Un uomo ha accoltellato diverse persone nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption a Nizza: il bilancio è di 3 morti
Attentato nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption a Nizza. Verso le 9.00 di mattina, un uomo ha accoltellato diverse persone nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption a Nizza (Francia). Sono 3 le vittime: il sacrestano della chiesa e 2 donne. Ci sarebbero anche delle persone ferite. Il corpo di una delle 2 donne e quello del sacrestano sono stati ritrovati dentro alla chiesa, mentre la seconda donna sarebbe morta per strada mentre cercava di rifugiarsi in un bar di fronte alla basilica. L’aggressore, che avrebbe cercato di decapitare una delle 2 donne, è stato ferito dalla polizia e ora si trova in ospedale.
Il quartiere di Notre-Dame e i suoi dintorni sono stati isolati e ai cittadini è stato chiesto di non restare sui balconi. La Procura antiterrorismo ha aperto un’indagine per “omicidi e tentati omicidi in connessione con un’impresa terroristica” e “associazione terroristica criminale“.
Verso le 11.00, dopo l’attentato a Nizza, la radio francese “Europe 1” ha segnalato che ad Avignone un uomo armato era stato ucciso dai poliziotti dopo aver tentato di aggredire delle persone per la strada. Poi, verso le 12.00, l’ambasciata francese a Riyadh (Arabia Saudita) ha comunicato che una guardia giurata fuori dal loro edificio è stata aggredita da un uomo con un coltello. In questi 2 ultimi casi, si sta valutando l’ipotesi della matrice terroristica.
Negli ultimi giorni in diversi paesi islamici ci sono state manifestazioni e proteste contro il presidente francese Emmanuel Macron. In precedenza, il presidente francese aveva annunciato un nuovo disegno di legge con misure dure contro il “separatismo” (termine usato per indicare che alcuni membri della comunità musulmana vivrebbero in una “società parallela” fatta di fondamentalismo islamico e contraria ai valori della Repubblica francese).
Le reazioni
Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi ha detto: “continuava a ripetere ‘Allah akbar’. […] Oggi siamo vittime ancora una volta dell’islamofascismo“.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l’aggressione “un attacco terroristico islamista“. Ha, poi, aggiunto: “I cattolici hanno il sostegno di tutta la Francia. La religione deve essere esercitata liberamente, perché è un valore. Si deve avere la possibilità di scelta del proprio culto. Domani saranno prese nuove misure nel Consiglio della difesa contro il terrorismo“.
Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha chiesto di rafforzare la sorveglianza nei luoghi di culto e nei cimiteri.
Il ministro degli Esteri Le Drian ha detto che la Francia è sempre stato il “Paese della tollerenza” e non del “disprezzo e del rifiuto“. “Non ascoltate le voci che cercano di suscitare la sfida. Non ci lasciamo chiudere negli eccessi di una minoranza di manipolatori“.
Il presidente del Consiglio francese per il culto musulmano (CFCM), Mohammed Moussaoui “ha condannato fermamente l’attacco terroristico” e “in segno di lutto e solidarietà con le vittime e i loro cari” ha chiesto “ai musulmani di Francia di annullare tutti i festeggiamenti del Mawlid” (l’anniversario della nascita di Maometto).
Il presidente statunitense Donald Trump ha detto: “I nostri cuori sono con il popolo francese. L’America sta con i nostri vecchi alleati in questa battaglia. Questi terroristi islamici radicali devono essere fermati immediatamente. Nessun Paese, la Francia o altri, possono sopportarlo a lungo!“.
Il comunicato dell’Ue: “Siamo scioccati e rattristati dagli attacchi terroristici in Francia, condanniamo con la massima fermezza questi attacchi che rappresentano degli attacchi ai nostri valori comuni. Chiediamo ai leader mondiali di lavorare per il dialogo e la comprensione tra comunità e religioni piuttosto che per la divisione“.
Il premier Conte: “il vile attacco che si è consumato a Nizza non scalfisce il fronte comune a difesa dei valori di libertà e pace. Le nostre certezze sono più forti di fanatismo, odio e terrore. Ci stringiamo ai familiari delle vittime e ai nostri fratelli francesi. Nous Sommes Unis!“.
L’ex primo ministro della Malesia, Mahathir Mohamad, riferendosi alla decapitazione dell’insegnante francese Samuel Paty, ha detto di non approvare quell’attacco ma che la libertà di espressione non include “l’insulto ad altre persone“. Secondo Mahathir Mohamad, Emmanuel Macron “non ha dimostrato di essere civile” ed è stato “molto primitivo“. “I francesi dovrebbero imparare a rispettare i sentimenti degli altri. Dato che avete incolpato tutti i musulmani e l’islam per ciò che è stato fatto da una persona arrabbiata, i musulmani hanno il diritto di punire i francesi“. Twitter, che permette di pubblicare video sessuali espliciti (compresi quelli violenti) ha bollato il tweet dell’ex primo ministro come come contrario alle sue regole sull’esaltazione della violenza.
Chi è l’attentatore
Si chiama Brahim Aoussaoui, nato in Tunisia il 29 marzo 1999. È arrivato sull’isola di Lampedusa a settembre. Dopo aver passato un periodo di quarantena il 9 ottobre è stato spostato a Bari. Ha ricevuto il foglio di via dalle autorità italiane ed è arrivato in Francia in modo clandestino. Non aveva fatto domanda di asilo, non era schedato dalle associazioni che si occupano dei migranti e non era stato segnalato nelle liste di potenziali sospetti della polizia francese. In Tunisia, aveva precedenti penali per violenza e droga.
L’attentatore non era un “lupo solitario”
Sono 6 le persone arrestate, tra cui un mauritano di 47 anni arrestato giovedì sera, (immortalato dalle telecamere col killer poco prima che agisse), un 33enne fermato venerdì sera (che era a casa del mauritano), un 29 anni tunisino (sospettato d’aver fiancheggiato il killer nella giornata precedente all’attentato).
In Italia (di preciso in Sicilia) si cerca di chiudere il cerchio di “amicizie“. L’ipotesi che arriva dalla procura tunisina è di un attentato ordinato prima di partire col barcone.
Le tracce nei cellulari e il lavoro di analisi della videosorveglianza di Nizza hanno mostrato che il killer avrebbe pianificato l’azione: è arrivato alla stazione alle 6.47, si è cambiato d’abito e ha colpito dentro la basilica di Notre-Dame. Conosceva la geografia di Nizza anche se non ci aveva mai messo piede. 3 coltelli, 2 cellulari e un Corano nello zaino.
L’attentatore era sbarcato a Lampedusa il 20 settembre, poi era passato a Bari e infine in treno a Palermo. Per circa 12 giorni è rimasto ad Alcamo da un amico, un tunisino 30enne che lavorava da una settimana in un ristorante di kebab. L’amico che l’ha ospitato era un “neo-assunto“. Pochi giorni dopo è arrivato Brahim. Poi è sparito. Avrebbe confidato ad alcuni compagni di viaggio il desiderio di lasciare l’Italia per la Francia dove avrebbe raccontato di avere “famiglia“. Sul termine “famiglia” l’antiterrorismo italiano si è attivato per ricostruire la rete che gli ha dato supporto.
Puoi approfondire la notizia cliccando qui (articolo in francese) e qui (articolo in francese).
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