Quante sono e dove si trovano le centrali a carbone in Italia

Per sopperire al rischio di carenza di gas, a causa della guerra in Ucraina, il Governo starebbe considerando di far ritorno al carbone

Quante sono e dove si trovano le centrali a carbone in Italia
Quante sono e dove si trovano le centrali a carbone in Italia. La guerra in Ucraina ha portato ripercussioni anche in Italia, in particolare riguardo all’approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia. Così, a causa dei rischi legati alla possibile carenza questa fonte energetica, il Governo starebbe pensando di tornare a far ricorso al carbone. Una fonte ritenuta altamente inquinante e che, alla conferenza sul clima di Glasgow del 2021, lo stesso esecutivo, insieme ad altri Paesi, si era preso l’impegno di disattivare.

Ora, invece, a causa dell’impennata dei prezzi delle bollette e del problema nell’approvvigionamento del gas, si starebbe pensando a un passo indietro.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina, ha detto: “Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato“. Ha, poi, aggiunto che “Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario“.

Quante sono e dove si trovano le centrali a carbone in Italia?
Gli impianti sono 7 e si trovano a:
  • La Spezia (Liguria);
  • Fiume Santo (Sardegna);
  • Portoscuso (Sardegna);
  • Brindisi (Puglia);
  • Torrevaldaliga (Lazio);
  • Fusina (Veneto);
  • Montefalcone (Friuli Venezia Giulia).

5 di questi impianti sono di Enel, mentre quello di Montefalcone è della multiservizi del comune di Milano A2A. Infine, la seconda centrale a carbone della Sardegna, nella zona settentrionale della regione, è del gruppo ceco Eph.

A gennaio 2021 la produzione degli impianti a carbone copriva il 4,9% del fabbisogno energetico italiano. Poi, per combattere il cambiamento climatico, l’Italia aveva deciso di eliminare questa fonte energetica entro il 2025. L’uscita del carbone sarebbe dovuta essere compensata dal gas, il cui prezzo è in salita. Invece, la riconversione delle centrali dal carbone al gas è stata bloccata dall’impennata del prezzo della materia prima.

La Spezia, da dicembre 2021 ha riacceso il gruppo alimentato a carbone e, nello stesso periodo, è tornata a funzionare anche la centrale di Montefalcone per la quale erano, a sua volta, stati avviati i lavori di riconversione.

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