Cosa succede se la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia esplode?

La guerra tra Russia e Ucraina ha portato a reciproche accuse riguardo alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è stata occupata dalle truppe russe all’inizio di marzo 2022

Cosa succede se la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia esplode?
Cosa succede se la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia esplode? Mentre nelle ultime settimane Ucraina e Russia si sono scambiate accuse reciproche riguardo a possibili minacce alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha dichiarato che gli esperti inviati sul posto “non hanno trovato mine o altri esplosivi“. Tuttavia, è importante capire la situazione reale e i potenziali rischi legati a un’esplosione della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia.

La guerra tra Russia e Ucraina ha portato a reciproche accuse riguardo alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è stata occupata dalle truppe russe all’inizio di marzo 2022. L’impianto è il più grande in Ucraina, in Europa e il quinto più grande al mondo.

Nelle ultime settimane, la tensione si è ulteriormente acuita quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia sta preparando una provocazione presso la centrale nucleare, affermando che sono stati piazzati esplosivi sul tetto dell’impianto. I servizi segreti ucraini hanno anche affermato di aver ordinato ai dipendenti russi che lavorano nella centrale di lasciare la zona entro il 5 luglio. Al contrario, la Russia ha negato queste accuse e ha invece affermato che sarà l’Ucraina a attaccare la centrale, provocando un incidente con armi ad alta precisione e droni kamikaze, il 5 luglio.

Mentre l’Aiea sostiene che la sicurezza dell’impianto resta precaria, il fisico Luca Romano, esperto di energia nucleare, ha spiegato su Twitter la situazione attuale all’interno della centrale di Zaporizhzhia, prendendo spunto dai disastri di Chernobyl e Fukushima. Secondo Romano, i rischi per la salute umana sarebbero molto vicini allo zero statistico.

Quindi, qual è il problema reale? Secondo l’esperto, le vere conseguenze negative sono di natura psicologica. Nei casi di Chernobyl e Fukushima, il panico e lo stigma sociale hanno causato più vittime delle radiazioni stesse. Continuare a alimentare questa psicosi non fa bene a nessuno.

È importante notare che la struttura della centrale nucleare di Zaporizhzhia è considerata più sicura rispetto a quella di Chernobyl e Fukushima. Immagini satellitari condivise dalle intelligence occidentali mostrano che tutte le strutture dell’impianto, compresi il bacino di raffreddamento e il deposito di scorie radioattive, sono nella norma nonostante la distruzione della diga di Nova Kakhovka e il prosciugamento del fiume Dnipro.

Infine, la Russia non avrebbe interesse a provocare un incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Le radiazioni potrebbero essere trasportate verso ovest, coinvolgendo i Paesi dell’Unione Europea, ma anche verso est, interessando la stessa Russia. Inoltre, un incidente avrebbe conseguenze economiche pesanti per l’industria nucleare russa, che ha appalti per un valore di circa 250 miliardi di dollari.

Secondo il professor Sergey Mukhametov dell’Università Statale di Mosca, una centrale nucleare dovrebbe teoricamente resistere all’impatto di un incidente aereo e sopravvivere a un forte terremoto. Ha citato l’esempio della centrale di Fukushima che ha resistito al terremoto ma è stata successivamente colpita da un’onda di tsunami che ha causato la fusione del reattore a causa dell’inondazione dei generatori di emergenza. Tuttavia, Mukhametov avverte che una centrale nucleare può essere paralizzata da bombardamenti prolungati che disabilitino i sistemi di raffreddamento e richiede altre risorse per garantire un processo di spegnimento sicuro dei reattori.

Il 29 agosto, un missile ha colpito il tetto dell’Unità Speciale 1 di Zaporozhye, utilizzata per l’immagazzinamento di combustibile fresco per i reattori. Secondo il ricercatore Gibalov, un singolo buco nel tetto non rappresenta una grande minaccia immediata, ma se l’intera unità venisse distrutta, potrebbe causare una contaminazione locale nell’area circostante. Tuttavia, l’impianto di stoccaggio in tank asciutti per il combustibile esausto presso la centrale di Zaporozhye rappresenta un rischio maggiore in caso di un colpo diretto da un proiettile.

Il professor Mukhametov sostiene che in caso di esplosione di un reattore nucleare, le autorità locali dovrebbero adottare misure simili a quelle prese durante l’incidente di Chernobyl, come l’imposizione di una nuova zona di esclusione e la distruzione di tutto l’ambiente circostante. La situazione potrebbe influire sulla Russia e su tutti i paesi circostanti, poiché le masse d’aria prevalenti nella zona di Zaporozhye si spostano principalmente verso est, verso i monti Urali, ma occasionalmente i venti occidentali possono soffiare verso l’Europa. Mukhametov fa riferimento al caso di Chernobyl, in cui i contatori Geiger hanno rilevato radiazioni in Europa prima che l’URSS riferisse dell’incidente. La polvere radioattiva non rimane nell’aria per sempre, ma si deposita sui territori circostanti quando viene spazzata via. Inoltre, la pioggia radioattiva può portare le radiazioni nel terreno e contaminare l’acqua sotterranea, estendendo così l’area di contaminazione nel tempo.

L’esperto sottolinea anche che se la radioattività venisse rilasciata nell’acqua, potrebbe raggiungere il fiume Dnepr e fluire verso il Mar Nero attraverso il canale della Crimea settentrionale, che è stato riaperto dopo l’inizio dell’operazione militare. Ciò potrebbe influenzare l’area costiera di Odessa, la Romania e la Bulgaria, fino a raggiungere il Bosforo e, potenzialmente, il Mar di Marmara. Tuttavia, non è ancora chiaro l’entità di un possibile disastro nella Zaporozhye.

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