Cos’è la biodiversità?

Il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità. Cos’é e perché è importante

Cos'è la biodiversità?
Cos’è la biodiversità. Il nostro Pianeta custodisce miliardi di forme di vita e migliaia di ambienti ed ecosistemi che noi esseri umani siamo chiamati a tutelare. Per sensibilizzare la popolazione su questo argomento così importante per il nostro futuro, ogni anno, in tutto il Pianeta, si celebrano iniziative come la Giornata Mondiale per la Biodiversità (International day for Biological Diversity), nata nel 2000 per volere dell’ONU, in seguito all’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica, firmata a Nairobi (Kenya) il 22 maggio 1992.

I 3 obiettivi:
  • Favorire la conservazione della biodiversità;
  • Promuovere un uso sostenibile delle sue componenti;
  • Garantire una ripartizione equa dei vantaggi che derivano da questo uso.
Cos’è la biodiversità?

Il termine biodiversità (in inglese biological diversity ma abbreviato in biodiversity) è stato coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson.

La parola “biodiversità” deriva dal greco “bios” (che significa vita), e dal latino “diversitas” (che significa differenza, diversità).

Per biodiversità si intende la grande varietà di animali, piante, e microorganismi che costituiscono il nostro Pianeta. Una molteplicità di specie e organismi che, in relazione tra loro, creano un equilibrio fondamentale per la vita sulla Terra.

Questa varietà, però, non si limita solo agli esseri viventi, ma include anche la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema. Significa che all’interno degli ecosistemi convivono ed interagiscono fra loro sia gli esseri viventi sia le componenti fisiche ed inorganiche, influenzandosi reciprocamente.

La biodiversità garantisce cibo, acqua pulita e risorse, fondamentali per la nostra sopravvivenza.

Secondo la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica, la biodiversità è “la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi inter alia gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici, ed i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell’ambito delle specie, e tra le specie dell’ecosistema“, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema.

  • Diversità di ecosistema: definisce il numero e l’abbondanza degli habitat, delle comunità viventi e degli ecosistemi all’interno dei quali i diversi organismi vivono e si evolvono.
  • Diversità di specie: comprende la ricchezza di specie (misurabile in termini di numero delle stesse specie presenti in una determinata zona) e di frequenza delle specie (la loro rarità o abbondanza in un territorio o in un habitat).
  • Diversità genetica: definisce la differenza dei geni all’interno di una determinata specie. Essa corrisponde alla totalità del patrimonio genetico a cui contribuiscono tutti gli organismi che popolano la Terra.
Perché è importante la biodiversità?

Ciascuna specie riveste e svolge un ruolo specifico nell’ecosistema in cui vive e aiuta l’ecosistema a mantenere i suoi equilibri vitali. La diminuzione di una specie avrebbe, quindi, un impatto negativo per la stabilità dell’habitat.

La perdita di biodiversità:
  • Contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica;
  • Aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali (come inondazioni o tempeste tropicali);
  • Diminuisce il livello della salute all’interno della società;
  • Riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche;
  • Impoverisce le tradizioni culturali.
Viceversa, una più vasta varietà di specie significherebbe:
  • Una più vasta varietà di colture;
  • Una maggiore diversità di specie assicura la naturale sostenibilità di tutte le forme di vita;
  • Un ecosistema in buona salute che sopporta meglio un disturbo, una malattia o un’intemperie, e reagisce meglio.

La biodiversità è importante anche perché è fonte per l’uomo dei cosiddetti servizi ecosistemici (beni, risorse e servizi). Di questi servizi (che gli specialisti classificano in servizi di supporto, di fornitura, di regolazione e culturali) beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane, animali e vegetali del Pianeta.

Ad esempio, la biodiversità vegetale (sia nelle piante coltivate sia selvatiche) costituisce la base dell’agricoltura, consentendo la produzione di cibo e contribuendo alla salute e alla nutrizione di tutta la popolazione mondiale.

La biodiversità, inoltre, fornisce nutrimento (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana, ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali fossili) ed è la base per i medicinali. Attualmente, il mercato mondiale dei farmaci vale 650 miliardi di dollari e quasi la metà si basa su farmaci tratti, direttamente o indirettamente, dai regni vegetale e animale.

Perché bisogna proteggere la biodiversità?

Questo fragile equilibrio è a rischio a causa delle nostre attività umane. Le attività umane dell’ultimo secolo (deforestazione, inquinamento atmosferico, produzione di CO2, ecc.) stanno mettendo a rischio questo delicato equilibrio. Infatti, lo sfruttamento intensivo di tutte le risorse del Pianeta ha provocato estinzioni, causato la scomparsa d’interi ecosistemi e danneggiato il clima globale.

Secondo il rapporto mondiale di IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), gli ecosistemi hanno perso circa il 75% della biodiversità originaria del Pianeta. Abbiamo sovrasfruttato gli oceani, distrutto foreste, inquinato le nostre risorse d’acqua e creato una vera e propria crisi climatica.

E’ un grave problema perché quello che colpisce una singola specie, prima o poi si ripercuote anche sulle nostre vite. Ad esempio, i cambiamenti climatici stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza delle api.

Ci sono 130 mila piante a cui le api sono essenziali per l’impollinazione. Purtroppo, però, le api stanno subendo un declino drammatico in questi ultimi anni, per via della distruzione e degradazione degli habitat, di alcune malattie, dei trattamenti antiparassitari e dell’utilizzo di erbicidi in agricoltura.

Senza questi preziosi insetti non solo cesserebbe la produzione di miele, ma verrebbe compromesso anche il processo d’impollinazione, con conseguente scomparsa di intere specie di piante e la diminuzione di gran parte della varietà alimentari (non solo per noi, ma anche per gli animali d’allevamento). Quindi, con la scomparsa di una sola specie d’insetto, nel giro di pochi anni l’umanità si troverebbe quasi a morire di fame.

La Natura del nostro Pianeta ha, però, una caratteristica unica: la capacità di rigenerarsi e adattarsi ai cambiamenti. Serve, però, invertire la rotta, adottare stili di vita (e di produzione) più sostenibili e proteggere le specie animali e vegetali che sono ad un passo dall’estinzione.

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