L’azienda pubblicizza lo slogan “Cancelliamo il tuo passato” e agisce per “ricostruire il tuo futuro”
Eliminalia, l’azienda che cancella dal web le tracce di passati scomodi. Una banca svizzera accusata di riciclaggio di denaro, un magnate turco che avrebbe ingaggiato un sicario per uccidere un socio in affari, un venezuelano che evade le tasse attraverso il traffico di opere d’arte, e il proprietario di una baraccopoli che sfrutta proprietà abbandonate. Tutti questi soggetti hanno una cosa in comune: hanno utilizzato i servizi di Eliminalia. L’azienda pubblicizza lo slogan “Cancelliamo il tuo passato” e agisce per “ricostruire il tuo futuro“.
L’industria della gestione della reputazione online è un mercato in costante espansione, in grado di manipolare efficacemente la presenza sul web. Blog, post, articoli, informazioni: tutto ciò che appare online può essere cancellato o seppellito, confuso e nascosto tra una vasta quantità di contenuti fuorvianti. Eliminalia si occupa professionalmente di ripulire e lavare via le macchie dalla reputazione dei propri clienti.
Solitamente, l’inizio del processo avviene attraverso una mail di Raul Soto che richiede la cancellazione di qualcosa utilizzando il diritto all’oblio. Una di queste richieste è stata inviata a Qurium, un’organizzazione che si dedica alla protezione dei media indipendenti e dei difensori dei diritti umani. Tord Lundström, il direttore tecnico, trova la richiesta sospetta e con i colleghi inizia un’indagine interna. Analizzando l’infrastruttura digitale dell’azienda, scoprono che Soto è solo uno pseudonimo utilizzato da un dipendente di Eliminalia con sede in Ucraina. Questo ha dato il via a un’inchiesta condotta dall’organizzazione non profit Forbidden Stories, che ha portato alla luce 50.000 documenti che rivelano i passaggi di Eliminalia. L’inchiesta, denominata #StoryKillers, ha coinvolto anche IrpiMedia, un’agenzia di giornalismo investigativo italiana.
Come funziona Eliminalia
Eliminalia, fondata nel 2013 da Diego Sanchez Jimenez, conosciuto come Didac Sanchez, è un’organizzazione con sede principale in Spagna, ma che dispone di uffici in tutto il mondo, tra cui l’Italia.
L’azienda lavora per clienti che desiderano ripulire la propria immagine su internet per vari motivi. Ci sono coloro che cercano di rimuovere un evento imbarazzante, mentre altri cercano di far sparire condanne penali, traffici illeciti o accuse di molestie.
Per raggiungere il loro obiettivo, Eliminalia utilizza una strategia ben consolidata, che inizia con l’invio di mail. Tutte le mail provengono dall’Ucraina e hanno un tono intimidatorio, con riferimenti vaghi ma legali sul perché un determinato articolo dovrebbe essere rimosso o modificato. Tuttavia, come spiega Forbidden Stories, le motivazioni non sono mai dettagliate e l’atto che conferisce potere a Eliminalia di agire a nome del cliente non viene allegato alla mail.
Secondo Lorenzo Bagnoli, Raffaele Angius e Riccardo Coluccini, che hanno lavorato sul caso per #StoryKillers su Irpimedia, Eliminalia ha spacciato centinaia di richieste di eliminazione di articoli come se fossero state inviate da gruppi editoriali come Repubblica, Il Giornale, La Stampa o Il Sole 24 Ore.
Inoltre, per far rimuovere i link, Eliminalia sfrutta anche la legislazione statunitense sulla proprietà intellettuale, il Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Se questa tattica non funziona, Eliminalia utilizza il piano B: invece di far rimuovere i link, li seppellisce spingendoli in fondo alle ricerche di Google attraverso tattiche di posizionamento e contenuti fuorvianti.
Eliminalia pubblica anche articoli falsi su siti altrettanto falsi per ingannare il motore di ricerca e far scendere in classifica le informazioni incriminanti sui suoi clienti. Qurium ha individuato oltre tremila di questi articoli falsi, pubblicati su 600 siti web e associati ai nomi di 48 clienti di Eliminalia.
I clienti italiani
Il lavoro congiunto di Forbidden Stories ha portato alla luce la vastità dell’operato di Eliminalia, che ha servito 1.500 clienti in circa 50 paesi. Il costo per la rimozione di un link varia tra i 200 e i 2.000 euro, ma ci sono anche 25 clienti italiani che hanno pagato 50.000 euro per eliminare la loro presenza online. Tra i clienti italiani figurano principalmente contabili, manager, avvocati e imprenditori. Molti di loro non hanno contattato direttamente Eliminalia, ma sono passati attraverso società terze che hanno lavorato o collaborato con l’azienda principale.
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