Notizia dell’ultima ora: Sinodo della Chiesa: accoglienza delle persone Lgbt, diaconato alle donne, sacerdoti sposati
21 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Durante le consultazioni del Sinodo in tutto il mondo, sono emersi alcuni nodi riguardanti l’accoglienza delle persone Lgbt nella Chiesa, il ruolo delle donne e la possibilità di aprire il diaconato alle donne, così come l’eventualità di avere sacerdoti sposati. Questi temi sono citati nell’Instrumentum Laboris, il documento preparatorio per l’assemblea dei vescovi di ottobre, senza fornire soluzioni definitive, ma con domande aperte. Sarà l’assemblea stessa a discuterne e a fornire eventuali risposte.
L’Instrumentum Laboris afferma che “i Documenti finali delle Assemblee continentali menzionano spesso coloro che non si sentono accettati nella Chiesa, come i divorziati e risposati, le persone in matrimonio poligamico o le persone Lgbtq+”. Riguardo al ruolo delle donne nella Chiesa, tutte le Assemblee continentali invitano a prestare attenzione alla loro esperienza, status e ruolo, pur considerando le diverse prospettive di ogni continente. Le Assemblee continentali richiedono una riflessione più approfondita sulla realtà dei fallimenti relazionali che influenzano la vita delle donne nella Chiesa.
Durante la prima fase del Sinodo, emerse l’importanza della partecipazione delle donne, il loro riconoscimento, la relazione di mutuo accompagnamento tra uomini e donne e la presenza delle donne in ruoli di responsabilità e governo come elementi cruciali per vivere la missione della Chiesa in modo più sinodale.
L’accesso delle donne al diaconato è un tema che la maggior parte delle Assemblee continentali e le sintesi di numerose Conferenze Episcopali chiedono di considerare nuovamente. Nel documento preparatorio si pone la domanda: “È possibile prevederlo e in che modo?”. La questione di avere sacerdoti sposati verrà anch’essa discussa durante l’assemblea dei vescovi, con la domanda: “È possibile, come proposto da alcuni continenti, aprire una riflessione sulla possibilità di rivedere, almeno in alcune aree, la disciplina sull’accesso al presbiterato di uomini sposati?”.
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