Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, è al centro di un’indagine per falso, un’accusa che emerge dalle carte dell’inchiesta sulla Regione Liguria e che ha portato al suo arresto domiciliare. L’ipotesi di reato è strettamente legata alla gestione delle discariche nella provincia di Savona.
L’indagine riguarda anche Pietro Colucci, imprenditore campano coinvolto nella gestione di una serie di aziende attive nel settore dei rifiuti, ed è incentrata sul presunto coinvolgimento in reati di corruzione.
Un nuovo aspetto delle indagini riguarda il trasferimento dei depositi chimici delle società Superba e Carmagnani dal quartiere di Genova-Multedo all’area portuale di Calata Sanità, a Sampierderana. Gli inquirenti stanno valutando se le decisioni relative a questo trasferimento siano state influenzate da pressioni sui membri del Comitato tecnico regionale incaricato di autorizzare la procedura. La Procura sta ipotizzando reati di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e traffico d’influenze.
Recentemente, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha definito questa operazione come illegittima. Tale decisione ha sollevato un acceso dibattito, con il sindaco Marco Bucci che ha sostenuto l’operazione, utilizzando i 30 milioni di euro destinati dal Decreto Genova per la ricostruzione post-strage del Morandi. D’altra parte, i residenti, riuniti in un comitato, si sono opposti a questa decisione.