LALEGGEPERTUTTI – In pensione a 70 a partire dal 2050

Le stime dell’Istat per il 2051 indicano che, a causa della diminuzione della natalità e della mancanza di fondi per pagare le pensioni ai più giovani, l’età pensionabile aumenterà fino a 70 anni a partire dal 2050. Questa notizia è stata comunicata dal Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, durante un’audizione davanti alla Commissione Bilancio di Camera e Senato.

Aumento dell’aspettativa di vita e necessità di innalzare l’età pensionabile

Chelli ha sottolineato che, sebbene ci sia una buona notizia riguardo all’aumento dell’aspettativa di vita media, c’è anche una realtà difficile da affrontare: l’INPS non sarà in grado di pagare le pensioni per un periodo più lungo rispetto a quanto avvenuto finora. Pertanto, è necessario innalzare l’età per andare in pensione. Attualmente, l’età pensionabile è fissata a 67 anni, ma secondo le proiezioni, nel migliore dei casi si passerà a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi dal 2031. Infine, si prevede che dal 2051 si arrivi a 69 anni e 6 mesi.

Squilibrio demografico

Un aspetto critico evidenziato è lo squilibrio tra il numero di nuovi nati, che continua a diminuire, e l’aumento della popolazione anziana. Questo comporta una carenza di lavoratori disponibili per finanziare le pensioni dei futuri anziani, costringendo questi ultimi a continuare a lavorare. Si stima che nel 2031 la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) scenderà al 61,5% del totale, per poi passare al 54,4% nel 2050. Questo scenario avrà gravi ripercussioni sul mercato del lavoro e sul sistema di welfare.

Necessità di nuove politiche

Non si tratta solo di creare nuovi posti di lavoro; è fondamentale considerare la capacità fisica delle persone di lavorare più a lungo. Anche avviare politiche per incrementare la natalità non risolverà il problema nel breve periodo. Attualmente, il numero medio di persone per famiglia è di 2,25, con una previsione di riduzione a 2,18 entro il 2031.

Immigrazione come soluzione

L’Istat non propone soluzioni concrete, ma molti esperti suggeriscono che un modo per affrontare la situazione sia accettare l’immigrazione regolare. Gli immigrati regolari contribuiscono al sistema previdenziale aumentando il gettito per l’INPS, mentre quelli irregolari non versano contributi. Questa strategia viene vista come l’unico rimedio nel breve periodo per migliorare la situazione delle pensioni italiane e garantire che le generazioni future possano ricevere un assegno pensionistico dignitoso. Tuttavia, è necessaria una politica di controllo sui flussi migratori e potrebbe essere necessaria una sanatoria per coloro che sono stati irregolari fino ad oggi.

Calcolo della pensione

Passando al calcolo della pensione, oggi molti lavoratori non possono più parlare semplicemente di “calcolo della pensione”. Solo chi è vicino ai requisiti pensionistici può avere un calcolo preciso; gli altri possono solo stimare l’importo della loro futura pensione.

Per comprendere come stimare la propria pensione, si può immaginare un salvadanaio nel quale tu e il tuo datore di lavoro versate soldi ogni anno come contributi previdenziali. Più contributi versi e più anni lavori, più grande sarà il tuo salvadanaio al momento della pensione.

Esistono due sistemi principali per calcolare la pensione:

  • Sistema retributivo: considera gli stipendi degli ultimi anni di lavoro; più hai guadagnato, più alta sarà la tua pensione. Questo sistema si applica a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.
  • Sistema contributivo: si basa sui contributi versati nel salvadanaio; i contributi vengono trasformati in pensione attraverso una formula matematica che considera gli anni di versamento e l’età al momento della pensione. Questo sistema si applica a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996.

Molte persone hanno una pensione calcolata con un sistema misto poiché hanno lavorato sia prima che dopo il 1996.

Requisiti per andare in pensione

Per andare in pensione è necessario avere una certa età e un numero minimo di anni di contributi. Questi requisiti cambiano nel tempo in base alle aspettative di vita e ogni governo adotta provvedimenti per la pensione anticipata. Tuttavia, le baby pensioni del passato hanno compromesso i conti dell’INPS e oggi se ne pagano ancora le conseguenze.

L’INPS offre un servizio online chiamato “La mia pensione futura“, che consente agli utenti di simulare l’importo della propria pensione inserendo dati come età, anni di contributi e stipendio.

Fattori che influenzano la pensione

Infine, ci sono alcuni fattori chiave da considerare:

  • Quanti anni hai lavorato? Più anni lavori, più alta sarà la tua pensione.
  • Quanto hai guadagnato? Stipendi più elevati significano contributi più alti e quindi una maggiore pensione.