Un cambiamento significativo sta avvenendo tra i giovani della Generazione Z, nati tra il 1997 e il 2012. Questi ragazzi stanno mettendo in discussione una delle convinzioni più radicate dell’epoca moderna: che la laurea sia l’unica strada verso il successo professionale. Mentre per decenni si è ritenuto che l’istruzione universitaria garantisse stabilità economica e carriera, un numero crescente di giovani sta abbandonando questa idea per esplorare opportunità nei mestieri manuali tradizionali, come saldatori, elettricisti e idraulici.
La crisi della laurea e l’attrattiva dei mestieri manuali
Un recente studio condotto negli Stati Uniti da Harris Poll per Intuit Credit Karma ha rivelato che il 50% dei giovani della Generazione Z sta rivalutando le professioni artigianali. Questa tendenza è influenzata da diversi fattori, tra cui l’aumento del costo dell’istruzione universitaria e la percezione di poche opportunità lavorative per chi si laurea. Il mercato del lavoro attuale sembra non premiare sufficientemente chi ha investito anni e risorse in una laurea, con molti neolaureati che faticano a trovare occupazione in un contesto saturo e incerto.
D’altro canto, professioni come elettricista, idraulico o meccanico stanno risorgendo. Offrono stabilità, sicurezza e salari competitivi, specialmente grazie all’aumento della domanda di tecnici specializzati.
Pressione economica e sicurezza del lavoro
La ricerca ha messo in luce come il costo elevato di un’istruzione universitaria rappresenti uno degli ostacoli principali per le nuove generazioni. Negli Stati Uniti, il prezzo medio per frequentare l’università è aumentato del 120% negli ultimi vent’anni, raggiungendo cifre che spesso portano i laureati a contrarre debiti difficili da sostenere. Di fronte a questo fardello finanziario, la prospettiva di lavori manuali con percorsi formativi più brevi e accessibili, unita a salari in crescita, diventa sempre più allettante.
Secondo i dati raccolti, i professionisti dei mestieri manuali godono di maggiore sicurezza lavorativa rispetto a molti colletti bianchi. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un’epoca caratterizzata dall’incertezza economica e dall’avanzata dell’intelligenza artificiale, che sta rivoluzionando diversi settori. Per la Generazione Z, che si trova a navigare in un mondo del lavoro in continua trasformazione, la stabilità diventa un fattore cruciale nella scelta del proprio percorso professionale.
Il ritorno ai mestieri
Il mondo del lavoro è in piena evoluzione. Professioni legate all’installazione di turbine eoliche, pannelli solari e alla manutenzione di impianti di riscaldamento stanno vivendo un vero e proprio boom di richieste. Alcuni di questi lavori offrono salari che superano i 91.000 euro annui (100.000 dollari), rendendo ancora più interessante per la Generazione Z intraprendere queste carriere. Sebbene siano professioni manuali, garantiscono una retribuzione competitiva e sicurezza in un mercato del lavoro sempre più incerto.
Mentre i neolaureati faticano a emergere in un ambiente lavorativo altamente competitivo, chi sceglie i mestieri qualificati vede crescere la domanda per le proprie competenze. Lisa Countryman-Quiroz, esperta di formazione professionale, ha evidenziato come l’interesse verso i mestieri manuali sia particolarmente forte tra i giovani provenienti da contesti meno privilegiati. Questi vedono nelle professioni artigianali una via per migliorare la propria condizione economica senza dover affrontare il peso del debito universitario.