FARODIROMA – UN IMPIANTO AGRIVOLTAICO ALIMENTERA’ TUTTO LO STATO DELLA CITTA’ DEL VATICANO

Lo Stato della Città del Vaticano sarà completamente green grazie a un impianto agrivoltaico ubicato all’interno della zona extraterritoriale di Santa Maria di Galeria

Il Vaticano ha deciso di costruire un impianto agrivoltaico all’interno della zona extraterritoriale di Santa Maria di Galeria, che ospitava le antenne della Radio Vaticana, oggi in gran parte in disuso. Questo impianto produrrà non solo l’alimentazione elettrica della stazione radio, ma anche il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano.

La decisione è stata presa da Papa Francesco con una lettera apostolica in forma di motu proprio dal titolo “Fratello sole”, che concretizza quanto prospettato con l’enciclica “Laudato si'” di nove anni fa, in cui il Pontefice ha messo al centro del Magistero la cura della casa comune, invitando a ridurre le emissioni inquinanti per il clima e l’ambiente.

Francesco intende rendere indipendente tutto lo Stato dal punto di vista dell’approvvigionamento di energia attraverso la costruzione di questo nuovo complesso di pannelli solari. Il motu proprio affida il mandato per l’esecuzione del progetto ai presidenti del Governatorato e dell’Apsa, dotandoli di “piena capacità di compiere i necessari atti di ordinaria e straordinaria amministrazione” per avviare al più presto un sistema integrato di produzione di energia solare e agricola.

Questo sistema sarà progettato in modo da consentire l’integrazione fra attività agricola e produzione elettrica, senza compromettere la continuità dell’attività agricola e pastorale. Sarà inoltre dotato di un sistema di monitoraggio per verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola, il recupero della fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici.

LE ALTRE NOTIZIE IN EVIDENZA SULLA “RELIGIONE”:

MONDO

ANSA – APPARIZIONI MARIANE: IL VATICANO LANCIA NUOVE NORME PIÙ RESTRITTIVE

Il Vaticano si prepara a introdurre nuove norme riguardanti “l’analisi e il discernimento delle apparizioni e altri fenomeni soprannaturali”. Queste regole, volte a valutare la veridicità e l’effettiva natura soprannaturale dei fenomeni, saranno presentate il 17 maggio in una conferenza stampa presieduta dal cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, e da monsignor Armando Matteo, segretario del medesimo Dicastero. Secondo fonti vicine al Vaticano, le nuove norme mostreranno un’inclinazione verso una maggiore rigidezza nei criteri di valutazione e accettazione dei casi. Questo cambio di rotta sembra essere stato influenzato dalle recenti polemiche riguardanti le visioni mariane di Trevignano, che hanno attirato l’attenzione dei media e suscitato dibattiti controversi. Tuttavia, non si tratta di un fenomeno isolato: in Italia e altrove, ci sono numerosi casi di presunti veggenti, statue che piangono, e apparizioni di vario genere, spesso sfruttati per suscitare la credulità dei fedeli. Di fronte a questa realtà, la Santa Sede ritiene necessario fornire linee guida precise per il discernimento su tali fenomeni soprannaturali, al fine di proteggere sia i devoti che i pastori coinvolti in situazioni di mistero. Il Pontificato di Papa Francesco ha già dimostrato una certa severità nel trattare eventi celebri e molto seguiti dal punto di vista devozionale, come le presunte apparizioni di Medjugorje. Il Papa ha ribadito più volte che la Madonna non è soggetta a orari fissi e ha espresso scetticismo su alcune manifestazioni ritenute “affaristiche”. In merito al caso di Trevignano, il vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, ha già emesso un giudizio circa la falsità e l’inattendibilità delle presunte apparizioni. Dopo un’attenta indagine condotta da una commissione d’inchiesta, è stato dichiarato che non ci sono state apparizioni a Trevignano e che le testimonianze riguardanti il fenomeno sono state considerate non affidabili.

Altre notizie:

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AVVENIRE – L’AFRICA E’ IL CONTINENTE CON PIU’ PERSONE DI FEDE CATTOLICA

L’Africa si conferma come il continente con la maggioranza di fedeli cattolici, secondo i dati dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae più recenti, che fotografano la situazione ecclesiale alla fine del 2022. Questo continente continua a mostrare una vitalità significativa nella Chiesa cattolica, contrariamente alla tendenza al declino che si osserva in Europa e in Oceania, mentre le Americhe e l’Asia rimangono sostanzialmente stabili. A livello globale, il numero dei fedeli cattolici è aumentato del 1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le variazioni sono eterogenee tra i continenti. In Africa, ad esempio, si è registrato un aumento del 3%, portando il numero di cattolici da 265 a 273 milioni. In Europa, al contrario, la situazione è stabile, con un totale di 286 milioni di cattolici nel 2021 e 2022. Le Americhe e l’Asia hanno visto una crescita più modesta, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,6%, mentre l’Oceania rimane stabile. Il numero di vescovi è aumentato leggermente nel corso del biennio 2021-2022, con un incremento dello 0,25% a livello globale. Questo aumento è stato trainato principalmente dall’Africa e dall’Asia, che hanno registrato variazioni relative del 2,1% e dell’1,4%, rispettivamente. Nel complesso, le Americhe e l’Oceania sono rimaste stabili, mentre l’Europa ha visto una leggera diminuzione del 0,6%. Tuttavia, la diminuzione del numero di preti e vocazioni al sacerdozio è una tendenza persistente. Nel 2022, il numero totale dei sacerdoti nel mondo è diminuito di 142 unità rispetto all’anno precedente, passando da 407.872 a 407.730. L’Africa e l’Asia sono le uniche regioni che mostrano una dinamica positiva, con aumenti rispettivamente del 3,2% e del 1,6%. Le Americhe sono rimaste pressoché stabili, mentre l’Europa e l’Oceania hanno registrato diminuzioni del 1,7% e dell’1,5%, rispettivamente. Anche il numero di seminaristi, indicatore delle vocazioni sacerdotali, continua a diminuire globalmente, con una variazione del -1,3% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Questa diminuzione è più pronunciata in Europa, dove si è registrato un calo del 6% nel biennio 2021-2022. Tuttavia, in Africa, il numero di seminaristi maggiori è aumentato del 2,1% nel periodo considerato. Le consacrate, o religiose, hanno visto una diminuzione complessiva del 1,6% a livello globale nel 2022. Tuttavia, ci sono differenze significative tra i continenti. L’Africa ha registrato un aumento del 1,7%, mentre l’Europa, l’Oceania e l’America del Nord hanno visto diminuzioni rispettivamente del 3,5%, del 3,6% e del 3,0%. In controtendenza, il numero dei diaconi permanenti è aumentato globalmente del 2% nel 2022 rispetto all’anno precedente, con aumenti significativi in tutti i continenti. L’Africa, l’Asia e l’Oceania hanno registrato aumenti dell’1,1%, mentre le Americhe e l’Europa hanno visto aumenti rispettivamente del 2,1% e dell’1,7%. Infine, l’Annuarium Statisticum Ecclesiae riporta che nel periodo dal 1° dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 sono state erette 9 nuove sedi vescovili e 1 Amministrazione apostolica. Sono state elevate 2 sedi vescovili a sedi metropolitane e 1 Vicariato apostolico a sede vescovile, secondo quanto riportato dai media vaticani.

PAPA FRANCESCO

ILMESSAGGERO – PAPA FRANCESCO HA DECISO DI STRINGERE I CONTROLLI SULLA STAMPA IN VATICANO

Papa Francesco ha deciso di aumentare ulteriormente i controlli sulla stampa accreditata in Vaticano, aggiungendo nuove restrizioni. Da subito, gli audio delle udienze nel palazzo apostolico non saranno più disponibili in diretta in sala stampa e i testi dei discorsi preparati non saranno più diffusi in anticipo. Saranno distribuiti solo i testi dei discorsi pronunciati dal Papa, per garantire una maggiore vigilanza sulle sue dichiarazioni estemporanee. Questo cambiamento è motivato dalla necessità di evitare ulteriori emergenze comunicative che danneggiano l’immagine del Papa e complicano la sua azione di governo. In passato, diversi incidenti comunicativi hanno creato polemiche, come la recente frase sulla “frociaggine” nei seminari, pronunciata durante un’assemblea della CEI. Nonostante il Papa avesse chiesto di non diffondere nulla ai giornalisti, la frase è comunque trapelata. Per evitare ulteriori problemi, sono state introdotte restrizioni come il divieto di organizzare pool per la stampa internazionale durante le visite dei Capi di stato e limitazioni alle domande durante le interviste in volo nei viaggi internazionali. Solo le catechesi dell’udienza generale del mercoledì e la preghiera dell’Angelus continueranno ad essere diffuse come prima. Le nuove restrizioni si aggiungono a quelle già esistenti, per esempio, le domande dei giornalisti sono ammesse solo se attinenti al paese visitato e alla sua storia. Questo fa parte di un tentativo più ampio di controllare meglio le comunicazioni in una fase del pontificato segnata da forti divisioni interne alla Chiesa. Recentemente, dichiarazioni controverse del Papa, come il rifiuto del diaconato alle donne durante un’intervista alla CBS, hanno sollevato proteste all’interno della Chiesa, in particolare in Germania. Altri episodi includono le sue affermazioni su Israele e Palestina, che hanno suscitato ulteriori polemiche. Per esempio, nel 2020, il Papa dovette chiarire le sue parole sui diritti delle coppie omosessuali, dopo che una sua dichiarazione apparve in contrasto con la dottrina della Chiesa. Inoltre, ci sono state dichiarazioni controverse riguardo alla guerra in Ucraina e al ruolo della NATO, che hanno sollevato critiche. Il Papa ha anche fatto affermazioni discutibili in altre occasioni, come quando ha detto che “alla fine ogni femminismo finisce con l’essere un ‘machismo’ con la gonna” e in una videochiamata con un ragazzo autistico ha affermato: “Allora ci rivedremo all’inferno”. Questi episodi hanno contribuito a creare un clima di continua emergenza comunicativa, spingendo il Papa a intensificare i controlli sulla stampa.

Altre notizie:

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ADNKRONOS – SOLO IL PAPA POTRA’ DICHIARARE LA SOPRANNATURALITA’ DI UN APPARIZIONE

Il Vaticano ha stabilito che solo il Papa potrà dichiarare la soprannaturalità di un fenomeno. Un nuovo documento, firmato da Papa Francesco e emanato dal Dicastero della Dottrina della Fede, precisa che né i vescovi locali né il Vaticano stesso potranno più fare affermazioni definitive sulla soprannaturalità di un evento. L’unica eccezione sarà la concessione del “Nihil obstat”, che non implica una dichiarazione di soprannaturalità. Il Dicastero della Dottrina della Fede avrà maggiori responsabilità con le nuove norme, sostituendo quelle del 1978. Mentre il discernimento iniziale rimane compito del vescovo diocesano, il Dicastero dovrà essere consultato e dare un’approvazione finale prima che il vescovo possa rendere pubblica qualsiasi decisione su un evento presunto soprannaturale. Questo cambio è dovuto al fatto che tali fenomeni coinvolgono sempre più persone da diverse diocesi e si diffondono rapidamente in varie regioni e paesi. In passato, le opzioni di valutazione erano limitate a “constat de non supernaturalitate” o “constat de supernaturalitate”. Dal 1950, solo sei casi sono stati risolti ufficialmente con queste categorie, nonostante il numero crescente di fenomeni. Ora, la Chiesa ha introdotto sei nuove categorie di pronunce su presunte apparizioni o fenomeni soprannaturali: “Nihil obstat” (nulla osta), “Prae oculis habeatur” (confusione e rischi), “Curatur” (elementi critici significativi), “Sub mandato” (dubbi sulle persone che utilizzano il fenomeno in modo improprio), “Prohibetur et obstruatur” (criticità e rischi gravi), e “Declaratio de non supernaturalitate” (non soprannaturale). La dichiarazione di soprannaturalità, invece, sarà un’eccezione riservata esclusivamente al Papa.

AVVENIRE – DAL PAPA DUE PADRI DI RAGAZZE UCCISE: UNA DAGLI ISRAELIANI E L’ALTRA DAI PALESTINESI

Un papà israeliano, Rami Elhanan, e un papà arabo, Bassam Aramin, a cui sono state uccise le figlie di 10 e 13 anni, hanno partecipato insieme all’udienza generale e insieme hanno potuto abbracciare Papa Francesco. “Loro non guardano all’inimicizia della guerra, ma l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che sono passati per la stessa crocifissione”, ha detto il Papa. Bassam ha visto morire la sua Abir a 10 anni fuori dalla sua scuola a causa di un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano. Rami ha perso la sua Smadar, 13 anni, in un attacco suicida palestinese mentre era in giro con le amiche. Papa Francesco li ha ricevuti, prima dell’udienza generale, e successivamente li ha salutati di nuovo a conclusione della catechesi sulla virtù cristiana della pazienza: “Qui oggi, in questa udienza, ci sono due persone, due papà. Sono i primi: uno israeliano e uno arabo”. “Ambedue hanno perso le loro figlie in questa guerra e ambedue sono amici; non guardano all’inimicizia della guerra, ma guardano l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che hanno passato per la stessa crocifissione. Pensiamo a questa testimonianza tanto bella di queste due persone che hanno sofferto nelle loro figlie la guerra della Terra Santa. Cari fratelli, grazie per la vostra testimonianza”. I due sfortunati papà sono i volti più noti della Parents Circle Families Forum, organizzazione di famiglie palestinesi e israeliane che hanno perso i propri familiari a causa del conflitto in Terra Santa e che sono animati dal desiderio di una pace duratura.

ILFATTOQUOTIDIANO – COSA C’E’ DI VERO NELL’INVITO DI PAPA FRANCESCO A MOSCA

Le voci di un possibile incontro tra Papa Francesco e il Presidente russo Vladimir Putin a Mosca hanno scatenato interesse e speculazioni, ma al momento rimangono solo speculazioni. L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, ha rifiutato di commentare le notizie riguardanti un presunto invito al Pontefice. Secondo quanto riportato dal sito francese “Intelligence Online”, l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky, avrebbe esteso un invito a Papa Francesco per incontrare Putin a Mosca nel prossimo giugno. Tuttavia, il Cremlino non ha smentito né confermato queste voci, lasciando incerta la situazione. Anche se l’invito non è stato ufficialmente accettato dal Pontefice, non si può escludere che in futuro possa prendere in considerazione una visita a Mosca, specialmente se ciò potrebbe contribuire agli sforzi per la pace tra Russia e Ucraina. Papa Francesco ha costantemente enfatizzato l’importanza della pace e della negoziazione per risolvere i conflitti internazionali, come ha ribadito durante un’udienza generale a piazza San Pietro. In una recente intervista alla tv svizzera Rsi, Papa Francesco ha dichiarato di essere stato disposto a recarsi a Mosca per negoziare la pace, ma che questa proposta non è stata accettata da Putin al momento. Tuttavia, il Pontefice ha confermato la sua disponibilità a impegnarsi per la pace e ha espresso la speranza che gli sforzi diplomatici possano portare a una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina.

ILFATTOQUOTIDIANO – PAPA FRANCESCO: “L’UCRAINA ABBIA IL CORAGGIO DI ALZARE BANDIERA BIANCA E NEGOZIARE. NON E’ UNA RESA, MA IL BENE DEL POPOLO”

In un’intervista rilasciata alla Radiotelevisione svizzera, Papa Francesco ha esortato l’Ucraina a considerare la possibilità di alzare la bandiera bianca e intraprendere negoziati con la Russia per porre fine al conflitto in corso. Il Pontefice ha sottolineato che questa decisione non deve essere vista come una resa, ma come un atto coraggioso per il bene della popolazione, invitando il paese a sedersi al tavolo dei negoziati con l’aiuto delle potenze internazionali. Il Papa ha enfatizzato l’importanza del coraggio nel momento in cui si riconosce la sconfitta e le difficoltà che il paese sta affrontando. Ha sottolineato che il negoziato, se intrapreso tempestivamente, può portare a una soluzione pacifica e risparmiare innumerevoli vite umane. Papa Francesco ha evidenziato l’offerta di mediazione proveniente dalla Turchia e da altri paesi, indicando che ci sono opportunità concrete per iniziare un dialogo che possa portare a una tregua. Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha successivamente chiarito che il Papa non sta chiedendo una resa dell’Ucraina, ma incoraggia il paese a impegnarsi in negoziati il prima possibile per raggiungere una soluzione diplomatica. Le parole del Pontefice giungono poco dopo l’offerta del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, di ospitare colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso dubbi sulla partecipazione della Russia a tali colloqui, citando la possibilità che il paese blocchi, distrugga, e uccida durante l’incontro. Le tensioni rimangono palpabili, con dichiarazioni contrastanti provenienti da diverse parti. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha menzionato la possibilità di impiegare truppe occidentali in Ucraina, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraina, Alexei Danilov, ha suggerito che l’Occidente potrebbe fornire non solo armi ma anche truppe al paese. Papa Francesco ha esteso la sua riflessione sulla situazione anche ad altri conflitti, incluso quello nella Striscia di Gaza. Ha sottolineato l’importanza di evitare la guerra e ha criticato l’industria delle armi, considerandola la principale causa dei conflitti globali. Il Papa ha esortato a cercare soluzioni diplomatiche anziché promuovere la violenza.

AGI – PAPA FRANCESCO RESPINGE IL “DONO” DI UN MILIONE E MEZZO DI EURO OFFERTO DA LEONARDO

Papa Francesco ha respinto un dono di un milione e mezzo di euro da parte della Leonardo Spa, ex Finmeccanica, specializzata nella produzione di sistemi di difesa, aerospaziali e di sicurezza. L’Ospedale Bambino Gesù ha dichiarato che la donazione, destinata all’acquisto di macchinari di ultima generazione per curare bambini affetti da malattie rare, è “inopportuna”. Il gesto del Pontefice, che considera la produzione di armi un “gravissimo peccato”, ha sollevato interrogativi e perplessità. Il rifiuto, avvenuto nelle settimane precedenti le festività natalizie, è stato motivato dalla contrarietà del Papa verso il settore bellico. Il denaro avrebbe coperto l’acquisto di una Pec Tac, un macchinario cruciale per il trattamento pediatrico. Da parte della Leonardo, l’entourage di Stefano Pontecorvo ha affermato che il gesto era spontaneo e che “i doni si possono accettare o respingere”. Di fronte al rifiuto, la società ha destinato la somma all’Ospedale Gaslini di Genova, evitando così di mettere in imbarazzo la Santa Sede durante un periodo in cui Papa Francesco denuncia le guerre e il commercio di armi. Tuttavia, le affermazioni della Leonardo sulle caratteristiche pacifiche dei loro prodotti sono state bollate come “palesemente false” da Giorgio Beretta, analista del mercato italiano delle armi. Beretta ha sollevato domande sulla partecipazione della società a contratti militari, citando la Relazione PCM sull’export militare del 2023. Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Italiana Pace e Disarmo, ha criticato la trasformazione della Leonardo in un’azienda prevalentemente militare, passando dal 60% all’80% di produzione bellica negli ultimi due anni. Ha sottolineato l’opacità nella fornitura di informazioni da parte dell’azienda e ha denunciato la scarsa sostenibilità economica nel settore della difesa, rappresentando meno dell’1% del PIL italiano e con esigui benefici in termini di export e occupazione.

LEGGO – PAPA FRANCESCO SARA’ OSPITE A “CHE TEMPO CHE FA”

Papa Francesco sarà ospite di Che tempo che fa, la trasmissione di Fabio Fazio in onda su Nove, domenica 14 gennaio. L’annuncio è stato dato dallo stesso conduttore sui social network. Si tratta della seconda volta che il Pontefice partecipa al programma, dopo la prima intervista del 6 febbraio 2022, quando Che tempo che fa andava ancora in onda su Rai 3. In quell’occasione, l’intervista di Fazio a Papa Francesco fu seguita da oltre 6 milioni di telespettatori, con un picco di 9 milioni. Non sono ancora stati resi noti i temi che saranno trattati nel corso dell’intervista, ma è probabile che il Papa parlerà di temi di attualità, come la guerra in Ucraina, la crisi climatica e la povertà.

ADNKRONOS – LA TOMBA DI PAPA FRANCESCO SARA’ NELLA BASILITA A SANTA MARIA MAGGIORE

Papa Francesco ha rivelato in un’intervista esclusiva all’emittente messicana N+ di aver preparato la sua tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, per la grande devozione che ha verso la Vergine Salus Populi Romani. Il pontefice ha spiegato che “quando arrivano la vecchiaia e i limiti bisogna prepararsi” e che “per questo ha incontrato il cerimoniere per semplificare i funerali papali, che saranno molto più semplici”. “Lancerò il nuovo rituale”, ha detto “con umorismo” papa Francesco, scrive la corrispondente messicana in Vaticano. Bergoglio ha anche confermato di avere ricevuto l’invito a recarsi in Argentina da parte del presidente Javier Milei, ma ha commentato le accuse e le offese rivoltegli dal leader argentino dicendo che “quello che si dice in campagna elettorale cade da solo”. In merito alla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, papa Francesco ha commentato che Ratzinger “era un uomo grande e umile, che quando si è reso conto dei suoi limiti ha avuto il coraggio di dire basta”.

BENEDIZIONI A COPPIE GAY

SCENARIECONOMICI – CHIESA COPTA-ORTODOSSA INTERROMPE IL DIAGOLO TEOLOGICO CON LA CHIESA CATTOLICA A CAUSA DELLA “FIDUCIA SUPPLICANS”

La Chiesa Copta-Ortodossa ha annunciato giovedì di interrompere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica a seguito della controversa dichiarazione sulla “Fiducia Supplicans”, che ha suscitato critiche e preoccupazioni all’interno della comunità ortodossa. La dichiarazione, che riguarda le benedizioni per le coppie irregolari, comprese quelle omosessuali, ha generato una forte reazione da parte della Chiesa Copta, che ha deciso di sospendere il dialogo teologico con Roma. La decisione è stata presa dopo una consultazione con altre chiese ortodosse orientali e arriva come una nuova tappa di tensione nel dialogo ecumenico tra le due chiese. La dichiarazione della “Fiducia Supplicans” è stata definita una “gravissima deviazione dalle norme morali cristiane” da parte del metropolita Hilarion, presidente della Commissione Biblico-Teologica del Patriarcato di Mosca, e ha sollevato preoccupazioni in tutto il mondo ortodosso. Il Sinodo della Chiesa Copta-Ortodossa, presieduto da Papa Tawadros II, ha preso la decisione di interrompere lo scambio teologico con Roma durante la sessione plenaria tenutasi il 7 marzo presso il Centro Logos della Residenza Papale nel Monastero di Sant’Anba Bishoy a Wadi Natroun, in Egitto. La decisione è stata presa da 110 dei 133 membri del Sinodo presenti all’incontro. La Chiesa Copta-Ortodossa ha espresso una posizione ferma nel rifiutare tutte le forme di relazioni omosessuali, definendole contrarie alla Sacra Bibbia e al disegno divino del matrimonio tra un uomo e una donna. Ha inoltre condannato qualsiasi benedizione per tali relazioni come una “benedizione del peccato”, considerandola inaccettabile. La dichiarazione della Chiesa Copta-Ortodossa ha delineato la sua posizione sull’omosessualità, affermando che Dio ha dato all’umanità il libero arbitrio di vivere secondo la sua volontà divina e il disegno del matrimonio tra uomo e donna. Tuttavia, coloro che soffrono di attrazione per lo stesso sesso e scelgono di resistere a tali desideri sono lodati per i loro sforzi. La Chiesa Copta-Ortodossa ha chiarito che coloro che abbracciano la loro tendenza omosessuale e continuano a infrangere i comandamenti di Dio dovrebbero astenersi dalla comunione e cercare il pentimento. La Chiesa si oppone fermamente a tutte le forme di attività sessuale al di fuori del matrimonio e non accetta la giustificazione delle relazioni omosessuali attraverso contesti culturali diversi. Infine, la dichiarazione ha sottolineato l’impegno della Chiesa Copta-Ortodossa ad aiutare le persone con tendenze omosessuali, offrendo loro sostegno e assistenza per affrontare le sfide emotive e spirituali.

Altre notizie:

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ANSA – CARDINALE ROBERT SARAH: RELAZIONI OMOSESSUALI SONO GRAVI DEPRAVAZIONI

Il cardinale Robert Sarah, noto per le sue posizioni conservatrici, ha espresso ferma opposizione alla Dichiarazione “Fiducia supplicans” del Vaticano, che apre alla benedizione delle coppie omosessuali. Ha lodato le conferenze episcopali del Camerun, del Ciad e della Nigeria per il loro rifiuto alla dichiarazione. In un testo circolante su vari siti conservatori, Sarah ha attribuito la “confusione” e la “divisione” del Natale al “Diavolo”, criticando media e vescovi per diffondere “errori, scandali, dubbi e delusioni”. Il cardinale ha citato papa Francesco dicendo: “Con il diavolo non si discute”, sostenendo che non si debba negoziare con le posizioni divergenti sulla Dichiarazione. Ha ribadito l’opposizione della Chiesa cattolica agli atti omosessuali, citando il Catechismo, che li considera “intrinsecamente disordinati” e contrari alla legge naturale. Sarah ha respinto ogni dialogo con la dichiarazione del Vaticano, enfatizzando la risposta attraverso la Parola di Dio e il Catechismo.

REPUBBLICA – VESCOVI AFRICANI E UCRAINI CONTRARI ALLA BENEDIZIONE DELLE COPPIE GAY

La Chiesa cattolica mondiale è di nuovo divisa sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali. Il 18 dicembre scorso, il Dicastero per la Dottrina della fede ha pubblicato una dichiarazione, chiamata “Fiducia supplicans”, che ammette la possibilità di impartire una “benedizione semplice” alle coppie gay. La decisione è stata accolta positivamente da molti vescovi, in particolare in Europa e in America del Nord. I vescovi tedeschi, svizzeri, francesi, inglesi, belgi, ma anche sudafricani e canadesi, hanno espresso il loro sostegno alla dichiarazione. Tuttavia, la decisione ha anche suscitato forti critiche da parte di altri episcopati, in particolare in Africa. I vescovi dello Zambia, paese africano dove l’omosessualità è illegale, hanno affermato che la decisione vaticana non va “applicata” mentre è oggetto di “ulteriore riflessione”. La conferenza episcopale del Malawi ha direttamente vietato le benedizioni delle coppie omosessuali. I vescovi del Kenya hanno invece scritto che la decisione vaticana sta creando “ansia e confusione” tra i fedeli. Il presidente della conferenza episcopale del Ghana, mons. Matthew Kwasi Gyamfi, ha affermato: “Quel che la gente non capisce è che se una coppia gay va dal prete per essere benedetta, e il Papa dice sì, stai benedicendo le persone e non l’unione”. I vescovi cattolici dell’Ucraina hanno scritto che “senza un appello ad abbandonare la vita peccaminosa delle coppie omosessuali, la benedizione può sembrare un’approvazione”. L’arcivescovo Athanasius Schneider del Kazakhstan, da sempre tra i capofila dell’opposizione tradizionalesta a papa Francesco, ha vietato ai suoi sacerdoti di impartire tale benedizione, che può essere invece impartita solo ad un “peccatore sinceramente pentito con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla propria situazione peccaminosa pubblica”. La decisione del Dicastero per la Dottrina della fede ha quindi aperto una nuova fase di dibattito all’interno della Chiesa cattolica. È probabile che la questione della benedizione delle coppie omosessuali continuerà a essere oggetto di discussioni e polemiche per molti anni a venire.

ADNKRONOS – APERTURA DEL VATICANO SU BENEDIZIONI A GAY

Il Vaticano annuncia un’apertura alle benedizioni per coppie dello stesso sesso, ma fuori dai rituali liturgici ufficiali. Il documento ‘Fiducia supplicans’ emesso dal Papa indica che queste benedizioni non equiparano l’unione omosessuale al matrimonio, unendosi ancora solo tra uomo e donna secondo la dottrina della Chiesa. Il Dicastero della Dottrina della Fede spiega che, se richiesta, la Chiesa potrebbe offrire una breve preghiera, escludendo ogni rito liturgico ufficiale. Questo atto non deve essere legato ai riti civili di unione e non deve includere gesti, parole o abiti propri di un matrimonio. Queste benedizioni possono avvenire in contesti diversi come visite ai santuari o durante incontri di preghiera, non essendo formalizzate attraverso la liturgia ufficiale. Il Prefetto del Dicastero, Victor Manuel Fernandez, sottolinea che ciò non modifica la dottrina tradizionale della Chiesa, ma offre un contributo pastorale innovativo. Il teologo padre Alberto Maggi, pur accogliendo il passo avanti, sottolinea che molte comunità cristiane hanno benedetto le coppie omosessuali da tempo senza attendere documenti ufficiali, enfatizzando il valore del benessere delle persone rispetto a una rigidità normativa.

SCANDALI IN VATICANO

ILPOST – LA CHIESA NON HA RICONOSCIUTO IL CULTO DELLA “MADONNA DI TREVIGNANO”

La Chiesa ha emesso una dichiarazione ufficiale riguardante il culto della “Madonna di Trevignano”, contestando le presunte apparizioni e rivelazioni della veggente Gisella Cardia, conosciuta anche come Maria Giuseppa Scarpulla. Il vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana ha affermato che non vi è nulla di “soprannaturale” nelle affermazioni di Scarpulla e che, al contrario, sembra che abbia deliberatamente mentito. Le presunte apparizioni, iniziate nel 2016, avevano attirato l’attenzione di numerosi fedeli, culminando nella creazione di un santuario a Trevignano Romano, in provincia di Roma, dedicato alla “Madonna di Trevignano”. Tuttavia, dopo un’indagine durata un anno condotta da una commissione di esperti religiosi, è stato stabilito che non vi è alcuna evidenza di natura soprannaturale nelle affermazioni della veggente. La commissione ha riscontrato che le affermazioni di Scarpulla sono autoreferenziali e poco attendibili. Di conseguenza, il vescovo Salvi ha vietato ai sacerdoti di celebrare il culto della “Madonna di Trevignano” e di visitare il santuario. Ha anche esortato i fedeli a non partecipare a tali incontri, che si erano ripresi dopo un breve periodo di pausa. Questa decisione ha un impatto significativo sulle pratiche religiose locali e sulla comunità che si era riunita attorno al culto della “Madonna di Trevignano”. Oltre alla dimensione religiosa, il caso della “veggente di Trevignano” ha anche implicazioni legali. L’inchiesta della procura di Civitavecchia, avviata nel 2023, è stata motivata da accuse di truffa. Un investigatore privato ha riferito che alcune persone erano state indotte a versare considerevoli somme di denaro alla ONLUS fondata da Scarpulla e dal marito. Una di queste persone, Luigi Avella, ha dichiarato di aver dato 123mila euro alla veggente. L’investigatore ha anche affermato di poter dimostrare che le lacrime versate dalla statua della Madonna erano in realtà sangue di maiale. Di fronte all’apertura dell’indagine, Scarpulla e il marito hanno lasciato Trevignano, ma sono poi tornati per continuare gli incontri. Il Comune ha ordinato la demolizione del santuario, considerato abusivo, ma la coppia ha ottenuto di mantenere la recinzione dell’area dopo un ricorso al TAR del Lazio. La decisione della Chiesa e l’indagine giudiziaria hanno scosso la comunità locale, sollevando interrogativi sulla veridicità delle presunte apparizioni e sulla gestione dei fondi associati al culto della “Madonna di Trevignano”.

Altre notizie:

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ANSA – VESCOVO BELGA RIDOTTO A STATO LAICALE: ABUSO’ SUO NIPOTE

Il Papa ha preso una decisione drastica riguardo al caso del vescovo belga Roger Vangheluwe, colpevole di abusi sessuali su un minore, che ha portato alle sue dimissioni dallo stato clericale. Vangheluwe, 87 anni, è stato ridotto allo stato laicale per ordine di Papa Francesco, come riportato da una nota della Nunziatura a Bruxelles. Il vescovo emerito di Bruges si era dimesso dalla guida della Diocesi nel 2010, dopo essere stato accusato di abusi sessuali in passato, ammettendo di aver abusato di un nipote. Tuttavia, i reati erano caduti in prescrizione. Recentemente, sono emersi “nuovi elementi gravi” riguardanti il caso, che hanno portato a una nuova indagine da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede. Dopo aver ascoltato la difesa del prelato, il Dicastero ha proposto al Santo Padre la sua dimissione dallo stato clericale, in conformità con le norme Sacramentorum sanctitatis tutela. Papa Francesco ha accettato la richiesta durante un’udienza concessa al cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede. La decisione è stata notificata a Vangheluwe il 20 marzo, che ha accettato di risiedere in un luogo di ritiro senza contatti con il mondo esterno, dedicandosi alla preghiera e alla penitenza. Il comunicato ribadisce l’impegno del Papa nel sradicare il flagello degli abusi sessuali dalla Chiesa e la sua solidarietà alle vittime.

EURONEWS – ACCUSE DI ABUSI SESSUALI CONTRO IL GESUITA MARKO RUPNIK

Due ex suore hanno pubblicamente accusato di abusi sessuali Marko Rupnik, celebre teologo, mosaicista e fino a poco tempo fa importante esponente dei gesuiti. Le loro accuse si aggiungono a quelle di circa una ventina di altre donne. In una conferenza stampa a Roma, Gloria Branciani e Mirjam Kovac, ex suore della Comunità Loyola di Lubiana in Slovenia, hanno raccontato gli “abusi di coscienza, di potere, spirituali, psichici, fisici e spesso anche sessuali” che hanno subito da parte di Rupnik. Branciani ha detto di essere stata vittima di violenze per nove anni, a partire dal 1985 quando aveva 21 anni. Ha descritto abusi fisici e psicologici che Rupnik giustificava con argomenti mistici. Ha anche detto che i suoi tentativi di denuncia non erano mai andati a buon fine e che il gesuita era “sempre protetto da tutti”. Kovac ha raccontato di essere stata manipolata e abusata psicologicamente da Rupnik, che la considerava la sua “musa”. Ha detto che lui la controllava e la isolava dalle altre persone, facendole credere di essere speciale e di avere un legame mistico con lui. Le due donne hanno chiesto al Vaticano “verità e giustizia”. La loro avvocata ha annunciato che depositeranno una denuncia presso il Dicastero per la dottrina della fede, che sta già esaminando il caso Rupnik. Papa Francesco ha disposto la deroga alla prescrizione per consentire un processo canonico. La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha segnalato al papa “gravi problemi” nella gestione del caso e “la mancanza di vicinanza alle vittime”. Rupnik è stato espulso dalla Compagnia di Gesù nel giugno 2023. Lui nega tutte le accuse. Le prime accuse contro Rupnik risalgono al 2021. Nel 2018 Rupnik fu scomunicato per aver assolto una suora di cui aveva abusato, ma la scomunica venne revocata nello stesso mese. Rupnik è stato sottoposto ad alcune restrizioni, come il divieto di confessare.

FARODIROMA – PER COMBATTERE LA CORRUZIONE IN VATICANO ARRIVA L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE ITALIANO

Il Papa ha nominato il generale Salvatore Farina, ex capo di stato maggiore dell’Esercito Italiano, direttore della Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Il gen. Farina, nato a Gallipoli nel 1957, ha servito nell’esercito dal 1976 al 2021. Sarà coinvolto nell’applicazione della nuova legge sugli appalti vaticana e rappresenterà il Vaticano nei bilaterali di preparazione al Giubileo. Inoltre, don Francesco Fontana, già Cappellano della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile del Governatorato vaticano, è stato nominato anche Cappellano della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali. Oltre a questo ruolo, sarà Coordinatore di tutti i Cappellani delle Direzioni e degli Uffici Centrali e superviserà iniziative di pastorale familiare come il Programma “Estate Ragazzi” e il Programma “Festa della Famiglia”.

ILPOST – L’EX VESCOVO AUSTRALIANO SAUNDERS INCRIMINATO PER ABUSI SESSUALI

L’ex vescovo di Brooke, Christopher Saunders, è stato incriminato per abusi sessuali. Le accuse, 29 in totale, includono penetrazione non consensuale, aggressione sessuale e comportamenti indecenti con minorenni. Saunders, 74 anni, dovrebbe comparire in tribunale giovedì. Le prime accuse contro Saunders risalgono al 2020, ma le indagini furono chiuse senza incriminazioni. La polizia australiana ha riaperto il caso nel maggio 2023, dopo che il Vaticano ha trasmesso le proprie indagini alle autorità australiane. Saunders si è dimesso da vescovo nel 2021 a causa dello scandalo. L’ex vescovo nega tutte le accuse, tra cui quella di aver aggredito sessualmente giovani ragazzi aborigeni. L’arcivescovo Timothy Costelloe, presidente della Conferenza episcopale cattolica australiana, ha definito le accuse contro Saunders “molto serie e profondamente dolorose”. Ha aggiunto che la Chiesa cattolica in Australia continuerà a collaborare con la polizia.

ANSA – LA PRIMA CONDANNA PER ABUSI SESSUALI COMMESSI IN VATICANO

La Corte d’Appello vaticana ha emesso una storica condanna per abusi sessuali, riconoscendo colpevole don Gabriele Martinelli. L’ex allievo del preseminario Pio X, in Vaticano, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere per “corruzione di minore”, riguardante abusi sessuali perpetrati tra il 2008 e il 2009 su un compagno più giovane. La sentenza della Corte di Appello ha ribaltato quella di primo grado, che aveva assolto Martinelli per insufficienza di prove. Questa rappresenta la prima condanna per abusi commessi nella Città del Vaticano. Il preseminario Pio X, un istituto di orientamento vocazionale, ospita ragazzi provenienti da diverse diocesi italiane e internazionali. La vittima degli abusi era chiamata anche “chierichetto del papa” per il suo coinvolgimento nei servizi liturgici in Vaticano. Le indagini sono iniziate nel 2017, e il caso è diventato pubblico grazie alle testimonianze raccolte dal giornalista Gianluigi Nuzzi. Nuzzi intervistò Kamil Jarzembowski, compagno di stanza della vittima, che aveva tentato di denunciare gli abusi invano nel 2009. Martinelli, ordinato sacerdote nel frattempo, è stato accusato di abusi sotto la sua autorità di tutore. Le indagini furono avviate nel 2018, dopo che la vittima decise di denunciare alla giustizia vaticana nel 2016. La rimozione del vincolo di improcedibilità, grazie a un provvedimento di papa Francesco, ha permesso il processo nonostante il tempo trascorso. L’accusa sostiene che Martinelli abusò della sua posizione di fiducia e autorità, costringendo la vittima “a congiunzione carnale” in diverse occasioni nel corso di anni.

ILPOST – RESPINTA LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE IN ARGENTINA DI DON FRANCO REVERBERI

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha respinto la richiesta di estradizione in Argentina del sacerdote don Franco Reverberi. L’accusato è stato implicato nel supporto alle torture del regime militare argentino tra gli anni Settanta e Ottanta, nonché nell’omicidio di Josè Guillermo Beron, giovane peronista di 20 anni. La vicenda ha origini nel 2012 quando la prima richiesta di estradizione è stata respinta dalla giustizia italiana, principalmente perché il reato di tortura non era contemplato nell’ordinamento del paese all’epoca. Le carte sono cambiate nel 2017 con l’introduzione del reato di tortura in Italia e nel 2021 con la presentazione di una nuova richiesta di estradizione approvata dalla Corte d’Appello di Bologna. Tuttavia, la difesa di Reverberi ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, che ha respinto la domanda solo nell’ottobre del 2023. Spettava al Ministro Nordio confermare l’estradizione, ma il suo rifiuto è stato basato sull'”età estremamente avanzata” di Reverberi (86 anni), le “patologie cardiologiche” e lo “stress psicologico”, sostenendo che il procedimento potrebbe essere letale per il sacerdote. Franco Reverberi, originario di Sorbolo, emigrò in Argentina dopo la Seconda Guerra Mondiale e diventò parroco a Salto de Las Rosas. Durante la dittatura argentina, è accusato di aver partecipato attivamente alle torture nei centri di detenzione, assistendo impassibile e a volte brandendo una Bibbia. L’avvocato argentino Ricardo Ermili ha criticato aspramente la decisione di Nordio, definendola un “gesto di reciprocità di un governo italiano di ultradestra con il nuovo governo argentino”. Ermili sostiene che ciò rifletta un’attitudine negazionista verso gli orrori della dittatura argentina, evidenziando la necessità di affrontare la memoria storica e i diritti umani. La decisione di Nordio solleva interrogativi sulla giustizia e sulla cooperazione internazionale in materia di crimini contro l’umanità.

VATICANNEWS – 20 MISSIONARI UCCIDI NEL 2023

Nel 2023, secondo il dossier Fides, 20 missionari sono stati uccisi, con l’Africa che ha visto il maggior numero di vittime, compresi sacerdoti, religiosi, catechisti e laici. Questi attacchi sono avvenuti in contesti di povertà, violenza e mancanza di rispetto per i diritti umani. Il report, curato da Stefano Lodigiani, rivela la normalità di vita dei missionari, impegnati nella quotidiana testimonianza evangelica. Tra le vittime ci sono un vescovo, sacerdoti, religiosi, laici, dimostrando un aumento di due casi rispetto all’anno precedente. L’Africa registra il maggior numero di decessi, seguita da America, Asia ed Europa. Tutte le vittime sono morte senza colpa, coinvolte in sequestri, atti di terrorismo o sparatorie mentre svolgevano attività pastorali o partecipavano a celebrazioni religiose. Il dossier riporta storie di missionari come don Jacques Yaro Zerbo, assassinato in Burkina Faso, e Gertrudis Cruz de Jesús e Gliserina Cruz Merino in Messico, colpite durante un’imboscata. Queste morti mostrano il coraggio di persone che hanno scelto di rimanere fedeli alla loro missione nonostante i rischi. Il report Fides sottolinea che questi missionari non sono considerati martiri solo in senso religioso ma sono visti come strumenti del disegno salvifico di Dio. Il Papa stesso ha riconosciuto la loro importanza nella festa di Santo Stefano, affermando che i loro sacrifici, anche se sembrano vani, producono frutti e trasformano i cuori.

REPUBBLICA – IL CARDINALE BECCIU CONDANNATO IN PRIMO GRADO A 5 ANNI 6 MESI

Il cardinale Angelo Becciu, ex alto funzionario della Chiesa cattolica, è stato condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici dal tribunale della Città del Vaticano. Le accuse includono peculato e gestione impropria dei fondi del Vaticano. Questo processo, unico nella storia moderna, ha coinvolto laici come giudici, non cardinali. Il caso ha origine da transazioni finanziarie ritenute illecite: l’acquisto sovrastimato di un palazzo a Londra e trasferimenti finanziari a enti collegati ai familiari di Becciu. Becciu, sempre proclamatosi innocente, dovrà affrontare la condanna e ha già annunciato un ricorso. Il processo, partito nel luglio 2021, ha analizzato 49 capi d’accusa riguardanti Becciu e altre nove persone, oltre a quattro società. Le accuse coinvolgono investimenti sospetti legati al fondo di carità papale. Il cardinale avrebbe gestito operazioni finanziarie senza adeguata supervisione, comportando perdite milionarie per la Chiesa. La sentenza stabilisce condanne specifiche, inclusa la gestione impropria di fondi destinati a fini caritatevoli e il trasferimento di denaro senza un legame chiaro con cause benefiche.

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