Il cambiamento climatico sta provocando sconvolgimenti degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita
Cos’è il cambiamento climatico. Il cambiamento climatico (o climate change) è, purtroppo, una realtà e sta provocando fenomeni di frequenza e intensità mai visti nella storia umana, con sconvolgimenti degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita.
I principali fattori in grado di modificare il clima sulla Terra sono:
- Le variazioni che si verificano nella radiazione solare (ad esempio dovute ad una variazione dell’orbita della Terra attorno al Sole);
- Le variazioni dell’albedo, cioè della frazione di radiazione solare che viene riflessa in varie parti della Terra (ad esempio dalla copertura nevosa, dal ghiaccio, dalla vegetazione, dai deserti e dalle particelle aerosol in atmosfera);
- L’immissione di gas che modificano la composizione chimica dell’atmosfera e incrementano l’effetto serra naturale (i gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto livelli senza precedenti).
Il riscaldamento globale comporta effetti catastrofici come:
- L’innalzamento del livello del mare;
- L’incremento delle ondate di calore, dei periodi di intensa siccità, delle alluvioni;
- L’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani.
Questi fenomeni hanno un impatto su milioni di persone (con effetti maggiori soprattutto su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo), danneggiano la produzione alimentare, e minacciano specie di importanza vitale, gli habitat e gli ecosistemi.
Secondo IPCC (il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico formato nel 1988 da 2 organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente allo scopo di studiare il riscaldamento globale), per contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, le emissioni di gas serra prodotte dall’uomo devono necessariamente diminuire almeno del 50% entro il 2030.
Cos’è il cambiamento climatico
Per cambiamenti climatici (o i mutamenti climatici) si intendono i cambiamenti del clima nel nostro pianeta.
La climatologia definisce come cambiamenti climatici le variazioni del clima della Terra (a livello regionale, continentale, emisferica e globale) e storico-temporali (decennale, secolare, millenario e ultramillenario) di uno o più parametri ambientali e climatici nei loro valori medi: temperature (media, massima e minima), precipitazioni, nuvolosità, temperature degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali.
Invece, l’UNFCCC (Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite), definisce il cambiamento climatico come “il cambiamento del clima che sia attribuibile direttamente o indirettamente ad attività umane, che alterino la composizione dell’atmosfera planetaria e che si sommino alla naturale variabilità climatica osservata su intervalli di tempo analoghi“.
Il clima è di natura variabile. La mancanza di regolarità nelle stagioni da un anno all’altro è causata da molti fattori che interagiscono tra loro (cambiamenti delle correnti oceaniche, attività vulcanica, radiazione solare, grandi eventi climatici, ecc.).
Il cambiamento si realizza in variazioni delle condizioni meteorologiche medie (ad esempio, data media di inizio della stagione umida ai tropici) o in variazioni della frequenza di eventi meteorologici estremi (ad esempio, inondazioni, siccità e tempeste). I cambiamenti negli schemi orbitali del Sole (chiamati “Cicli di Milanković”) sono, però, il più significativo fattore del cambiamento climatico: negli ultimi 40mila anni sono stati la principale forza trainante degli ultimi 4 cicli di glaciazioni e periodi caldi.
Il cambiamento climatico può, quindi, avvenire in decenni o in milioni di anni. Il clima della Terra è, però, cambiato in modo significativo negli ultimi 150 anni ed è importante capire quali siano le cause di tale anomala variazione in un periodo di tempo così breve.
Surriscaldamento del pianeta su scala globale (o Riscaldamento globale)
Secondo molti studi, le temperature medie globali hanno iniziato ad aumentare dalla seconda metà del XIX secolo. Questo fenomeno, comunemente chiamato “surriscaldamento globale“, è definito da scienziati ed esperti “cambiamento climatico antropogenico“, perché causato da attività umane (in particolare da emissioni di CO2 nell’atmosfera dovute all’utilizzo di combustibili fossili).
Il mondo scientifico è concorde sul fatto che stiamo assistendo ad un cambiamento climatico che porta le temperature ad aumentare causando gravi sconvolgimenti agli equilibri del nostro pianeta e dei suoi ecosistemi.
L’attuale temperatura media mondiale è più alta di 0,85° C rispetto ai livelli della fine del XIX secolo. Ciascuno degli ultimi 3 decenni è stato più caldo dei precedenti decenni, da quando sono iniziate le prime rilevazioni (ovvero nel 1850). Un aumento di 2° C rispetto alla temperatura dell’era preindustriale viene considerato dagli scienziati come la soglia oltre la quale vi è un rischio di gran lunga maggiore che si verifichino mutamenti ambientali pericolosi e potenzialmente catastrofici a livello mondiale.
Il rapporto dell’IPCC sul riscaldamento globale di 1,5° C, pubblicato nell’ottobre 2018, ha dimostrato che le attività umane hanno avuto un impatto significativo sulle temperature globali e che il riscaldamento è in continuo aumento: “Si stima che le attività umane abbiano causato circa 1,0° C di riscaldamento globale al di sopra dei livelli preindustriali, con un possibile range che va da 0,8° C a 1,2° C. Se continuerà ad aumentare al ritmo attuale, il riscaldamento globale raggiungerà probabilmente 1,5° C tra il 2030 e il 2052“.
Quali sono le cause del cambiamento climatico?
Quando le radiazioni del Sole raggiungono l’atmosfera terrestre, alcune vengono riflesse nello spazio mentre altre passano e vengono assorbite dalla Terra, facendo sì che la superficie del nostro pianeta si riscaldi (effetto serra naturale).
Il calore della Terra viene, poi, irradiato verso l’esterno e assorbito dai gas presenti nell’atmosfera terrestre (i gas serra). Questi gas impediscono che il calore si dissipi nuovamente nello spazio e mantengono la temperatura media della Terra a circa +15° C (invece che a -18° C).
Nel corso dell’ultimo secolo, però, gli esseri umani hanno immesso nell’atmosfera terrestre più gas serra, aumentandone il relativo effetto. Molti di questi gas provengono dall’utilizzo di combustibili fossili impiegati in fabbriche, mezzi di trasporto e agricoltura. L’anidride carbonica è il gas maggiormente responsabile del surriscaldamento. Altri gas a effetto serra sono il metano, il protossido di azoto, i CFC, gli HCFC e il bromuro di metile.
Inoltre, il riscaldamento climatico è ulteriormente aggravato dalla perdita di foreste e zone umide (responsabili di immagazzinare CO2).
Quali sono le conseguenze del cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico sta alterando l’ambiente in cui viviamo, l’economia, le comunità e soprattutto la nostra salute. Se non modificheremo il nostro stile di vita e il nostro consumo di energia per contenere l’incremento della temperatura globale al di sotto di 1,5° C, le conseguenze saranno disastrose.
Lo scenario del report dell’IPCC:
- Scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare a causa dell’espansione dell’acqua a temperature più calde;
- Aumento dell’intensità e della frequenza di fenomeni meteorologici estremi (come uragani, inondazioni, siccità e tempeste);
- Scarsità d’acqua in alcune zone, desertificazione e diminuzione delle rese dei raccolti con conseguente inasprimento delle tensioni regionali esistenti e ulteriori violenti conflitti;
- Stagioni meno affidabili e prevedibili, pianificazione a lungo termine difficile e più probabile al fallimento per i raccolti con conseguente carenza di cibo;
- Distruzione delle barriere coralline, acidificazione degli oceani e diminuzione delle rese nell’industria della pesca;
- Perdita degli habitat, biodiversità, ecosistemi ed estinzione di specie;
- Cambiamenti nella gamma geografica delle specie;
- Aumento delle malattie (in particolare malaria e febbre dengue, in quanto le zanzare sono in grado di sopravvivere a latitudini e altitudini più elevate).
Secondo il WWF è necessario agire subito:
- Serve un nuovo accordo globale a livello internazionale (efficace, giusto e legalmente vincolante);
- Bisogna promuovere strategie e percorsi con obiettivi e tappe precise a livello nazionale (per arrivare all’azzeramento delle emissioni per la metà del secolo);
- Bisogna promuovere l’efficienza energetica (il modo rapido ed economico per ridurre le emissioni di CO2);
- Bisogna promuovere le fonti energetiche rinnovabili (come l’energia solare, quella eolica e quella geotermica);
- Bisogna sviluppare e promuovere strategie di adattamento al cambiamento climatico (per salvaguardare le persone e gli ecosistemi a rischio).
Di seguito una animazione video curata dalla NASA, che mostra l’andamento delle temperature registrate sulle superficie terrestre tra il 1880 ed il 2017:
Link utili:
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