Quali conseguenze può avere il limite di 30 km/h in città?

Secondo gli studi sulle “zone 30” e i dati sulla velocità media, anche pochi chilometri orari di velocità possono fare la differenza per salvare una vita

Quali conseguenze può avere il limite di 30 km/h in città?

Negli ultimi anni, la discussione sul limite di velocità nelle zone urbane ha guadagnato sempre più risonanza. Recentemente, il consiglio comunale di Milano ha proposto di ridurre il limite di velocità da 50 a 30 km/h a partire dal 2024, suscitando dibattiti e interrogativi sulla reale efficacia di questa misura e sulle possibili conseguenze. Esaminando i dati e gli studi disponibili, è possibile gettare luce sugli impatti di un limite di 30 km/h in città.

Bologna adotta un limite di 30 km/h

La decisione di Bologna di adottare un limite di 30 km/h in tutta l’area urbana, seguita da Parigi, solleva l’interrogativo sulla possibilità di estendere questa pratica a livello nazionale. Il Sindaco Matteo Lepore sostiene che Bologna debba essere un esempio per il resto del paese in materia di sicurezza stradale.

I dati

La velocità con cui un veicolo colpisce un pedone fa la differenza tra la vita e la morte?
Secondo l’US Department of Transportation, la probabilità di sopravvivenza di un pedone investito a 32 km/h è del 90%, ma scende drasticamente al 60% a 48,2 km/h e addirittura al 20% a 64,3 km/h. Quindi, la logica e i dati scientifici suggeriscono che abbassare il limite di velocità potrebbe ridurre le conseguenze degli incidenti stradali.

Il consiglio comunale di Milano sostiene questa tesi, sottolineando che un impatto tra un veicolo a 50 km/h e un pedone è quasi sempre fatale, mentre a 30 km/h le conseguenze sono significativamente meno gravi. La matematica supporta questa argomentazione, indicando che a 30 km/h un veicolo percorre 13 metri tra tempo di reazione e spazio di frenata, rispetto ai circa 28 metri a 50 km/h.

Se guardiamo ai dati sull’incidentalità, l’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps) riporta che nel 2022 sono stati registrati 307 incidenti mortali che coinvolgevano pedoni. I pedoni sono particolarmente vulnerabili, con un indice di mortalità 4,6 volte superiore rispetto agli occupanti di autovetture, secondo un report di Aci e Istat del 2021. Questi numeri confermano che agire per ridurre gli incidenti stradali è una necessità.

Abbassare il limite di velocità è davvero la soluzione?

Uno studio condotto a Belfast ha sollevato dubbi, evidenziando che l’introduzione del limite di 20 miglia orarie non ha comportato benefici significativi per la sicurezza dei pedoni. Sebbene si sia registrata una leggera riduzione degli incidenti, la velocità media non è diminuita in modo significativo, poiché molte strade avevano già una velocità inferiore a 20 mph e non tutti gli automobilisti erano a conoscenza delle nuove regole.

Tuttavia, esistono studi di segno opposto. A Bristol, nel Regno Unito, l’introduzione di limiti di 20 miglia orarie ha portato a una riduzione del 63% degli incidenti mortali. Ad Auckland, in Nuova Zelanda, le “zone 30” hanno contribuito a ridurre i decessi del 47% e le lesioni gravi dell’18%. Questi dati suggeriscono che l’impatto del limite di velocità dipende anche da altri fattori, come l’effettiva conformità degli automobilisti alle nuove regole.

Qual è la velocità media attuale nelle città?

Secondo un’analisi di Legambiente, la velocità media a Milano è di 9,1 km/h, a Roma è di 8,5 km/h e a Napoli è di 7,3 km/h. In questo contesto, un limite di 30 km/h potrebbe non influenzare drasticamente i tempi di percorrenza, ma potrebbe contribuire a ridurre la velocità di punta, riducendo il rischio per i pedoni.

Vantaggi e svantaggi del limite di 30 km/h

L’introduzione del limite di velocità di 30 km/h nelle zone urbane è un argomento dibattuto, poiché comporta sia vantaggi che svantaggi.

Vantaggi:

Miglioramento della sicurezza stradale: La riduzione della velocità massima contribuisce a diminuire la gravità degli incidenti stradali e a aumentare le probabilità di sopravvivenza per i pedoni coinvolgendo veicoli a velocità ridotta.

Riduzione del rischio di incidenti: Con limiti di velocità più bassi, il rischio di incidenti gravi o fatali dovrebbe diminuire, garantendo un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada.

Incentivo all’uso di mezzi alternativi: La diminuzione della velocità potrebbe incoraggiare l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi, come biciclette e mezzi pubblici, contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento.

Miglioramento della qualità dell’aria: Una riduzione della velocità potrebbe contribuire a diminuire le emissioni inquinanti, migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane e promuovendo un ambiente più salubre.

Crescita di una cultura della sicurezza stradale: L’adozione di limiti più bassi potrebbe favorire una maggiore attenzione e consapevolezza da parte degli automobilisti e dei pedoni, contribuendo a creare una cultura della sicurezza stradale.

Svantaggi:

Possibili ingorghi: La riduzione della velocità potrebbe comportare un aumento del tempo di percorrenza, con conseguenti ingorghi del traffico e possibili disagi per gli automobilisti.

Resistenza degli automobilisti: Gli automobilisti potrebbero reagire negativamente all’abbassamento del limite di velocità, ritenendo che possa interferire con i loro tempi di spostamento e la libertà di guida.

Possibile aumento dei tempi di percorrenza: La diminuzione della velocità potrebbe prolungare i tempi di percorrenza, influenzando la produttività e la puntualità delle persone.

Resistenza all’adattamento: Potrebbe esserci resistenza iniziale nell’adattarsi a un nuovo limite di velocità, con automobilisti che potrebbero non rispettarlo immediatamente.

Percezione di inefficacia: Alcuni critici potrebbero dubitare dell’efficacia di limiti di velocità più bassi, citando studi che indicano risultati contrastanti e sottolineando che altri fattori, come la vigilanza e l’applicazione delle leggi, sono altrettanto importanti.

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