Israele lancia una vasta operazione aerea in Siria (denominata “Fionda di Bashan”) con l’obiettivo di distruggere le capacità militari siriane

Israele ha lanciato una vasta operazione aerea in Siria, denominata “Fionda di Bashan”, con l’obiettivo di distruggere le capacità militari siriane. Negli ultimi due giorni, l’aviazione israeliana ha effettuato almeno 250 attacchi aerei, colpendo siti militari chiave, tra cui centri di ricerca, aeroporti e depositi di armi. Israele ha giustificato le operazioni affermando che sono necessarie per prevenire che le armi cadano nelle mani di gruppi ostili. Le forze israeliane hanno anche occupato una parte della zona cuscinetto nelle Alture del Golan. La comunità internazionale ha condannato gli attacchi, con Iran e Turchia che li hanno definiti “incursioni illegali”

Israele ha lanciato una vasta operazione aerea in Siria, denominata “Fionda di Bashan”, con l’obiettivo di distruggere le capacità militari del paese. Negli ultimi giorni, l’aviazione israeliana ha effettuato oltre 480 attacchi aerei, colpendo vari obiettivi strategici. Secondo le autorità israeliane, l’operazione ha portato alla distruzione dell’80% delle capacità militari siriane, inclusi navi, aerei e missili.

Gli attacchi hanno avuto inizio dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, avvenuta domenica scorsa. Le forze israeliane hanno preso di mira centri di ricerca militare, aeroporti, depositi di armi e stazioni radar in diverse città siriane, tra cui Damasco e Homs. I raid hanno causato la morte di due persone e significativi danni alle infrastrutture militari siriane.

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha dichiarato che le operazioni hanno colpito anche presunti siti di armi chimiche e strutture per missili a lungo raggio. Fonti della sicurezza siriana hanno confermato che gli attacchi aerei hanno distrutto la maggior parte dei mezzi dell’esercito siriano.

Inoltre, le truppe israeliane hanno occupato parte della zona cuscinetto demilitarizzata sulle Alture del Golan. Secondo alcune fonti, i carri armati israeliani si sarebbero spinti fino a 25 chilometri da Damasco. Tuttavia, l’esercito israeliano ha smentito queste affermazioni, affermando che le sue truppe sono stanziate all’interno della zona cuscinetto.

Le azioni di Israele hanno suscitato forti condanne da parte di diversi paesi, tra cui Iran e Turchia. Questi paesi hanno descritto gli attacchi come illegali e una violazione della sovranità siriana. L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria ha anche chiesto a Israele di fermare gli attacchi aerei e le incursioni nel territorio siriano.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che le Alture del Golan rimarranno parte di Israele “per sempre” e ha sottolineato che le operazioni militari sono necessarie per garantire la sicurezza del paese. La situazione continua a evolversi mentre le autorità internazionali monitorano gli sviluppi nella regione.