Il gruppo automobilistico Stellantis risarcirà tutti gli automobilisti europei coinvolti nello scandalo legato al liquido AdBlue

Il gruppo automobilistico Stellantis ha annunciato che risarcirà tutti gli automobilisti europei coinvolti nello scandalo legato al liquido AdBlue. Le associazioni dei consumatori europee, unite sotto l’organizzazione BEUC, hanno ottenuto questo impegno da Stellantis, che prevede risarcimenti o riparazioni gratuite per i proprietari delle vetture coinvolte

Il gruppo automobilistico Stellantis ha annunciato che risarcirà tutti gli automobilisti europei coinvolti nello scandalo legato al liquido AdBlue. Questa decisione arriva dopo un lungo periodo di battaglie legali e di segnalazioni da parte di circa 7.000 automobilisti. Le associazioni dei consumatori europee, unite sotto l’organizzazione BEUC, hanno ottenuto questo impegno da Stellantis, che prevede risarcimenti o riparazioni gratuite per i proprietari delle vetture coinvolte.

Questa situazione si è sviluppata alcuni mesi dopo che i marchi Citroen e Peugeot, entrambi parte del gruppo Stellantis, avevano ammesso l’esistenza di un problema all’impianto AdBlue. Questo riconoscimento è avvenuto a seguito di una segnalazione in Italia riguardante pratiche commerciali scorrette. Per evitare sanzioni, le due aziende hanno promesso di garantire risarcimenti o riparazioni gratuite a seconda dell’età del veicolo e dei chilometri percorsi. Ora, Stellantis ha esteso questa garanzia a tutti i cittadini dell’Unione Europea.

Il liquido AdBlue è fondamentale per il funzionamento delle auto diesel dotate di un sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) omologate Euro 6C e successive. Senza AdBlue, il motore non può avviarsi. Diversi proprietari di veicoli Citroen e Peugeot hanno riscontrato un difetto di fabbrica: il serbatoio risultava vuoto anche quando era pieno, impedendo così l’accensione del motore. Sul computer di bordo apparivano messaggi di errore come «Anomalia antinquinamento: avviamento vietato entro 1.500 km» o «Anomalia motore: riparare veicolo». Per risolvere questo problema, molti automobilisti si sono visti addebitare costi di riparazione che arrivavano fino a 1.200 euro.

Stellantis è stata accusata di non aver informato i consumatori riguardo a questo difetto e di non aver offerto riparazioni gratuite per tutti i veicoli interessati. Questo ha portato le associazioni dei consumatori a richiedere l’intervento dell’Antitrust dell’Unione Europea per aprire un’indagine. L’indagine ha confermato le ragioni dei consumatori, poiché il gruppo automobilistico ha ammesso il difetto all’impianto AdBlue e si è impegnata a risarcire o riparare le auto difettose.

Le riparazioni riguarderanno i veicoli con impianto AdBlue difettoso prodotti tra gennaio 2014 e agosto 2020.

Per quanto riguarda i rimborsi, questi saranno differenziati in base all’età del veicolo, ai chilometri percorsi e al momento in cui l’officina autorizzata ha sostituito il serbatoio dell’AdBlue. Le riparazioni saranno rimborsate al 100% per i veicoli che sono fuori garanzia da meno di 5 anni dalla consegna (cioè meno di 3 anni dalla scadenza della garanzia) e che hanno percorso meno di 150.000 km. Per i veicoli fuori garanzia da oltre 5 anni dalla consegna (cioè oltre 3 anni dalla scadenza della garanzia) e fino a 8 anni dalla consegna (cioè fino a 6 anni dalla scadenza della garanzia), la copertura diminuirà in base al chilometraggio: più chilometri ha la vettura, minore sarà la percentuale di rimborso.

L’Antitrust europea si occuperà di verificare che Stellantis segua correttamente le procedure di rimborso. Se un automobilista possiede un veicolo con questo problema, è consigliabile contattare un’associazione dei consumatori che ha già avviato una class-action per ottenere il risarcimento.