Cosa dice il nuovo “Codice della strada” per chi guida dopo aver assunto sull’uso sostanze stupefacenti

Una delle principali novità del nuovo “Codice della strada” riguarda l’articolo 187. Cambierà nome in “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”. Prima si intitolava “Guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti”. Non servirà più dimostrare che l’assunzione di droghe abbia alterato le capacità di guida per applicare una sanzione

Cosa dice il nuovo Codice della strada per chi guida dopo aver assunto sull'uso sostanze stupefacenti

Sabato 14 dicembre è entrato in vigore una riforma del Codice della strada approvata dal Parlamento. La riforma, promossa dal ministro Matteo Salvini, introduce regole più severe per chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, come cannabis o cocaina.

Modifiche all’articolo 187 del Codice della strada

Una delle principali novità riguarda l’articolo 187 del Codice della strada, che cambia titolo. Ora si chiama “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”, mentre prima si intitolava “Guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti”. Questo cambiamento riflette un aspetto importante della nuova legge: non serve più dimostrare che l’assunzione di droghe abbia alterato le capacità di guida per applicare una sanzione.

In passato, la norma prevedeva multe da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi a un anno per chi veniva sorpreso a guidare in stato di alterazione psicofisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Con la riforma, queste stesse pene si applicano a chiunque guidi dopo aver assunto droghe, anche se le sue capacità di guida non risultano compromesse.

Negli anni scorsi, la Corte di Cassazione aveva stabilito che fosse necessario provare l’effetto delle droghe sulla guida per punire il conducente. La nuova norma cambia questo approccio: basta dimostrare che il conducente abbia assunto sostanze stupefacenti. Alcuni critici ritengono che questo cambiamento possa essere contestato nei tribunali, mentre i sostenitori della riforma pensano che renderà più facile il lavoro delle forze dell’ordine.

Differenze rispetto alla guida in stato di ebbrezza

Un confronto interessante si può fare con le regole sulla guida in stato di ebbrezza. Nel caso dell’alcol, la legge punisce solo chi supera il limite di 0,5 grammi per litro di alcol nel sangue (con alcune eccezioni). Per le droghe, invece, non esiste una soglia di tolleranza. Basta che nel corpo del conducente siano presenti tracce di sostanze per considerare violata la legge.

Un problema che deriva da questa differenza è legato alla durata delle tracce di droga nell’organismo. Alcune sostanze possono rimanere nel corpo anche dopo che i loro effetti sono svaniti. La durata dipende da vari fattori, come la quantità assunta e il metabolismo della persona.

Sanzioni aggiuntive

Le altre sanzioni previste dalla legge rimangono in vigore. Oltre alla multa e all’arresto, chi guida dopo aver assunto droghe rischia la sospensione della patente per un periodo che va da uno a due anni. Se il veicolo guidato non appartiene al conducente, la sospensione della patente è raddoppiata. Le pene vengono raddoppiate anche nel caso in cui il conducente provochi un incidente stradale.

Modifiche al reato di omicidio e lesioni stradali

La riforma tocca anche il codice penale, in particolare il reato di “omicidio stradale o nautico”. Le pene rimangono invariate per chi provoca la morte di una persona alla guida di un veicolo o di una nave: si rischiano da due a sette anni di carcere. Se si dimostra che il conducente era sotto l’effetto di droghe, la pena aumenta e può variare da otto a dodici anni di carcere.

Anche per il reato di “lesioni personali stradali o nautiche gravi o gravissime” valgono le stesse regole. Per una condanna più severa è necessario dimostrare un legame diretto tra l’assunzione di droghe e l’incidente.

Nuove regole per i controlli

Un’altra novità riguarda i controlli effettuati dalle forze dell’ordine. Chi viene fermato alla guida può essere sottoposto a tre livelli di verifica:

Controllo preliminare: le forze dell’ordine possono usare test rapidi per verificare l’assunzione di droghe, utilizzando anche dispositivi portatili.
Controllo approfondito: se il primo controllo dà esito positivo, o se le forze dell’ordine hanno sospetti fondati, il conducente viene sottoposto a ulteriori verifiche. Questi test, condotti con l’aiuto di personale sanitario, prevedono l’analisi di campioni prelevati dalla mucosa della bocca. La riforma introduce anche la possibilità di analizzare campioni di saliva. Le modalità di prelievo e conservazione della saliva saranno definite dai ministeri dell’Interno e della Salute.
Controllo in struttura sanitaria: se non è possibile effettuare il secondo livello di controllo, per esempio per mancanza di personale sanitario o per il rifiuto del conducente, il guidatore viene portato in una struttura sanitaria. Qui possono essere prelevati campioni di sangue o altri liquidi biologici per effettuare le analisi necessarie.
Se i risultati dei controlli non sono immediatamente disponibili, la riforma consente alle forze dell’ordine di vietare al conducente di continuare a guidare. La patente può essere ritirata per un massimo di dieci giorni, e il veicolo trasportato a un luogo indicato dal conducente o a un’autorimessa, con le spese a suo carico.

Chi si rifiuta di sottoporsi ai controlli rischia pene severe: arresto da sei mesi a un anno, multe da 1.500 a 6.000 euro, sospensione della patente e confisca del veicolo.

Cannabis terapeutica

Durante l’esame della riforma, alcuni deputati hanno chiesto di escludere dalle nuove regole chi utilizza cannabis per motivi terapeutici. Queste proposte sono state respinte. A pochi giorni dall’entrata in vigore della riforma, però, il ministro Salvini ha annunciato l’intenzione di creare un tavolo di lavoro con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno per valutare possibili deroghe per chi usa cannabis terapeutica.

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.
Potrebbero interessarti anche questi articoli: