Il governo proroga l’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2025

Il governo ha deciso di prorogare l’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2025. Il decreto legge approvato prevede “disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”. Si tratta del decimo decreto di questo tipo dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina

Il governo ha deciso di prorogare l’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2025. Questa decisione è stata presa durante il Consiglio dei Ministri che si è svolto ieri pomeriggio. Il decreto legge approvato prevede “disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”. Si tratta del decimo decreto di questo tipo dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, che è scoppiato nel febbraio del 2022.

La scorsa settimana, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva presentato il decreto al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, noto come COPASIR. Come nei decreti precedenti, l’elenco degli armamenti da inviare è mantenuto segreto. Tuttavia, si prevede che nel pacchetto siano inclusi missili Aster e munizionamenti destinati a proteggere obiettivi strategici, supportando così il sistema Samp-T già inviato in Ucraina nei mesi scorsi.

I missili Aster sono prodotti dal consorzio franco-italiano Eurosam e sono progettati per essere utilizzati sia da navi che da lanciatori terrestri. Questi missili sono dotati di un sistema di guida che utilizza un radar attivo nella fase finale del volo, mentre durante la fase di crociera ricevono aggiornamenti tramite un data link. Mercoledì scorso, il ministro Crosetto ha partecipato a un’audizione al COPASIR per spiegare i dettagli del provvedimento.

Nei prossimi giorni, il Consiglio dei Ministri darà anche il via libera a un altro decreto legge che estende fino al 2025 l’autorizzazione alla cessione di “mezzi, materiali ed equipaggiamenti” all’Ucraina. La Rete italiana pace e disarmo ha commentato che “il continuo invio di armi non ha cambiato gli esiti del conflitto” e ha aggiunto che “secretare il tipo di armamenti è indice di poca trasparenza”, suggerendo che questo potrebbe essere utilizzato per giustificare nuovi acquisti.

L’approvazione del decreto durante il Consiglio dei Ministri non era inaspettata. La premier Giorgia Meloni aveva dichiarato nei giorni precedenti che “continueremo nel nostro convinto sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina”. Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che l’Italia “è al fianco di Kiev nell’impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa dell’Ucraina”. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito: “Vogliamo difendere il loro diritto a sopravvivere”.

Circa un anno fa, il governo Meloni aveva già autorizzato la proroga degli aiuti all’Ucraina per tutto il 2024, seguendo la stessa linea dei cinque decreti precedenti firmati dal governo Draghi.