La deputata di Sinistra Italiana Elisabetta Piccolotti si lamenta di essersi dovuta svegliare alle 6 del mattino per essere presente alla Camera alle 8 per leggere le mozioni dei colleghi
La deputata di Sinistra Italiana Elisabetta Piccolotti si lamenta di essersi dovuta svegliare alle 6 del mattino per essere presente alla Camera alle 8 per leggere le mozioni dei colleghi. Il leghista Stefano Candiani la riporta alla realtà: “Non è una cosa così eroica, sa. Siamo anche pagati per farlo”.
Tutto nasce da un errore burocratico durante la discussione di una mozione a firma della stessa Piccolotti. Un errore di forma che ha portato a un acceso dibattito tra la deputata e la maggioranza.
Nel tentativo di criticare la maggioranza per la mancanza di rispetto verso il Parlamento, Piccolotti ha sottolineato di essersi svegliata presto per svolgere il proprio lavoro. “Alle 6 del mattino”, ha detto con tono piccato, “ero qui per leggere le mozioni”.
Le sue parole hanno scatenato la reazione del deputato leghista Stefano Candiani, che ha riportato la collega alla realtà dei cittadini comuni. “Non è una cosa così eroica, sa”, ha replicato Candiani. “Siamo anche pagati per farlo”.
La replica di Candiani ha gelato l’Aula e provocato imbarazzo tra gli alleati di Piccolotti. La sua rivendicazione di aver fatto chissà quale sacrificio per il suo lavoro è stata vista come fuori luogo e lontana dalla realtà di milioni di italiani che si svegliano presto ogni giorno per lavorare, spesso con stipendi nettamente inferiori a quelli dei parlamentari.
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