Uso dell’intelligenza artificiale per determinare il rischio fiscale e prevenire frodi ed evasione fiscale

Il Governo ha annunciato misure per contrastare l’evasione fiscale, introducendo l’uso dell’intelligenza artificiale come strumento principale nel decreto Accertamento

Uso dell’intelligenza artificiale per determinare il rischio fiscale e prevenire frodi ed evasione fiscale

Il Governo ha annunciato misure per contrastare l’evasione fiscale, introducendo l’uso dell’intelligenza artificiale come strumento principale nel decreto Accertamento. Questo nuovo approccio mira a prevenire frodi ed evasione fiscale, rendendo la vita più difficile per coloro che cercano di eludere il fisco.

Il decreto Accertamento, emanato il 12 febbraio 2024 con il numero legislativo 13, ha sollevato un vero allarme per gli evasori fiscali. La sua implementazione prevede l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per analizzare il rischio di evasione e prendere azioni preventive.

L’articolo 2 del decreto stabilisce che, per contrastare l’evasione e favorire l’adempimento spontaneo, sarà possibile utilizzare l’interconnessione tra le informazioni presenti nelle banche dati pubbliche. Questo non solo mira a individuare casi di evasione, ma anche a valutare il rischio associato a determinate attività finanziarie.

Il testo del decreto definisce il rischio fiscale come la probabilità di operare in violazione delle norme tributarie o dei principi dell’ordinamento fiscale. L’obiettivo è identificare e tipizzare condotte sospette che possano indicare un potenziale rischio fiscale.

Per facilitare questo processo, è stato sviluppato un’applicativo chiamato Tax Net Va, che consente di individuare schemi sospetti e comportamenti fraudolenti. Le attività di controllo si concentreranno principalmente sulla mancata emissione di scontrini e fatture.

L’Agenzia delle Entrate si impegna a potenziare le banche dati e l’interconnessione delle stesse, sfruttando tecnologie avanzate, compresa l’intelligenza artificiale. Tuttavia, si tiene conto del rispetto della privacy e della normativa sulla protezione dei dati personali.

Inoltre, l’articolo 3 del decreto Accertamento potenzia lo scambio di informazioni tra l’amministrazione finanziaria italiana, le autorità degli Stati membri dell’Unione europea e altre giurisdizioni con cui sono in vigore trattati di scambio di informazioni fiscali. Lo scambio di informazioni riguarda principalmente le imposte sul reddito, sul patrimonio e sul valore aggiunto, ma è limitato dalla necessità di tutelare il segreto commerciale, industriale o professionale.

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