I gruppi sanguigni resistenti al Covid-19

Uno studio pubblicato sulla rivista Blood Advances ha analizzato il legame tra il gruppo sanguigno e il rischio di sviluppare il Covid-19

I gruppi sanguigni resistenti al Covid-19
I gruppi sanguigni resistenti al Covid-19. Uno studio sul DNA condotto dagli scienziati del Brigham and Women’s Hospital, e pubblicato sulla rivista Blood Advances, ha analizzato il legame tra il gruppo sanguigno e il rischio di sviluppare il Covid-19.

Lo studio serve a capire perché il Covid-19 attacca di più alcuni individui e meno altri, per cui alcuni sviluppano una malattia molto pesante e altri rimangano asintomatici. I ricercatori stanno, quindi, studiando geneticamente le persone che contraggono il virus cercando di capire eventuali collegamenti tra malattia e variazioni del DNA. Uno dei “cromosomi” al centro degli studi è il “9“, quello che determina il nostro gruppo sanguigno. Comprendere il modo in cui il virus interagisce con i gruppi sanguigni potrebbe aiutare la ricerca a trovare nuovi farmaci, trattamenti e metodi di prevenzione.

All’inizio della pandemia sono stati visitati pazienti infetti appartenenti a gruppi 0 e a gruppi A e B. I risultati, però, erano contraddittori per arrivare a una conclusione. Da quel momento, però, insistendo con un lavoro strutturato, è cominciato ad emergere un modello che dice che il gruppo sanguigno A sarebbe più a rischio rispetto al gruppo sanguigno 0. Il numero di casi analizzati è, però, ancora troppo basso per essere approvato dalla comunità scientifica.

Gli scienziati hanno preso in considerazione gli “antigeni” del gruppo sanguigno sui “globuli rossi” e gli individui con gruppi sanguigni A, B, e 0, analizzando il modo in cui il Covid-19 interagisce con i gruppi sanguigni. Secondo i ricercatori, il recettore sembra attratto dal gruppo sanguigno A sulle cellule respiratorie. Non è stata, invece, riscontrata la stessa prevalenza per altri gruppi sanguigni o per la categoria A nei globuli rossi.

Inoltre, uno studio su 1.600 pazienti Covid-19 spagnoli e italiani ha rilevato che le persone con gruppo sanguigno 0 hanno una minore possibilità di insufficienza respiratoria rispetto di altri gruppi sanguigni. Rispetto a tutti gli altri, le persone con gruppo sanguigno A hanno 1,5 volte la possibilità di insufficienza respiratoria.

Sean R. Stowell, del Brigham and Women’s Hospital, ha detto che il “SARS-CoV-2 sembra essere particolarmente attratto dall’antigene del gruppo sanguigno A presente sulle cellule respiratorie. […] È interessante notare che il recettore si lega principalmente alle cellule respiratorie […] il che conferma ciò che le precedenti indagini mostrano, cioè che l’agente patogeno entra nell’organismo tramite le cellule respiratorie. […] Il gruppo sanguigno non si può alterare, per questo rappresenta una sfida significativa. […] Le nostre scoperte non bastano a descrivere completamente come i coronavirus possano interagire con le cellule respiratorie umane, per cui saranno necessari ulteriori approfondimenti sul legame tra il gruppo sanguigno e la suscettibilità a un decorso grave della malattia”.

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