I nuovi santi proclamati includono gli 11 Martiri di Damasco, che sono stati uccisi nel 1860 in un attacco al loro convento in Siria
Papa Francesco ha presieduto la messa e il rito di canonizzazione di quattordici nuovi santi in Piazza San Pietro, domenica 20 ottobre. Tra i partecipanti alla celebrazione era presente anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
I nuovi santi proclamati includono gli 11 Martiri di Damasco, che sono stati uccisi nel 1860 in un attacco al loro convento in Siria. Questi martiri appartenevano all’Ordine dei Francescani e sono: Manuel Ruiz Lopez, Carmelo Bolta Banuls, Engelbert Kolland, Nicanor Ascanio Soria, Nicolás María Alberca Torres, Pedro Nolasco Soler Mendez, Francisco Pinazo Penalver e Juan Jacob Fernandez. Insieme a loro sono stati canonizzati anche i laici maroniti Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki.
Tra gli altri nuovi santi ci sono padre Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari della Consolata; Marie-Leonie Paradis, fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia; ed Elena Guerra, fondatrice delle Suore di Santa Zita, conosciuta come l’“apostola dello Spirito Santo”.
Durante l’omelia, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del servizio rispetto al potere nella vita cristiana. Ha dichiarato: “A questo dobbiamo anelare: non al potere, ma al servizio. Il servizio è lo stile di vita cristiano”. Il Papa ha evidenziato che chi serve con amore non considera il proprio operato come un compito da completare, ma come un atto di dedizione continua.
Il Papa ha anche commentato il Vangelo del giorno, affermando che Dio è “il Dio dell’amore” che si fa vicino ai deboli e lavora per la pace. Ha detto: “Vince non chi domina, ma chi serve per amore”. Ha esortato i fedeli a riflettere sul vero significato del servizio, che deve essere caratterizzato da vicinanza, compassione e tenerezza.
Al termine della messa, Papa Francesco ha rivolto un saluto deferente al Presidente Mattarella e alle delegazioni ufficiali presenti. Ha concluso invitando tutti a chiedere l’intercessione dei nuovi santi affinché possano seguire Cristo nel servizio e diventare testimoni di speranza per il mondo.
MONDO
ANSA – IL VATICANO HA PUBBLICATO UN VADEMECUM SUL “FINE VITA”
La Pontificia Accademia per la Vita ha pubblicato un vademecum dal titolo “Piccolo lessico del fine vita”, in cui esprime la sua posizione sul tema del fine vita. Secondo il documento, sul fine vita e sul suicidio assistito “rimane aperto lo spazio per la ricerca di mediazioni sul piano legislativo”, pur mantenendo un rifiuto netto dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico. Il vademecum affronta anche la questione della nutrizione e idratazione artificiali (NIA), definite unanimemente dalle principali società scientifiche come “trattamento medico-sanitario a tutti gli effetti”. La sospensione delle NIA “chiede di essere declinata con discernimento nei casi concreti”, tenendo conto della volontà del paziente, anche espressa anticipatamente. Nelle malattie con stato di incoscienza prolungato e possibilità praticamente nulle di recupero, come nello stato vegetativo permanente, si potrebbe sostenere che la sospensione delle NIA non sia causata dalla malattia che prosegue il suo corso, ma dall’azione di chi le sospende. Tuttavia, il testo avverte che questo argomento è vittima di una concezione riduttiva della malattia, che viene intesa come alterazione di una particolare funzione dell’organismo, perdendo di vista la globalità della persona. Secondo il vademecum, le singole funzioni dell’organismo, nutrizione inclusa, vanno considerate nel quadro complessivo della persona. In questa linea si può interpretare l’affermazione di papa Francesco, che sottolinea come gli interventi tecnologici sul corpo “possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute”. La Congregazione per la Dottrina della Fede aveva precedentemente affermato che le NIA devono essere considerate una terapia “moralmente obbligatoria in linea di principio”, ma riconosce motivazioni eticamente legittime per sospenderle o non impiegarle quando non sono più efficaci dal punto di vista clinico, non disponibili nel contesto sanitario considerato, o comportano per il paziente “un’eccessiva gravosità o un rilevante disagio fisico”.
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PAPA FRANCESCO
VATICANNEWS – PAPA FRANCESCO DA IL NULLA OSTA PER IL CULTO DI MEDJUGORJE
Il Vaticano ha espresso una posizione ufficiale sulle presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje, una piccola cittadina in Bosnia ed Erzegovina che, negli ultimi 40 anni, è diventata una delle mete di pellegrinaggio più importanti per i cattolici. Tuttavia, le apparizioni sono sempre state oggetto di scetticismo all’interno della Chiesa. Dopo un’indagine durata quasi 15 anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha concluso il suo lavoro, senza però pronunciarsi sulla “soprannaturalità” delle apparizioni. Invece, ha rilasciato il giudizio più favorevole possibile, il cosiddetto “nihil obstat”, che permette ai fedeli di aderire “in forma prudente” al culto di Medjugorje. In un comunicato ufficiale, il Vaticano ha sottolineato che i pellegrini possono trarre “uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale”, ma ha chiarito che il riconoscimento del culto pubblico non equivale a una certificazione della natura soprannaturale delle apparizioni. Non vi è, quindi, alcun obbligo per i fedeli di credere alle apparizioni. Questa decisione riflette le nuove linee guida del Vaticano in materia di miracoli, modificate proprio quest’anno. Secondo queste linee, la Chiesa non ha più il compito di esprimere dichiarazioni definitive sui miracoli, un potere riservato solo al Papa, a meno che non ci siano prove evidenti di falsificazione. Le prime presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje risalgono al 24 giugno 1981, sulla collina vicina alla cittadina. Sei persone, conosciute come i “veggenti”, affermarono di aver visto la Madonna. Da allora, decine di migliaia di altre persone hanno dichiarato di avere avuto visioni simili. Dei sei veggenti originari, alcuni sostengono di vedere ancora oggi apparizioni quotidiane, mentre altri parlano di visioni annuali. A differenza di altri luoghi di pellegrinaggio mariano, come Lourdes in Francia o Fatima in Portogallo, dove le apparizioni della Madonna sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, Medjugorje non ha mai ricevuto una simile approvazione. Nonostante ciò, la Chiesa ha permesso i pellegrinaggi ufficiali solo nel 2019. Nei decenni successivi alle prime apparizioni, molti vescovi e funzionari vaticani hanno espresso dubbi sull’attendibilità delle testimonianze, basandosi anche su indagini condotte a livello locale. Alcuni hanno suggerito che il fenomeno delle apparizioni potesse nascondere interessi economici legati al turismo religioso, molto redditizio per la comunità locale. Ogni anno, centinaia di migliaia di persone visitano Medjugorje. Solo l’anno scorso, secondo i dati del santuario, sono state distribuite 1,7 milioni di ostie eucaristiche durante le messe, il che fornisce una stima approssimativa del numero di fedeli che hanno visitato il luogo. L’economia locale si è sviluppata intorno al turismo religioso, con numerose strutture dedicate all’accoglienza dei pellegrini, diventando una fonte di sostentamento vitale per la comunità, specialmente dopo la fine delle guerre nei Balcani negli anni Novanta. Nel 2018, l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, inviato da papa Francesco a Medjugorje, aveva evidenziato l’importanza del santuario come luogo di redenzione per molti fedeli. Tuttavia, aveva anche messo in guardia contro le infiltrazioni criminali nell’economia del culto, citando un’indagine in corso da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere che coinvolgeva la camorra. L’arcivescovo Hoser è poi scomparso nel 2021, lasciando aperti molti interrogativi sull’influenza delle organizzazioni criminali nell’economia locale legata al santuario.
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BENEDIZIONI A COPPIE GAY
SCENARIECONOMICI – CHIESA COPTA-ORTODOSSA INTERROMPE IL DIAGOLO TEOLOGICO CON LA CHIESA CATTOLICA A CAUSA DELLA “FIDUCIA SUPPLICANS”
La Chiesa Copta-Ortodossa ha annunciato giovedì di interrompere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica a seguito della controversa dichiarazione sulla “Fiducia Supplicans”, che ha suscitato critiche e preoccupazioni all’interno della comunità ortodossa. La dichiarazione, che riguarda le benedizioni per le coppie irregolari, comprese quelle omosessuali, ha generato una forte reazione da parte della Chiesa Copta, che ha deciso di sospendere il dialogo teologico con Roma. La decisione è stata presa dopo una consultazione con altre chiese ortodosse orientali e arriva come una nuova tappa di tensione nel dialogo ecumenico tra le due chiese. La dichiarazione della “Fiducia Supplicans” è stata definita una “gravissima deviazione dalle norme morali cristiane” da parte del metropolita Hilarion, presidente della Commissione Biblico-Teologica del Patriarcato di Mosca, e ha sollevato preoccupazioni in tutto il mondo ortodosso. Il Sinodo della Chiesa Copta-Ortodossa, presieduto da Papa Tawadros II, ha preso la decisione di interrompere lo scambio teologico con Roma durante la sessione plenaria tenutasi il 7 marzo presso il Centro Logos della Residenza Papale nel Monastero di Sant’Anba Bishoy a Wadi Natroun, in Egitto. La decisione è stata presa da 110 dei 133 membri del Sinodo presenti all’incontro. La Chiesa Copta-Ortodossa ha espresso una posizione ferma nel rifiutare tutte le forme di relazioni omosessuali, definendole contrarie alla Sacra Bibbia e al disegno divino del matrimonio tra un uomo e una donna. Ha inoltre condannato qualsiasi benedizione per tali relazioni come una “benedizione del peccato”, considerandola inaccettabile. La dichiarazione della Chiesa Copta-Ortodossa ha delineato la sua posizione sull’omosessualità, affermando che Dio ha dato all’umanità il libero arbitrio di vivere secondo la sua volontà divina e il disegno del matrimonio tra uomo e donna. Tuttavia, coloro che soffrono di attrazione per lo stesso sesso e scelgono di resistere a tali desideri sono lodati per i loro sforzi. La Chiesa Copta-Ortodossa ha chiarito che coloro che abbracciano la loro tendenza omosessuale e continuano a infrangere i comandamenti di Dio dovrebbero astenersi dalla comunione e cercare il pentimento. La Chiesa si oppone fermamente a tutte le forme di attività sessuale al di fuori del matrimonio e non accetta la giustificazione delle relazioni omosessuali attraverso contesti culturali diversi. Infine, la dichiarazione ha sottolineato l’impegno della Chiesa Copta-Ortodossa ad aiutare le persone con tendenze omosessuali, offrendo loro sostegno e assistenza per affrontare le sfide emotive e spirituali.
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SCANDALI IN VATICANO
ILPOST – LA CHIESA NON HA RICONOSCIUTO IL CULTO DELLA “MADONNA DI TREVIGNANO”
La Chiesa ha emesso una dichiarazione ufficiale riguardante il culto della “Madonna di Trevignano”, contestando le presunte apparizioni e rivelazioni della veggente Gisella Cardia, conosciuta anche come Maria Giuseppa Scarpulla. Il vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana ha affermato che non vi è nulla di “soprannaturale” nelle affermazioni di Scarpulla e che, al contrario, sembra che abbia deliberatamente mentito. Le presunte apparizioni, iniziate nel 2016, avevano attirato l’attenzione di numerosi fedeli, culminando nella creazione di un santuario a Trevignano Romano, in provincia di Roma, dedicato alla “Madonna di Trevignano”. Tuttavia, dopo un’indagine durata un anno condotta da una commissione di esperti religiosi, è stato stabilito che non vi è alcuna evidenza di natura soprannaturale nelle affermazioni della veggente. La commissione ha riscontrato che le affermazioni di Scarpulla sono autoreferenziali e poco attendibili. Di conseguenza, il vescovo Salvi ha vietato ai sacerdoti di celebrare il culto della “Madonna di Trevignano” e di visitare il santuario. Ha anche esortato i fedeli a non partecipare a tali incontri, che si erano ripresi dopo un breve periodo di pausa. Questa decisione ha un impatto significativo sulle pratiche religiose locali e sulla comunità che si era riunita attorno al culto della “Madonna di Trevignano”. Oltre alla dimensione religiosa, il caso della “veggente di Trevignano” ha anche implicazioni legali. L’inchiesta della procura di Civitavecchia, avviata nel 2023, è stata motivata da accuse di truffa. Un investigatore privato ha riferito che alcune persone erano state indotte a versare considerevoli somme di denaro alla ONLUS fondata da Scarpulla e dal marito. Una di queste persone, Luigi Avella, ha dichiarato di aver dato 123mila euro alla veggente. L’investigatore ha anche affermato di poter dimostrare che le lacrime versate dalla statua della Madonna erano in realtà sangue di maiale. Di fronte all’apertura dell’indagine, Scarpulla e il marito hanno lasciato Trevignano, ma sono poi tornati per continuare gli incontri. Il Comune ha ordinato la demolizione del santuario, considerato abusivo, ma la coppia ha ottenuto di mantenere la recinzione dell’area dopo un ricorso al TAR del Lazio. La decisione della Chiesa e l’indagine giudiziaria hanno scosso la comunità locale, sollevando interrogativi sulla veridicità delle presunte apparizioni e sulla gestione dei fondi associati al culto della “Madonna di Trevignano”.
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