Quali sono le città più inquinate d’Italia nel 2024? Lo rivela la classifica dell’European Environment Agency (EEA). Secondo questo report, l’Italia si trova in una situazione critica per la qualità dell’aria, risultando uno dei Paesi peggiori in Europa.
L’inquinamento atmosferico è una delle sfide più gravi per le città moderne, con effetti diretti sulla salute pubblica e sull’ambiente. Nel 2024, l’Italia continua a lottare contro il problema dello smog e del particolato fine, con molte città che mostrano livelli preoccupanti. I dati più recenti sul PM2.5, un indicatore chiave della qualità dell’aria, descrivono una situazione allarmante.
Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i valori annuali da non superare sono:
15 µg/m³ per il PM10 (particolato atmosferico),
5 µg/m³ per il PM2.5 (polveri sottili),
10 µg/m³ per il NO₂ (biossido di azoto).
Molte città italiane non rispettano questi valori, e la classifica permette anche di confrontare l’Italia con Paesi come Francia e Germania, che hanno ottenuto progressi significativi nella riduzione dell’inquinamento. Di seguito, la classifica delle città più inquinate d’Italia.
Le città più inquinate d’Italia nel 2024
Secondo i dati del 2024, Cremona è la città più inquinata d’Italia, con un livello di PM2.5 di 23,3 µg/m³, posizionandosi tra le peggiori d’Europa al 370° posto su 372 città europee. Seguono Vicenza con 23,0 µg/m³ e Padova con 22,7 µg/m³, entrambe oltre le soglie raccomandate dall’OMS. Venezia (22,6 µg/m³) e Piacenza (22,2 µg/m³) chiudono la lista delle cinque città più inquinate.
La classifica delle 20 città più inquinate d’Italia nel 2024:
Cremona (370°) – 23,3 µg/m³
Vicenza (369°) – 23,0 µg/m³
Padova (368°) – 22,7 µg/m³
Venezia (367°) – 22,6 µg/m³
Piacenza (366°) – 22,2 µg/m³
Torino (362°) – 21,0 µg/m³
Bergamo (361°) – 20,9 µg/m³
Brescia (360°) – 20,7 µg/m³
Treviso (359°) – 20,7 µg/m³
Milano (354°) – 19,7 µg/m³
Alessandria (352°) – 19,3 µg/m³
Pavia (350°) – 19,0 µg/m³
Asti (348°) – 18,7 µg/m³
Modena (347°) – 18,5 µg/m³
Pesaro (345°) – 18,2 µg/m³
Reggio nell’Emilia (344°) – 18,1 µg/m³
Verona (342°) – 17,8 µg/m³
Sassuolo (332°) – 17,0 µg/m³
Novara (330°) – 16,8 µg/m³
Ferrara (328°) – 16,3 µg/m³
Le città con i livelli più elevati di inquinamento sono spesso quelle con una lunga storia di attività industriale, che contribuisce significativamente all’inquinamento.
Confronto con il resto d’Europa
Confrontando l’Italia con Paesi come Francia e Germania, la situazione appare particolarmente grave. Città francesi come Grenoble e Lione, e tedesche come Berlino e Monaco, registrano livelli di PM2.5 molto inferiori. Berlino, ad esempio, ha un valore di circa 11,0 µg/m³, risultato di politiche ambientali più rigorose e di un’attenzione maggiore alla mobilità sostenibile.
In Francia, città come Avignone e Bordeaux presentano valori simili, grazie a misure come il potenziamento del trasporto pubblico e la promozione di veicoli elettrici. La differenza tra le politiche ambientali di Italia, Francia e Germania è evidente: mentre questi Paesi hanno implementato azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria, l’Italia fatica a raggiungere gli stessi risultati.
Le possibili soluzioni per l’Italia
L’Italia si conferma un Paese poco “green”, e per compiere reali progressi verso la sostenibilità ambientale dovrebbe cambiare approccio. Secondo il report di Legambiente, “è necessario uscire dalla logica dell’emergenza e dalle scuse che hanno caratterizzato gli ultimi decenni”. Per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico in modo efficace, occorre un piano strutturale che coinvolga diversi settori della società.
Legambiente propone alcune azioni:
Ridisegnare lo spazio pubblico urbano: creare quartieri senza auto, strade con limite di 30 km/h e incentivare la mobilità ciclistica e pedonale.
Incrementare il trasporto pubblico elettrico: aggiungere 15.000 nuovi autobus elettrici e 150 km di nuove reti tranviarie.
Promuovere la mobilità condivisa: incentivare l’uso di biciclette elettriche, auto condivise e cargo bike.
Stop alla vendita di veicoli a combustione interna entro il 2030.
Ristrutturare il patrimonio edilizio pubblico: incentivare la conversione delle abitazioni a emissioni zero, con piani di riqualificazione energetica come il “Bonus 110%”.
Ridurre le emissioni agricole: monitorare le pratiche agricole, ridurre l’uso di fertilizzanti e riconvertire gli allevamenti intensivi.
Queste sono alcune delle proposte di Legambiente per ridurre l’inquinamento in Italia. Per ulteriori informazioni e per conoscere i livelli di inquinamento del proprio comune, si può consultare il report allegato.