In Europa, sono riprese le proteste degli agricoltori contro l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur. Le manifestazioni, iniziate l’11 novembre, hanno visto i trattori arrivare a Bruxelles il 13 novembre, con la partecipazione di circa un centinaio di agricoltori e rappresentanti di associazioni come Via Campesina. Gli agricoltori francesi hanno bloccato strade e infrastrutture in oltre cento località, esprimendo preoccupazione per la concorrenza sleale delle importazioni agricole sudamericane, prodotte con standard ambientali meno rigorosi. Le proteste si stanno diffondendo anche in Spagna, dove gli agricoltori si preparano a mobilitarsi contro la posizione favorevole del governo di Madrid sull’accordo
In tutta Europa, le proteste degli agricoltori contro l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il blocco commerciale del Mercosur, composto da Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia, continuano a intensificarsi. L’accordo, che prevede un aumento delle importazioni di prodotti agricoli sudamericani, è criticato per il fatto che questi sono prodotti con standard ambientali meno rigorosi rispetto a quelli europei. La principale associazione di categoria coinvolta è la francese Via Campesina.
Le manifestazioni sono iniziate nella settimana del 11 novembre e hanno visto i trattori arrivare a Bruxelles il 13 novembre per una grande mobilitazione. Alla manifestazione hanno partecipato la Fugea (Federazione belga dei gruppi allevatori e coltivatori), esponenti degli eurogruppi The Left e Renew Europe, e agricoltori della Via Campesina. Circa un centinaio di agricoltori si sono radunati presso la rotonda Schuman, vicino alle istituzioni europee, chiedendo alla Commissione di non ratificare l’accordo con il Mercosur.
Nel fine settimana successivo, gli agricoltori francesi hanno intensificato le proteste bloccando strade e infrastrutture in oltre cento località. A sud di Parigi, decine di trattori hanno bloccato la strada nazionale 118, causando interruzioni fino alla mattina di lunedì. A Grenoble e nella regione Auvergne-Rhône-Alpes sono stati allestiti blocchi stradali, mentre a Lione gli agricoltori hanno danneggiato cartelli stradali e bloccato un ponte. Le proteste si sono estese anche a Strasburgo e nei dipartimenti meridionali del Var e della Vaucluse.
Gli agricoltori spagnoli stanno considerando mobilitazioni simili in risposta alla posizione favorevole del governo di Pedro Sánchez nei confronti dell’accordo. Il dibattito politico interno è caratterizzato da una crescente frattura: mentre Spagna e Germania vedono l’accordo come un’opportunità commerciale per l’Europa, la Francia guida il fronte del no. Al G20 di Rio de Janeiro, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sta cercando di accelerare le trattative, mentre l’Italia si schiera con Macron, definendo l’accordo “inaccettabile” nella sua forma attuale.