Secondo un report di Eurostat, gli italiani sono tra i cittadini più in forma d’Europa, con una media di 67,4 anni di vita in buona salute, rispetto alla media europea di 62,6 anni. Questo dato colloca l’Italia ai vertici della classifica della qualità di vita in termini di salute, grazie probabilmente alla dieta mediterranea e al clima favorevole.
Il report fotografa lo stato di salute dei cittadini dell’Unione Europea nel 2022, evidenziando che la media di anni vissuti in buona salute è di 62,6 anni: le donne raggiungono 62,8 anni, mentre gli uomini 62,4. Considerando che l’aspettativa di vita alla nascita è di 83,3 anni per le donne e di 77,8 anni per gli uomini, questo significa che le donne europee vivono il 75% della loro vita in buona salute, mentre gli uomini l’80%. Il resto del tempo, purtroppo, è caratterizzato da problemi legati all’età.
L’Italia si distingue particolarmente per i suoi numeri. Gli italiani vivono in media 67,4 anni in buona salute, con gli uomini che si posizionano terzi in Europa con 67,1 anni e le donne quarte con 67,8 anni. Ciò significa che, fino a quell’età, i cittadini italiani rimangono generalmente sani e autonomi, senza limitazioni legate alla salute. Questo risultato positivo potrebbe essere influenzato da fattori legati agli stili di vita, come la dieta mediterranea, considerata una preziosa alleata per il benessere, e il clima mite, che incentiva la vita all’aperto.
Malta si aggiudica il primo posto per quanto riguarda le donne, che mantengono una buona salute fino a 70,3 anni. Al contrario, in fondo alla classifica si trovano le donne danesi, con soli 54,6 anni di vita in buona salute, seguite dalle lettoni con 55,4 anni e dalle olandesi con 56,3 anni. Anche gli uomini danesi registrano uno dei risultati peggiori, con soli 57,1 anni in buona salute, seguiti dalla Slovacchia con 56,6 anni e dalla Lettonia con 53 anni.
Per gli uomini, il primato va nuovamente a Malta, dove si vive in buona salute fino a 70,1 anni. Seguono la Svezia con 67,5 anni e l’Italia con 67,1 anni, confermando così l’eccellente stato di salute della popolazione italiana rispetto alla media europea.