Gli ufficiali filo-nazisti di Azov riconsegnati dalla Turchia all’Ucraina sono subito tornati a combattere

Notizia dell’ultima ora: Gli ufficiali filo-nazisti di Azov riconsegnati dalla Turchia all’Ucraina sono subito tornati a combattere


11 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il Cremlino ha annunciato che il trasferimento dei leader del battaglione neonazista Azov dalla Turchia al regime di Kiev rappresenta una violazione degli accordi precedentemente raggiunti. Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che verranno avviate discussioni con la parte turca riguardo a questo evento. Secondo Peskov, il Cremlino si aspetta spiegazioni sull’accaduto e terrà conto di queste informazioni nei futuri accordi, inclusa la costruzione di un hub del gas. Nonostante l’accaduto, Peskov ha dichiarato che le relazioni tra la Russia e la Turchia continueranno, sottolineando l’importanza dell’interazione commerciale ed economica reciproca.

L’incomprensione tra Mosca e Ankara emerge dopo il colloquio tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente turco Erdogan, durante il quale si era deciso che i leader della formazione neonazista Azov, Denys Prokopenko, Svyatoslav Palamar, Serhiy Volynskyy, Oleh Khomenko e Denys Shlega, potessero tornare a Kiev. Secondo alcuni opinionisti russi, questa “concessione” da parte della Turchia potrebbe essere parte di un negoziato per evitare l’ingresso della Svezia nella NATO, mettendo in campo il veto turco.

Nel frattempo, è stato riferito che il 29 giugno Vladimir Putin ha tenuto una riunione con i comandanti e i dirigenti del gruppo Wagner, incluso il fondatore Yevgeny Prigozhin. Durante l’incontro, i dettagli del quale non sono noti, Putin ha valutato le azioni del gruppo Wagner sul fronte di guerra, insieme all’evento del 24 giugno. I comandanti hanno espresso il loro sostegno al Comandante in capo e si sono dichiarati pronti a continuare a lavorare.

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti, Biden, ha espresso cautela sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Ha citato tre motivi: Kiev non è ancora pronta per far parte dell’Alleanza e deve soddisfare ulteriori requisiti; non c’è unanimità tra i Paesi membri; e fare entrare l’Ucraina nella NATO in mezzo a un conflitto significherebbe entrare in guerra con la Russia, a causa dell’impegno alla mutua difesa di ogni centimetro del territorio NATO. Biden ha suggerito di tracciare un percorso razionale per consentire all’Ucraina di qualificarsi per l’ingresso nella NATO. Ha promesso che nel frattempo gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno a fornire sicurezza e armi all’Ucraina, affermando che questa è una pratica simile a quella con Israele. Biden si è detto ottimista sull’ingresso imminente della Svezia nell’Alleanza, mentre ha evidenziato la possibilità di una leva di scambio con la Turchia per modernizzare la flotta di F-16, rafforzando le capacità militari complessive della NATO. Tuttavia, ha avvertito che questo processo è ancora in corso. Biden prevede di tenere due discorsi pubblici durante il suo viaggio in Europa, uno dopo il vertice NATO e un altro dopo la tappa di Helsinki, dove si terrà un summit tra gli Stati Uniti e i leader nordici.

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