L’ambasciatore italiano all’ONU ha spiegato che nella risoluzione che chiedeva una tregua a Gaza mancavano 3 elementi fondamentali. Tuttavia, questi elementi erano già presenti nella risoluzione stessa
Non è vero che mancavano i 3 punti fondamentali nella risoluzione ONU su Gaza. L’Italia si è astenuta dal votare la risoluzione presentata all’Assemblea generale dell’ONU che chiedeva una tregua immediata a Gaza. La risoluzione, proposta dai Paesi arabi guidati dalla Giordania, ha ottenuto un ampio consenso con 120 voti favorevoli. 14 paesi, tra cui Stati Uniti e Israele, hanno votato contro.
L’ambasciatore italiano all’ONU, Maurizio Massari, ha spiegato che l’Italia non ha sostenuto il testo a causa di tre motivi chiave. Primo, manca una condanna esplicita e inequivocabile degli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro civili israeliani innocenti. Secondo, non viene riconosciuto il legittimo diritto di ogni Stato sotto attacco a difendersi, incluso Israele in questo caso, purché tale autodifesa sia conforme al diritto internazionale e umanitario. Infine, la risoluzione non menziona in modo chiaro e senza ambiguità l’urgenza umanitaria del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi presi l’7 ottobre.
Massari ha ribadito che l’Italia resta fermamente solidale con Israele e che la sicurezza di Israele è una priorità non negoziabile per il governo italiano. Ha anche avvertito di non cadere nella trappola dei terroristi che cercano di trasformare il Medio Oriente in un conflitto di civiltà, religione e cultura, sottolineando che l’Italia non lo permetterà. Allo stesso tempo, l’Italia ha fatto appello a ogni sforzo diplomatico per garantire il sicuro passaggio di aiuti al popolo palestinese e prevenire un ulteriore allargamento del conflitto. Il rappresentante italiano ha concluso richiamando il principio di “due popoli e due Stati”, sostenendo il diritto del popolo palestinese a uno Stato autonomo e libero, così come il riconoscimento inequivocabile e senza ambiguità del pieno diritto all’esistenza di Israele.
Non è vero che mancavano i 3 punti fondamentali nella risoluzione ONU su Gaza
L’Italia, quindi, come detto, ha deciso di non firmare una risoluzione dell’ONU che chiedeva il rispetto delle leggi internazionali nei teatri di guerra a Gaza, oltre all’invio di aiuti umanitari cruciali come medicinali, acqua, cibo e generi di sopravvivenza, insieme al rispetto dei diritti umani dei prigionieri e la creazione di corridoi umanitari.
L’ambasciatore italiano all’ONU, Maurizio Massari, ha spiegato che secondo lui, nella risoluzione mancavano tre elementi fondamentali. Tuttavia, questi elementi erano già presenti nella risoluzione stessa.
Prima di tutto, l’ambasciatore ha sostenuto che mancava il riconoscimento del diritto di Israele all’autodifesa. Tuttavia, tale diritto è implicito nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, il quale è stato richiamato come valore e principio fondativo all’inizio della stessa Risoluzione.
In secondo luogo, si è detto che mancava la condanna dell’atto terroristico di Hamas. Al contrario, nella Risoluzione, la condanna di tutti gli atti terroristici ai danni dei civili, sia israeliani che palestinesi, è una delle prime e fondamentali premesse.
Infine, l’ambasciatore ha sostenuto che non era presente la richiesta del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Tuttavia, questo punto è stato esattamente formulato al punto 7 della Risoluzione, utilizzando proprio queste parole.
Quindi, perché l’Italia ha scelto di non firmare questa Risoluzione?
Il testo della Risoluzione ONU su Gaza:
un.org/unispal/document/general-assembly-10ess-draft-resolutioni-l25/
L’Art. 51 della Carta della Nazioni Unite:
legal.un.org/repertory/art51.shtml
Il video integrale dell’assemblea generale in cui si è approvata la risoluzione:
media.un.org/en/asset/k1k/k1ks7mxkqa
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