Cosa fare in caso di furto d’identità?

Quando si diventa vittime di furto d’identità, è fondamentale sapere come agire per proteggere sé stessi e i propri beni. La prima mossa è contattare immediatamente le autorità competenti. Parallelamente, è consigliabile monitorare attentamente i conti bancari e le transazioni online

Cosa fare in caso di furto d’identità?

Cosa fare in caso di furto d’identità? Quando si diventa vittime di furto d’identità, è fondamentale sapere come agire per proteggere sé stessi e i propri beni. Immaginate di tornare a casa e scoprire un avviso di transazione per un acquisto mai effettuato nella vostra casella di posta elettronica: è il primo segnale di una possibile violazione. In questa situazione, è essenziale agire prontamente.

La prima mossa è contattare immediatamente le autorità competenti e segnalare il furto d’identità. È importante raccogliere prove e documenti relativi alla transazione fraudolenta, che possono essere utili per le indagini. Successivamente, è consigliabile contattare le istituzioni finanziarie coinvolte per bloccare le carte di credito e le transazioni sospette, e per avviare eventuali procedure di rimborso.

Parallelamente, è consigliabile monitorare attentamente i conti bancari e le transazioni online per individuare eventuali attività sospette e segnalarle prontamente alle autorità competenti. È inoltre importante cambiare immediatamente le password di accesso a tutti gli account online, utilizzando password complesse e uniche per ciascun servizio.

Come può avvenire un furto d’identità?

I truffatori specializzati in frodi informatiche per rubare identità digitali adottano diverse tecniche ingannevoli per ingannare le vittime e sottrarre le loro informazioni personali.

Le vittime spesso ricevono messaggi o email apparentemente autentici, inviati da entità come banche, istituzioni pubbliche o conoscenti, che in realtà sono stati a loro volta vittime di furto d’identità.

Alcune delle metodologie comuni includono:

  • Phishing: le vittime ricevono email che sembrano provenire da fonti attendibili e vengono indotte a fornire informazioni personali tramite link fraudolenti.
  • Whaling: una variante del phishing mirata a dirigenti aziendali.
  • Malware, virus e keylogger: software dannosi installati sui dispositivi degli utenti per registrare password e codici di accesso.
  • Qrishing: le vittime vengono adescate tramite QR Code manipolati che le reindirizzano a siti web fraudolenti.
  • Smishing: truffe attraverso messaggi di testo falsi, spesso provenienti da banche, poste o fornitori di servizi telefonici.
  • Tecniche di social engineering: persuadono le vittime a effettuare azioni indesiderate utilizzando messaggi emotivi o falsi.
  • BEC (Business Email Compromise): email professionali ingannevoli che truffano i dipendenti con false richieste o lamentele.
  • Juice jacking: sfruttano la fiducia delle vittime che caricano i propri dispositivi attraverso porte USB pubbliche per accedere ai loro dati.
Il furto d’identità è reato?

Il furto d’identità digitale è considerato un reato in base al codice penale, che classifica questo tipo di illecito in due categorie distinte.

Secondo l’articolo 494 del codice penale, che riguarda la sostituzione di persona, commette reato chi, con l’intento di ottenere un vantaggio personale o danneggiare terze parti, inganna qualcuno sostituendo in modo non legittimo l’identità di un’altra persona con la propria, o assumendo o attribuendo ad altri un’identità falsa. Questa condotta può portare a una condanna alla reclusione fino a un anno, a meno che non costituisca un crimine più grave contro la fede pubblica. Questo articolo copre anche il furto di identità digitale, come nel caso in cui un criminale si impadronisca e utilizzi un profilo social fingendo di essere la vittima.

L’articolo 640 ter del codice penale si concentra sulla frode informatica e considera il furto d’identità digitale come un’aggravante del reato. Stabilisce che chi modifica il funzionamento di un sistema informatico o interviene illecitamente su dati o programmi al fine di procurare un vantaggio ingiusto a danno di terzi può essere punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e una sanzione pecuniaria. La pena può aumentare se il reato comporta trasferimenti di denaro o è perpetrato abusando della posizione di gestore del sistema. Inoltre, la pena è più severa se il reato viene commesso attraverso il furto o l’uso indebito dell’identità digitale di una o più persone.

Cosa fare in caso di furto d’identità?

In caso di furto d’identità, è fondamentale agire prontamente. La prima mossa è contattare immediatamente la polizia postale e presentare una denuncia formale. La polizia intraprenderà le azioni necessarie per eliminare i dati divulgati illecitamente. È altrettanto importante informare il Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Se il furto d’identità digitale coinvolge un profilo su piattaforme social come Facebook o Instagram, è cruciale notificare l’incidente direttamente alla piattaforma stessa. Bisogna descrivere l’accaduto e chiedere ai contatti e agli amici di segnalare il profilo non più sotto il proprio controllo.

Allo stesso modo, se il furto comprende codici di accesso e password per servizi di home banking, servizi postali o simili, è essenziale negare tempestivamente e per iscritto le operazioni fraudolente. È fondamentale bloccare le carte di credito e i conti coinvolti per prevenire ulteriori danni.

Come prevenire i furti d’identità?

Prevenire i furti d’identità è cruciale per proteggere sé stessi online.

Alcuni consigli utili:

  • Cambiare regolarmente le password, utilizzando combinazioni complesse di caratteri alfanumerici.
  • Essere prudenti nell’aprire email sospette e verificare attentamente i domini dei mittenti per evitare truffe.
  • Prestare attenzione agli allegati ricevuti, specialmente se sembrano poco sicuri o non richiesti.
  • Evitare di condividere password, PIN o codici di accesso su siti web non affidabili.
  • Potenziare la sicurezza degli account attivando l’autenticazione a due fattori o la verifica in due step. Questo significa richiedere due forme di verifica (come una password e un codice inviato al telefono) per accedere a un account, aumentando così la sua protezione.

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