Le famiglie italiane si trovano a fare i conti con il caro libri scolastici, che quest’anno può arrivare a costare quasi 600 euro per nucleo familiare, solo per i testi obbligatori. A fronte di questo peso economico, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha deciso di aprire un’indagine conoscitiva sull’editoria scolastica. L’obiettivo dell’indagine è quello di verificare le dinamiche concorrenziali, l’andamento dei prezzi, la distribuzione dei libri e le frequenti nuove edizioni che spesso impediscono l’acquisto di testi usati, costringendo così le famiglie a comprare volumi nuovi.
Il mercato dei libri scolastici, che coinvolge circa sette milioni di studenti, è stimato intorno a un miliardo di euro, se non di più. Le associazioni dei consumatori, in particolare Federconsumatori, hanno rilevato che quest’anno le famiglie spenderanno in media 591,44 euro per i libri di testo obbligatori e due dizionari. Questo rappresenta un aumento del 18% rispetto all’anno precedente, che si somma a un incremento del 4% registrato nel 2023.
Secondo Federconsumatori, questi costi costituiscono un ostacolo reale al diritto allo studio, e l’associazione sottolinea che da anni denuncia questa situazione. “Costi così elevati rappresentano un serio e oggettivo ostacolo al diritto allo studio”, dichiarano da Federconsumatori. Le famiglie, si legge, sono spesso costrette a ricorrere a soluzioni alternative, come l’acquisto di libri usati, anche se questo mercato è ostacolato dalle politiche editoriali, soprattutto a causa delle frequenti nuove edizioni che differiscono solo in minima parte dalle precedenti.
L’indagine dell’Antitrust non si limita ai libri cartacei. Un altro aspetto preso in esame riguarda i libri digitali, la cui diffusione nelle scuole è rallentata dalla complessità legata ai diritti di proprietà dei dispositivi elettronici.
Per favorire la partecipazione pubblica all’indagine, l’Autorità ha avviato una consultazione aperta, permettendo a chiunque voglia contribuire di inviare segnalazioni e osservazioni a un indirizzo e-mail dedicato: [email protected]. Le famiglie, quindi, hanno la possibilità di far sentire la propria voce in merito a un tema che le tocca direttamente e su cui, da anni, si interrogano.