Risposta: “Eccome se mi riguarda. Così come mi riguarda la memoria storica, che però non ha nulla a che vedere con il presente. Oggi essere di destra significa essere conservatori”.

Domanda: Dio, patria e famiglia?
Risposta: “Dio, patria e famiglia. Era anche uno slogan della Dc, ricorda? Eppure, tanti fanno finta di indignarsi. In ogni caso sono valori in cui io mi riconosco”.

Domanda: Proviamo a scomporli. Dio. Lei ci crede?
Risposta: “Sì”.

Domanda: Prega?
Risposta: “Per mia formazione. Vado a messa. Sono praticante. Nei secoli il cristianesimo ha prodotto anche tanti guai, ma oggi è una delle religioni più tolleranti e accoglienti”.

Domanda: Francesco o Ratzinger?
Risposta: “Di Ratzinger ammiravo la caratura intellettuale, di filosofo, di grande amante delle arti e della musica”.

Domanda: La Chiesa originaria.
Risposta: “La Chiesa originaria. Quella in cui anche il rituale musicale era diverso”.

Domanda: E Francesco?
Risposta: “Sono cattolica, Francesco è il mio Papa”.

Domanda: Dura riportare i giovani in chiesa suonando l’organo.
Risposta: “È dura anche usando una chitarrina scordata e un coro stonato”.

Domanda: Valore numero due: Patria.
Risposta: “È un concetto di cui dobbiamo tornare ad appropriarci. Significa amore per la nostra terra e le nostre radici, per la nostra tradizione e la nostra cultura. Tutto il mondo ci invidia, noi ci denigriamo”.

Domanda: Disoccupazione, stipendi bassi, potere d’acquisto in picchiata, giovani in difficoltà. Anche questa è retorica?
Risposta: “Questi sono problemi oggettivi. Potremmo discutere per ore di quelli del mio settore”.

Domanda: In sintesi?
Risposta: “Un contratto nazionale non rinnovato da 20 anni e modelli pensionistici da rivedere: ad esempio professori d’orchestra e artisti del coro dipendenti di enti che si sono generalmente stabilizzati tardi e che quindi contabilizzano pochi contributi. Per non parlare poi dei liberi professionisti (cantanti lirici, solisti o direttori d’orchestra) che di fronte a un lavoro per sua natura discontinuo presentano dei buchi contributivi che spesso non permettono pensioni dignitose”.

Domanda: Parla come una leader di sinistra.
Risposta: “Parlo come una persona di buonsenso convinta che finalmente ci sia la volontà di sistemare le cose”.

Domanda: Che effetto le fa una premier che a Catania definisce le tasse “pizzo di Stato”?
Risposta: “Suppongo volesse dire che le tasse sono troppo alte”.

Domanda: Ma ha detto pizzo di Stato. Possiamo convenire che è stata una frase a dir poco infelice?
Risposta: “In ogni caso ha colpito nel segno”.

Domanda: Sulla patria mi resta una cosa velenosetta da chiederle.
Risposta: “Prego”.

Domanda: Lei vive in Svizzera.
Risposta: “Solo perché il mio fidanzato lavora lì. Diversamente non riusciremmo mai a vederci”.

Domanda: Maestro, lei finisce spesso in mezzo alle polemiche. Le cerca?
Risposta: “Ma si figuri. Le trovo. Anche senza fare niente. C’è gente che paga per stare sui giornali continuamente. Io ci vengo trascinata”.

Domanda: Diciamo che quando capita non porge cristianamente l’altra guancia.
Risposta: “Parliamo di Nizza? Confesso che ho peccato”.

Domanda: Si ricorda come ha definito il gruppetto che l’ha contestata accusandola di essere fascista?
Risposta: “No”.

Domanda: Quattro sfigati.
Risposta: “Perché non lo erano? Oltretutto io ho scoperto di essere finita al centro di questa storia dai giornali. Non è bizzarro? Un attacco politico, personale, fatto con dei mezzucci”.

Domanda: La sua risposta è stata l’Inno a Roma di Puccini.
Risposta: “Nel nostro Paese dovremmo imparare a scindere l’arte e la cultura dalla politica. Perché dovrei astenermi dal dirigere un brano di Puccini non eseguito per decenni perché bollato ingiustamente come produzione di regime?”.

Domanda: L’Inno a Roma era la colonna sonora dei comizi di Almirante.
Risposta: “Lo so. E allora? Se facciamo passare il principio che chiunque si appropri di un’opera ne distrugge il valore artistico non facciamo più nulla”.

Domanda: Crede anche lei, come il ministro Sangiuliano, che Dante sia stato il capostipite della cultura di destra?
Risposta: “Non possiamo non riconoscere il valore identitario di Dante rispetto alla lingua e alla cultura italiana”.

Domanda: Lo show di Sgarbi e Morgan al Maxxi lo ha visto?
Risposta: “No. Ma ho letto”.

Domanda: Impressione?
Risposta: “Che devo dire? Ammesso che i resoconti siano veritieri, se fossi stata tra gli spettatori mi sarei sentita in imbarazzo”.

Domanda: Ci crede al pensiero unico?
Risposta: “Il pensiero unico dilaga non solo in Italia, ma in tutta Europa”.

Domanda: Il pensiero unico progressista? Davvero?
Risposta: “Mi piacerebbe dire che è progressista ma non so quanto lo sia nel promuovere certe cose. Penso all’utero in affitto”.

Domanda: L’offesa peggiore?
Risposta: “Fascistella. Mi rovesciano addosso presunte colpe di mio padre. Che oltretutto mio padre non ha. Gli devo la maggior parte di quello che so e di quello che sono”.

Domanda: Un giudizio su Elly Schlein?
Risposta: “La verità è che non l’ho ancora capita, è difficile da decifrare. Ma quali idee porta avanti?”.

Domanda: La premier la stima?
Risposta: “È noto”.

Domanda: In Spagna avrebbe votato per Vox?
Risposta: “No, per il Ppe”.

Domanda: L’ala estrema del melonismo la infastidisce?
Risposta: “In Italia non la vedo. Anzi, mi pare piuttosto conciliante”.

Domanda: Punti di vista. Aborto sì o no?
Risposta: “Credo che sia una questione che afferisce alla morale e all’etica personale. Il diritto all’aborto non si può mettere in discussione. Poi ognuno lo gestisce a seconda della sua morale”.

Domanda: Maestro, giusto mandare armi in Ucraina?
Risposta: “C’è stata un’aggressione. Chi è aggredito ha diritto di difendersi e di cercare tutti gli aiuti internazionali possibili. Quello che non accetto però è lo squallido tentativo di cancellare la cultura russa e di impedire la sua rappresentazione attraverso i suoi artisti”.

Domanda: Niente musica pop nella sua vita?
Risposta: “Figuriamoci, io ascolto tutto. Anche il rock progressive. Sono degli anni Novanta. C’erano i Backstreet Boys e le Spyce Girls”.

Domanda: Vasco Rossi o Ultimo, chi preferisce?
Risposta: “Vasco”.

Domanda: Muti o Piovani?
Risposta: “Muti”.

Domanda: Taylor Swift o Elodie?
Risposta: “Taylor Swift”.

Domanda: Esterofila.
Risposta: “No, mi sembra che Elodie, con il suo atteggiamento, dia una rappresentazione poco elegante del corpo della donna. Posso dirlo?”.

Domanda: Il #MeToo ha ancora senso?
Risposta: “Le molestie ci sono”.
Lei ne ha mai subite?
Risposta: “No. Al massimo marpionaggio. Ma ho sempre mandato messaggi chiari. All’ultimo invito a cena che ho ricevuto ho risposto: bella idea, aspetta che chiamo il resto del cast”.

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